Mark Bernardini

Mark Bernardini

martedì 2 maggio 2023

20230502 Zvezda Звезда

In seno all’Unione Europea, chi e come elabora le strategie sedicenti segrete?

Se devo proprio essere sincero, dal mio punto di vista le elaborano gli “agenti all’Avana” degli Stati Uniti. I soliti Ursula Von Der Leyen, Josep Borrel, Charles Michel. Altrimenti non si capirebbe a cosa le possa servire.

Oggi in effetti è problematico decifrare come mai nella opulenta Europa ci sia gente comune che deve scegliere se oggi sfamare o scaldare i propri figli, pur con tutte le differenziazioni da Paese a Paese. Entrambe le cose contemporaneamente diventano difficili. E la gente non è abituata.

Oppure isolando la Russia, come terza ipotesi, a scelta.

La terza ipotesi è di default: qualunque cosa accada, soprattutto i primi tempi, la scusa era sempre la stessa: è colpa di Putin. Ora non funziona più, quantomeno la gente ci crede sempre meno.

Mandate le armi, che tra l’altro non sempre funzionano, soprattutto quelle italiane? Così i depositi svuotati possono essere riempiti nuovamente con armi più moderne. Come? Acquistandole, prevalentemente dagli Stati Uniti.

Il bastone e la carota. Della carota parliamo dopo, ma il bastone in cosa consiste?

E’ un bluff, perché non ci sono possibilità economiche, ma in un qualche modo confidano di distribuire e moltiplicare i problemi russi, di modo che la Russia si occupi non solo di Ucraina, e diventi con ciò più debole, perché il Kazachstan, perché l’America Latina, perché l’Africa, ecc.

In linea di principio è identico a quanto cercano di fare con la Cina, e mi riferisco a Taiwan. Il Brasile, il Kazachstan, la Turchia, non sono filorussi, semplicemente dichiarano di volersi occupare del proprio Paese.

Prima per una simile posizione si veniva puniti con molta severità. Oggi gli Stati Uniti hanno perso questa forza, allora devono dividere. Quale bastone? Per esempio, le rivoluzioni colorate, quante volte l’hanno fatto?

Secondo un vecchio scenario…

Già, ma ormai sono talmente evidenti a tutti da non funzionare più. Mi pare che gli statunitensi non si rendano ancora conto appieno che tali scenari vadano un po’ rielaborati.

In che modo pensa l’Unione Europea di entrare nel Mercosur?

E’ proprio questo: in nessun modo! El Mercado del Sur… Posso ancora capire gli Stati Uniti, ma… l’Europa? Eppure, hanno questa idea per cui sono come il prezzemolo, imitando in ciò gli USA, per far vedere a questi ultimi di essere uguali a loro.

Non è così. Ragazzi, non avete le rotative per stampar dollari, non avete la loro potenza militare ed economica. Per capire la mentalità di una certa Europa, pensiamo a quarant’anni fa, quando la Thatcher dichiarò guerra all’Argentina per le Malvinas.

Fu una guerra vera, con molte vittime, mica solo paventata. Guardate dove si trovano le Malvinas e dove invece la Gran Bretagna. Questa mentalità è tuttora presente nell’Unione Europea.

L’Unione Europea, che importa essa stessa i fertilizzanti, chiede al Brasile di ridurre la loro dipendenza dalle importazioni dalla Russia. Cos’è, una barzelletta?

Esatto. L’interesse del Brasile non è avere buoni rapporti con la Russia, il suo interesse è far vivere bene la propria popolazione. Se quindi una determinata “richiesta”, si fa per dire, da parte dell’Occidente non contribuisce a ciò, a differenza di altre epoche i brasiliani non lo tollereranno. Come andrà a finire? Vedremo.

Ecco perché molto dipende da come finirà l’operazione militare speciale in Ucraina, come saranno i rapporti della Russia con la Siria, l’Africa, l’America Latina nel suo complesso. Per ora, abbiamo quel che abbiamo.

Un Paese molto importante per la Russia è il Kazachstan. La strategia dell’UE lo vede come una sorta di ponte tra oriente e occidente. E gli europei che ne pensano?

Pensano che altrimenti ci sarà una rivoluzione colorata, e i tentativi ci sono già stati in un recente passato. Il Kazachstan deve quindi seguire i dettami europei.

Cioè, l’altra volta era un avvertimento?

Proprio così. Una prova generale, rispetto a quel che a suo tempo è stato orchestrato in Georgia, nella stessa Ucraina, e molte altre repubbliche postsovietiche. Molto dipenderà da chi salirà al potere in quel momento in Kazachstan.

Quali sono i suoi interessi? Indubbiamente, di avere buoni rapporti con la Russia, per varie ragioni, anche per ragioni storiche, ma anche perché resteremo comunque vicini di casa, i vicini e i parenti non te li scegli, qualunque cosa accada, nessuno può separarci con la bacchetta magica.

Quali sono gli obiettivi dell’Occidente? Sono ben evidenti. Confido molto che anche la Russia sappia quali sono i suoi obiettivi.

Per i documenti emersi dall’intelligence, penso che in buona parte sia disinformazione piazzata lì ad hoc. Anche se per darle una ventata di veridicità ci hanno ficcato qualche documento vero secondario.

Così è sempre stato, e così è anche adesso. Spiace che in occidente questa roba la chiamino con la parola russa dezinformacija.

Sapevamo dei tentativi contro il Kazachstan? Sì, lo sapevamo. Che l’UE vuole entrare a far parte del Mercosur? Lo sapevamo. Perché allora hanno classificato tutto questo come documenti segreti? La fuga di notizie non gli arrecherà danno?

Avete presente la fuga di documenti dell’intelligence statunitense in Discord? E’ davvero verosimile che un ragazzotto ventunenne abbia accesso a documenti di tale portata per mesi?

Per quanto io non abbia un’alta opinione circa la professionalità dei servizi statunitensi, ma questo è troppo pure per loro. Questa sì che è dezinformacija.

La domanda quindi è ovvia: cui prodest? In questo modo possono distrarre l’attenzione della Russia.

La Russia e la Cina hanno le loro controproposte per attrarre alleati?

Il commercio, lo scambio di merci, rifiuto del dominio del dollaro, ossia in realtà tutto quel che già viene realizzato oggi e continua a crescere. E anche questa è una risposta alla sua domanda precedente del “perché proprio ora”.

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