Mark Bernardini

Mark Bernardini

sabato 31 dicembre 2022

Putin a Capodanno

Discorso di Capodanno del presidente della Russia Vladimir Putin

Cari cittadini della Russia! Cari amici!

Si sta concludendo il 2022. E’ stato un anno di decisioni difficili e necessarie, di passi importantissimi per acquisire la piena sovranità della Russia e di un possente consolidamento della nostra società. E’ stato un anno che ha rimesso molte cose al loro posto. Ha separato nettamente il coraggio e l’eroismo dal tradimento e dalla viltà. Ha mostrato che non c’è forza più forte che l’amore per i propri parenti, i propri cari, la fedeltà agli amici e i compagni d’armi, la devozione per la propria Patria. E’ stato un anno di eventi davvero fatidici. Sono diventati quella frontiera che pone le basi del nostro futuro comune, della nostra vera indipendenza. E’ ciò per cui oggi combattiamo. Difendiamo la nostra gente nei territori storicamente nostri, nei nuovi soggetti della Federazione Russa. Insieme costruiamo e creiamo. Al primo posto c’è il destino della Russia. La difesa della Patria è il nostro sacro dovere al cospetto dei nostri avi e delle generazioni a venire. La giustizia storica e morale è dalla nostra parte.

L’anno trascorso ha portato a grandi cambiamenti cardinali per il nostro Paese e per il mondo intero. E’ stato pieno di ansie e preoccupazioni, emozioni e sofferenze. Ma il nostro popolo multietnico, come in tutte le epoche della nostra storia plurisecolare ha mostrato coraggio e dignità. Con le parole e con i fatti ha sostenuto i difensori della Patria, i nostri soldati ed ufficiali, tutti i partecipanti all’operazione militare speciale. Sappiamo da sempre, ed oggi ce ne convinciamo nuovamente, che il futuro sovrano, indipendente e sicuro della Russia dipende solo da noi, dalla nostra forza e dalla nostra volontà.

Le élite occidentali hanno rassicurato tutti noi per anni circa le loro intenzioni pacifiche, compresa la soluzione del tremendo conflitto nel Donbass. Nei fatti, invece, hanno incoraggiato in tutti i modi i neonazisti, che continuavano a effettuare azioni belliche di stampo apertamente terroristico contro la popolazione pacifica del Donbass. L’occidente mentiva parlando di pace, mentre si preparava all’aggressione. Oggi lo confessa apertamente, senza remore, e sfruttano cinicamente il popolo ucraino per indebolire e dividere la Russia. Non abbiamo mai permesso e non permetteremo mai a nessuno di farlo. Il personale militare, le milizie, i volontari oggi stanno combattendo per la terra natia, per la verità e la giustizia. Affinché le garanzie di pace e sicurezza per la Russia siano assicurate con affidabilità. Tutti, tutti loro sono i nostri eroi. Per loro oggi è più dura di tutti.

Faccio gli auguri di tutto cuore per l’anno in arrivo a tutti i partecipanti dell’operazione militare speciale, a quanti adesso sono qui attorno a me, a quanti sono al fronte e nelle retrovie, a chi si trova nei centri di addestramento per poi combattere, a chi si trova negli ospedali o è già tornato a casa dopo aver compiuto il proprio dovere. A tutti coloro che stanno compiendo il loro dovere di combattente nelle divisioni strategiche. A tutto il personale delle forze armate.

Cari compagni!

Vi ringrazio per il servizio militare valoroso. Tutto il nostro enorme Paese va fiero di voi, della vostra forza d’animo, della vostra tenacia e del vostro coraggio. Milioni di persone, con lo spirito e col cuore, sono con voi. E seduti al tavolo di capodanno, ci saranno sicuramente brindisi in vostro onore. Davvero grazie tante a tutti quanti assicurano la realizzazione delle azioni militari, agli autisti e ai ferrovieri che riforniscono il fronte, ai medici, paramedici, infermiere e infermieri che lottano per la vita dei soldati, assistono i civili feriti. Ringrazio gli operai e gli ingegneri delle nostre fabbriche militari che oggi lavorano con piena abnegazione, gli edili che costruiscono le opere civili e le fortificazioni difensive, aiutano a rifare le città e i villaggi distrutti del Donbass e della Novorossija.

Cari amici!

Dal 2014, dopo i fatti di Crimea, la Russia vive in condizioni di sanzioni. Quest’anno però ci è stata dichiarata una vera e propria guerra sanzionatoria. Chi l’ha orchestrata si aspettava la distruzione totale della nostra industria, della finanza, dei trasporti. Non è accaduto. Perché tutti insieme abbiamo costituito una riserva sicura di solidità. Quel che abbiamo fatto e stiamo facendo in questo campo, è tutto indirizzato al rafforzamento della nostra sovranità in un campo importantissimo, quello dell’economia. La nostra lotta per noi stessi, per i nostri interessi e per il nostro futuro è indubbiamente un esempio ispiratore per altri Stati, per la loro aspirazione ad un ordine mondiale multipolare più giusto.

Ritengo importantissimo che nell’anno trascorso nel nostro popolo abbiano acquisito grande importanza qualità come la misericordia, la solidarietà, la sensibilità attiva. Sempre più persone sentono l’esigenza di aiutare gli uni gli altri. Si raggruppano spontaneamente, senza indicazioni formali. Voglio ringraziarvi per questa sensibilità, per il senso di responsabilità, la cordialità. Per il fatto che voi, persone delle più disparate età e condizioni sociali, vi coinvolgete attivamente in questa causa comune, organizzate i depositi e i trasporti per le spedizioni per i nostri combattenti nella zona bellica e la popolazione civile sofferente delle città e dei villaggi, portate in vacanza i bambini provenienti dai nuovi soggetti della Federazione.

Cari miei, voi date un enorme supporto e conforto alle famiglie dei caduti, che hanno donato la loro vita difendendo quella di altre persone. Capisco, nella notte di capodanno, quanto sia dura per le loro mogli, figli e figlie, per i loro genitori, che hanno educato dei veri eroi. Faremo tutto il possibile per aiutare le famiglie dei nostri compagni periti, crescere i loro bambini, dare loro una degna istruzione e formazione professionale. Condivido di tutto cuore il vostro dolore e vi chiedo di accettare le mie più sincere parole di sostegno.

Cari amici!

In qualunque epoca, anche quelle più difficili, nel nostro Paese si è celebrato l’avvento del nuovo anno. Era e resta per tutti la festa più amata, ha il dono magico di dischiudere nelle persone le qualità migliori, moltiplicare il senso dei valori famigliari tradizionali, l’energia, la generosità, anche spirituale. Andando incontro all’anno nuovo, tutti cercano di procurare gioia ai propri cari, di scaldarli con l’attenzione e il calore dell’animo, di donare loro ciò che sognavano, di vedere l’entusiasmo negli occhi dei bambini, sentire quanto ci sono riconoscenti i genitori commossi, la generazione precedente, perché sanno apprezzare questi sprazzi di felicità.

Amici, ora è il momento più adatto per lasciare nel passato tutte le offese e incomprensioni personali, confessare alle persone care i propri sentimenti più teneri, l’amore, quanto sia importante curare gli uni gli altri, sempre, in tutti i tempi. Facciamo che queste parole e nobili sentimenti ci diano il più possibile forze interiori, la certezza che insieme supereremo tutte le difficoltà e conserveremo il nostro Paese grande e indipendente. Andremo solo avanti, vinceremo per le nostre famiglie e per la Russia, per il futuro della nostra unica Patria amata.

Buon anno, cari amici, buon 2023!

venerdì 30 dicembre 2022

20221230 Putin Xi Jinping

Negoziati russo-cinesi

Vladimir Putin ha incontrato in videoconferenza il presidente della Repubblica popolare cinese Xi Jinping.
Putin e Xi Jinping delineano insieme i contorni del nuovo mondo multipolare che verrà. “Abbiamo le stesse priorità strategiche”
“NONOSTANTE I RICATTI OCCIDENTALI LA COOPERAZIONE RUSSO-CINESE CRESCE E SI RAFFORZA”

Vladimir Putin: Buongiorno, presidente Xi Jinping, caro amico!

Sono molto felice di accoglierLa e vederLa.

Lei ed io stiamo sviluppando un’ottima tradizione di parlare tramite collegamento video alla fine dell’anno, riassumendo i risultati del lavoro e delineando i piani per l’ulteriore sviluppo delle relazioni russo-cinesi, del partenariato strategico russo-cinese e scambiando opinioni sulle questioni internazionali più urgenti.

Ma prima di tutto, mi permetta ancora una volta di congratularmi con Lei e con tutti gli amici cinesi per il successo del XX Congresso del Partito Comunista e per la Sua rielezione alla carica di Segretario Generale del Comitato Centrale del PCC. Sotto la Sua guida e con il ruolo guida del PCC, viene assicurato lo sviluppo socioeconomico sostenibile del Paese e si rafforza la sua posizione nell’arena mondiale. Con tutto il cuore auguro a Lei e a tutta la Cina amica nuovi successi.

Nel contesto delle crescenti tensioni geopolitiche, cresce l’importanza del partenariato strategico russo-cinese come fattore stabilizzante. Le nostre relazioni con dignità resistono a tutte le prove, dimostrano maturità e stabilità e continuano ad espandersi dinamicamente. Come Lei ed io abbiamo notato in precedenza, questi legami sono i migliori della storia e rappresentano un modello di cooperazione tra le maggiori potenze del XXI secolo.

Durante tutto l’anno, io e Lei abbiamo mantenuto un dialogo regolare: abbiamo avuto una conversazione dettagliata nella Pechino olimpica, a margine del vertice dell’OCS (l’Organizzazione per la Cooperazione di Shangai) a Samarcanda, e abbiamo parlato diverse volte al telefono.

Ci sono contatti attivi anche ad altri livelli. Solo nell’ultimo mese si sono svolti due eventi importanti: la XXVII riunione ordinaria dei capi di governo e la visita a Pechino del presidente del Partito Russia Unita, Dmitrij Anatol’evič Medvedev, che è diventato il primo contatto tra i leader dei Partiti al governo dei due Paesi dopo il Congresso del PCC. Mi ha riferito sia della calorosa accoglienza che ha ricevuto, sia del colloquio di sostanza, la conversazione che ha avuto con lui.

Nel prossimo anno continueranno gli intensi scambi bilaterali. Non ho dubbi che troveremo l’opportunità di incontrarci di persona. L’aspettiamo, caro signor Presidente, caro amico, la prossima primavera con una visita di Stato a Mosca. Ciò dimostrerà al mondo intero la forza dei legami russo-cinesi su questioni chiave e diventerà il principale evento politico dell’anno nelle relazioni bilaterali.

Nonostante la sfavorevole situazione esterna, le restrizioni illegittime e il ricatto diretto di alcuni Paesi occidentali, Russia e Cina sono riuscite a garantire tassi di crescita record del commercio reciproco. Entro la fine dell’anno, aumenterà di circa il 25%. Con questo slancio, saremo in grado di raggiungere il nostro obiettivo di 200 miliardi di dollari entro il 2024 prima del previsto.

Le consegne di vettori energetici hanno raggiunto volumi senza precedenti e sono in corso lavori congiunti per creare capacità nel campo della produzione e della lavorazione degli idrocarburi. Come risultato di quest’anno, la Russia è diventata uno dei leader nelle esportazioni di petrolio verso la Cina.

Oggi siamo già al secondo posto per quanto riguarda le forniture di gas tramite gasdotti alla Cina e al quarto posto per quanto riguarda il GNL importato. Al 1° dicembre sono stati inviati 13,8 miliardi di metri cubi lungo la rotta orientale, e a dicembre l’eccedenza rispetto agli obblighi contrattuali giornalieri ha raggiunto il 18 per cento. L’anno prossimo aumenteremo ancora di più il volume di pompaggio. Notiamo un aumento significativo del commercio di prodotti agricoli. Nel periodo gennaio-novembre, il commercio è aumentato del 36%, raggiungendo i 6 miliardi di dollari.

Sono stati realizzati importanti progetti nel campo delle infrastrutture di trasporto. Per la prima volta nella storia delle nostre relazioni, sono apparsi ponti permanenti sul fiume di confine Amur: il 10 giugno è stato aperto il ponte automobilistico Blagoveščensk-Heihe e il 16 novembre il ponte ferroviario Nižneleninskoe-Tongjiang.

Gli scambi umanitari vengono ripristinati. L’altro giorno si sono conclusi a Changchun i terzi Giochi giovanili invernali russo-cinesi. Questo è uno degli eventi centrali all’interno degli Anni tematici in corso di cooperazione nel campo della cultura fisica e dello sport tra Russia e Cina. I Giochi sono stati organizzati ai massimi livelli, confermando ancora una volta che lo sport è un bene comune e che le competizioni internazionali devono riconciliare le persone, dare loro gioia e senso di unità e non essere utilizzate per scopi politici momentanei.

E, naturalmente, la cooperazione militare e tecnico-militare, che contribuisce a garantire la sicurezza dei nostri Paesi e il mantenimento della stabilità nelle regioni chiave, occupa un posto speciale nell’intera gamma della cooperazione russo-cinese e delle nostre relazioni. Miriamo a rafforzare la cooperazione tra le forze armate di Russia e Cina.

Il coordinamento di Mosca e Pechino nell’arena internazionale, anche nell’ambito del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, dell’Organizzazione per la cooperazione di Shanghai, dei BRICS, del G20, serve a creare un ordine mondiale equo basato sul diritto internazionale. Condividiamo le stesse opinioni sulle cause, il corso e la logica della trasformazione in corso del panorama geopolitico globale, di fronte a pressioni e provocazioni senza precedenti dall’Occidente, difendiamo le nostre posizioni di principio e proteggiamo non solo i nostri interessi, ma anche tutti coloro che sostengono un ordine mondiale veramente democratico e i diritti dei Paesi di determinare liberamente il proprio destino.

Caro signor Presidente, vorrei congratularmi con Lei e tutti gli amici cinesi per il prossimo capodanno 2023 e il prossimo capodanno secondo il calendario cinese, la Festa della primavera. Mi permetta di augurare felicità e salute, pace e prosperità all’amichevole popolo cinese.

Grazie.

Xi Jinping: Caro signor Presidente Putin, mio caro amico!

Sono molto felice di rivederLa.

Condurre una videoconferenza con Lei alla vigilia del nuovo anno è già diventata una buona tradizione tra noi. Quest’anno abbiamo tenuto due incontri faccia a faccia e abbiamo parlato diverse volte al telefono. Siamo in stretto contatto strategico. Dopo il successo del XX Congresso Nazionale del Partito Comunista Cinese, Lei ha immediatamente inviato un telegramma di calorose congratulazioni. Per questo Le sono molto grato.

Sotto la nostra guida congiunta, il partenariato globale Cina-Russia e l’interazione strategica nella nuova era stanno mostrando maturità e resilienza.

Le potenzialità interne e i valori speciali della cooperazione bilaterale si fanno sempre più sentire. Nel gennaio-novembre di quest’anno, il nostro fatturato commerciale ha superato i 170 miliardi di dollari USA. Questo è superiore alla cifra per l’intero anno scorso. La nostra cooperazione in materia di investimenti viene ottimizzata e integrata. L’interazione nel campo dell’energia svolge il ruolo di pietra angolare. Numerosi progetti congiunti vengono costantemente attuati in settori prioritari e la cooperazione interregionale sta guadagnando slancio. Gli scambi culturali e umanitari si stanno intensificando. Gli eventi nell’ambito degli anni di cooperazione russo-cinese nel campo della cultura fisica e dello sport stanno avanzando ritmicamente. Le basi sociali della nostra amicizia si stanno rafforzando. Sono soddisfatto di questi risultati.

Di fronte a una situazione internazionale difficile e tutt’altro che univoca, siamo pronti a costruire una cooperazione strategica con la Russia, fornirci reciprocamente opportunità di sviluppo ed essere partner globali a beneficio dei popoli dei nostri Paesi e nell’interesse della stabilità in tutto il mondo.

Signor Presidente, ora voglio passare con Lei a discutere regolarmente delle relazioni bilaterali e dei temi di attualità di interesse.

Fonte: Visione TV

20221230 НТВ Место встречи Все только начинается

Какая из стран по примеру России начнет свою спецоперацию? Правда ли, что Макрон не досидит до конца срока? И кого в следующем году назовут «Человеком года»?

Полный выпуск передачи:

Источник: «Место встречи», НТВ

giovedì 29 dicembre 2022

Возвращение моего блога

Начиная с 2023 года, данный блог возвращается на ненавистную американскую платформу Blogspot, принадлежащую Google. Причина очень грустная: вопреки рекламе, Yandex Zen вовсе не российская компания. Она принадлежит VK, которая принадлежит MGL Mail.ru Equity Limited, расположенной в Лимасоле, на острове Кипр, а эта, в свою очередь, принадлежит Mail Coöperatief U.A., базирующейся в Амстердаме, в Нидерландах. Наконец, последняя принадлежит VK Company Limited, зарегистрированной на Британских Виргинских островах, с главным офисом в упомянутом Лимасоле.

Перед тем как прийти в Yandex Zen, два с половиной года назад, я предварительно спросил у их технической поддержки дозволено ли публиковать материалы на итальянском языке. Мне ответили, что в этом смысле никаких ограничений нет. Теперь они изменили правила в одностороннем порядке без предупреждения. Хоть они это отрицают, факт налицо:

Хочу заметить, они постоянно ссылаются на несовершенный алгоритм. Пресловутый алгоритм разработан человеком или командой вполне себе из крови и плоти.

20111213104501230 13/11/2020 они извинились и восстановили публикацию.
20111213104501230 18/11/2020 они извинились и восстановили публикацию.
20120520425224269 07/12/2020 они извинились и восстановили публикацию.
20122606083714823 11/01/2021 они извинились и восстановили публикацию.
14/01/2021 они извинились и восстановили публикацию.
14/02/2021 они извинились и восстановили публикацию.
109728526 08/03/2021 они извинились и восстановили публикацию.
130664683 09/08/2021 они извинились и восстановили публикацию.
130664683 18/08/2021 они извинились и восстановили публикацию.
10/11/2021 они извинились и восстановили публикацию.
17/11/2021 они извинились и восстановили публикацию.
154597679 25/01/2022 они извинились и восстановили публикацию.
163455505 14/05/2022 они извинились и восстановили публикацию.
165208095 16/06/2022 они извинились и восстановили публикацию.
168162424 03/08/2022 они извинились и восстановили публикацию.
169608713 26/08/2022 они извинились и восстановили публикацию.
173322499 11/10/2022 они извинились и восстановили публикацию.
174926376 31/10/2022 они извинились и восстановили публикацию.
174926376 03/11/2022 они извинились и восстановили публикацию.
180092320 21/12/2022 они извинились и восстановили публикацию.

Итак, возвращайтесь сюда, на мой

https://markbernardini.blogspot.com

martedì 27 dicembre 2022

НТВ, Место встречи: ну, тупые!

Как европейские политики позорятся, восхваляя Украину?

На что готовы простые европейцы ради поддержки украинских «братьев»?

И почему Киев превратился в Мекку для голливудских звезд?

Полный выпуск передачи:

Источник: Место встречи, НТВ

Lavrov alla stampa russa

 

Discorso di apertura del Ministro degli Esteri russo Lavrov durante l’incontro con i media russi

Cari amici,

Oltre alle regolari comunicazioni in diversi periodi legati agli eventi di politica estera, è diventata una buona tradizione per noi incontrarci a Capodanno per uno scambio di opinioni libero e vivace su ciò che sta accadendo nel mondo e sul ruolo della Federazione Russa in questi processi.

Non penso che sia necessario un lungo preambolo. Il presidente russo Putin ha ripetutamente espresso la sua valutazione su ciò che sta accadendo nel modo più dettagliato. Ha delineato la linea della Federazione Russa in un momento in cui l’”Occidente collettivo” si è completamente screditato come partner nei negoziati e, soprattutto, nell’attuazione di quanto si ottiene tramite accordi politici o legali.

Trent’anni fa, Francis Fukuyama disse che era arrivata la “fine della storia”. Con questo intendeva il dominio completo dell’ideologia liberale, della democrazia, dello stile di vita e la scomparsa del sistema mondiale in competizione, il socialismo. Dopo un po’, è stato deriso. Cominciarono a dire quanto si sbagliasse, che non si dovevano fare previsioni categoriche.

Se andiamo a vedere la politica attuale dell’amministrazione Biden, vogliono esattamente questo, in modo che la “fine della storia” avvenga non solo nelle opere di analisti politici, politologi e ricercatori, ma nella vita reale. Tutto ciò che ora vediamo in Europa (nel suo senso più ampio) e in altri continenti, dove i “messaggeri” americani chiedono che ogni Stato prenda una posizione anti-russa, aderisca alle sanzioni e non comunichi con i rappresentanti russi, questo è tutto un riflesso di un tentativo di stabilire una “fine della storia”, il dominio definitivo e irreversibile del cosiddetto “miliardo d’oro”. Il presidente russo Putin ne ha parlato più di una volta.

Queste velleità sono antistoriche, volte a fermare, sopprimere la formazione oggettiva di un mondo multipolare. Il corso della storia non può essere fermato. Non c’è fine alla storia e non ci sarà mai. L’umanità ha più volte subito tentativi di soggiogarla da parte di una forza o dell’altra, che si proponeva di dettare tutto a tutti. Così sarà anche questa volta.

Molti Stati e politici (ce ne sono ancora pochi negli stessi Stati Uniti, ma esistono e stanno cercando di esprimere il loro punto di vista in modo sempre più forte) comprendono la perniciosità di un tale corso, che non c’è alternativa alla costruzione di buone relazioni di vicinato su questo pianeta (con dimensioni relativamente ridotte), che consentono di tenere conto degli interessi reciproci, vivendo fianco a fianco, senza cercare di soggiogare un vicino, o anche Paesi situati a diecimila miglia di distanza.

Questo è ciò che hanno fatto gli americani quando “improvvisamente” gli è passato per la testa che la Jugoslavia guidata da Milošević, poi l’Iraq Hussein e la Libia con Gheddafi rappresentavano una minaccia per la loro sicurezza. Questi erano Paesi prosperi che non si adattavano alla comprensione occidentale della democrazia liberale. Erano autocratici, se non dittatoriali. Ma questo non rende le cose più facili per gli oltre un milione di civili morti a causa dell’aggressione occidentale. La situazione socio-economica in Iraq e in Libia è stata una delle migliori della regione. Dove sono questi Paesi adesso? Loro, come Stati, non sono stati ancora completamente “plasmati”.

Qualsiasi altra regione del mondo in cui gli americani abbiano cercato di “mettere le cose in ordine” ha subito le stesse tristi tragiche conseguenze. Hanno abbandonato l’Afghanistan da un giorno all’altro dopo vent’anni di “governo”. Sono fuggiti, lasciando il Paese in rovina, con minacce terroristiche e di droga che si sono moltiplicate durante il periodo della permanenza americana. Tutti sanno come i soldati americani con i signori della droga sono stati coinvolti nel traffico di droga in Europa dall’Afghanistan.

In questi vent’anni gli americani non hanno costruito una sola impresa industriale in Afghanistan. La situazione è stata ulteriormente aggravata dal fatto che circa dieci miliardi di dollari rimasti dopo l’ultimo governo sono stati presi e portati via, ma non verranno restituiti. Oppure lo restituiranno se i talebani lasceranno entrare nuovamente gli americani per una presenza militare sul loro territorio. Ora Washington è seriamente preoccupata per questo.

Dobbiamo pensare di più a noi stessi. Ciò che ha affermato Putin è già in fase di attuazione nelle attività del nostro ministero e del governo.

Non possiamo più fare affidamento su queste persone. Non ce lo perdonerebbe né la nostra gente, né la storia. Siamo obbligati a fare di tutto per avere un sistema indipendente per il funzionamento del nostro Stato in termini di industrie e tecnologie critiche. Abbiamo capito nei mesi dell’operazione militare speciale e negli ultimi anni, quando già venivano introdotte gravi sanzioni contro la Russia, dove abbiamo delle lacune nel nostro stesso sviluppo, dove anche noi francamente e ingenuamente “facevamo affidamento” su tutte quelle rassicurazioni che suonavano all’inizio degli anni ‘90 su una casa comune europea, sulla necessità di una divisione internazionale del lavoro, che sarebbe basata sulle migliori caratteristiche e vantaggi competitivi di ciascun Paese, in modo da raggiungere, combinando gli sforzi, risparmiando le risorse, il costo più efficace e perciò redditizio. Tutte queste sono parole vuote.

Il vero interesse dell’Occidente sta, come ha affermato il Presidente russo, nella continuazione della politica coloniale e neocoloniale: dove si potrebbe ingannare qualcuno, dove strappare di più per se stessi, dove assicurarsi le opportunità finanziarie che sono ancora insite nel dollaro, che è replicato in migliaia di miliardi in questi pezzetti di carta verdi. Poi vengono utilizzati attivamente per creare la situazione necessaria per l’Occidente (principalmente gli Stati Uniti) sui mercati mondiali degli alimenti e dei fertilizzanti. Tutto questo non convince nessuno da molto tempo, quando ci dicono che bisogna cercare soluzioni e compromessi.

Se parliamo di compromessi, allora, durante la “trionfale” visita negli Stati Uniti, il presidente ucraino Zelenskij ha affermato che “una pace giusta significa niente compromessi”. Questo è esattamente ciò da cui ora sono guidati i suoi “mentori”: nessun compromesso, detteremo la nostra volontà. Pertanto, devono sconfiggere la Russia non solo sul campo di battaglia, ma anche infliggere una sconfitta strategica in modo che nessuno manchi più di rispetto. Questa è la specificità del momento. La stragrande maggioranza dei Paesi del mondo lo vede e lo capisce molto bene. Ci vuole tempo per liberarsi di queste “pastoie” orientate al dollaro finalizzate al funzionamento dei meccanismi di sviluppo mondiale creati dall’Occidente e al servizio dell’economia globale. Quasi tutti i Paesi nel dopoguerra si sono impantanati troppo profondamente in questo “sistema”, quando questi strumenti e meccanismi erano ancora considerati promettenti e adatti a tutti, preposti a bilanciare gli interessi degli Stati. Il processo di comprensione dei rischi e delle minacce derivanti da tale dipendenza sta procedendo attivamente.

Vi assicuro che nel prossimo futuro assisteremo a una grave riduzione della capacità dell’Occidente di “guidare” l’economia mondiale a suo piacimento. Che lo si voglia o no, si dovrà negoziare.

Non abbiamo intenzione di rincorrere l’Occidente. Hanno stracciato quasi tutte le relazioni. Abbiamo con chi sviluppare la cooperazione in ambito economico, sociale, culturale e sportivo. Ci concentreremo su coloro che non ci hanno mai deluso, con i quali a volte sono stati raggiunti compromessi complessi, ma quando sono stati raggiunti nessuno ha mai ingannato l’altro. Con l’Occidente è esattamente il contrario.

Fonte: Visione TV

lunedì 26 dicembre 2022

005 Notiziario «Italiani di Russia»

Notiziario di lunedì 26 dicembre 2022 degli italiani di Russia. Essendo un’edizione natalizia, stavolta ci sarà poca attualità e più approfondimenti. Buon ascolto e buona visione.

Attualità

La notte di Natale è morto Franco Frattini. Personalmente, l’avevo conosciuto quando era ministro degli esteri, durante un suo incontro al Cremlino con Putin, nel 2004. Devo dire che, indipendentemente dalla sua collocazione politica (segretario della Federazione Giovanile Socialista Italiana, per poi passare con Berlusconi), anche a me diede l’impressione di essere una persona per bene, solo in minima parte contaminata da ciò in cui si era e si è involuta la politica italiana nell’ultimo trentennio, forse anche per essere stato figlio di suo padre Alberto, critico letterario, poeta e saggista. Ecco dunque il mio ricordo personale dal servizio televisivo di Vesti, il canale che corrisponde all’attuale Russia 24.


Pochi sanno le ragioni per cui il Natale ortodosso, anziché il 25 dicembre, si celebra il 7 gennaio. Io ne scrissi una decina di anni fa, pubblicandolo nella allora rivista di mio padre, Slavia.

Il tempo di rivoluzione della Terra attorno al Sole e quello della Terra attorno a se stessa sono due grandezze incommensurabili, un po’ come il lato di un quadrato e la sua diagonale. Infatti, prendendo per numero razionale la rivoluzione della Terra attorno a se stessa, e cioè un giorno di ventiquattro ore, ci vogliono 365,2421897 giorni per fare il giro intorno al Sole. Non mi soffermo su alcune differenziazioni tra l’anno siderale, quello tropicale, eclittico, anomalo, gaussiano, besseliano e chissà quanti altri: ciò esula dal presente contesto.

Il calendario giuliano (da Giulio Cesare, pur essendo stato inventato dall’astronomo greco Sosigene di Alessandria), che viene tuttora seguito dalla chiesa ortodossa russa, prevede l’aggiunta del 29 febbraio ogni quattro anni (l’anno bisestile). A Roma fu in uso dal 46 a.C. al 1582.

E’ intuitivo il fatto che, ogni quattro anni, ci scostiamo di 0,0312412 giorni. Dunque, da un rapido e semplice calcolo, dopo 128 anni ci siamo scostati di circa un giorno dalla realtà. In 1628 anni, fanno 12,7151684 giorni.

In un mondo dove i marinai si basavano sulle stelle e i contadini sulle stagioni per la semina e il raccolto, la questione non era per nulla un mero esercizio mentale per matematici forbiti. Per cercare di ovviare al problema, l’astronomo crotonese Luigi Lilio propose al Papa Gregorio XIII quello che passerà alla storia come calendario gregoriano, che è quello che tuttora usiamo. La differenza col calendario giuliano consiste solo nel fatto che non tutti gli anni divisibili per quattro sono bisestili: per la precisione, non lo sono gli anni di fine secolo se il numero di secoli non è divisibile per quattro.

In altre parole, l’anno gregoriano dura 365,2425 giorni, per scostarsi di un giorno, anziché 128 anni, ce ne vogliono ben 3.300.

Ci stiamo avvicinando al nocciolo, coraggio. Dunque, il calendario gregoriano ha permesso di rallentare notevolmente lo scostamento. Non ha risolto, però, il problema di come recuperare le giornate perse in sedici secoli. Fu così che, con bolla papale, il giorno successivo al 4 ottobre 1582 fu il 15 ottobre. L’anno successivo, il Concilio di Costantinopoli respinse la proposta di Gregorio XIII. Fu così che tra i due calendari – e quindi tra le chiese cristiane d’oriente e d’occidente – si stabilì una differenza di dieci giorni. Nel 1700 la differenza diventò di undici, nel 1800 di dodici e nel 1900 di tredici giorni. Nel 1600 e nel 2000 non è successo nulla, proprio perché 16 e 20 sono divisibili per 4. Dal 2100 la differenza salirà a quattordici giorni.

Da qui, la Rivoluzione d’Ottobre ha avuto luogo la notte fra il 7 e l’8 novembre, Natale è la notte fra il 6 e il 7 gennaio, l’Epifania è il 19 gennaio, e il cosiddetto “Vecchio anno nuovo” la notte fra il 13 e il 14 gennaio.

La Prussia è passata al calendario gregoriano nel 1610; i protestanti tedeschi nel 1700; l’Inghilterra nel 1752; il Giappone nel 1873; la Cina nel 1911; la Grecia nel 1924.

Per decreto del Sovnarkom (il Consiglio dei Commissari del Popolo) del 26 gennaio 1918, il giorno successivo al 31 gennaio fu il 14 febbraio. E’ stato uno dei primi decreti della Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa, assieme a quelli sul voto alle donne (governo provvisorio, 15 aprile 1917) e sulla riforma dell’alfabeto (da 43 a 33 lettere, 23 dicembre 1917). Dal 1923 la maggior parte delle chiese ortodosse adottò il cosiddetto calendario neogiuliano, che coinciderà con quello gregoriano fino al 2800, ad eccezione delle chiese russa, di Gerusalemme, georgiana, serba e del monte Athos, che seguono tuttora il calendario giuliano.

Musica

La settimana scorsa vi avevo presentato una esecuzione particolare di “Bella ciao” degli anni ’70, ad opera di Muslim Magomaev. Oggi vi faccio conoscere una versione più moderna e rockeggiante, del 1998, del cantautore Garik Sukačëv.

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mercoledì 21 dicembre 2022

20221221 Putin

Riunione del Consiglio del Ministero della Difesa della Federazione Russa

Vladimir Putin ha parlato in una riunione estesa del Consiglio del Ministero della Difesa, tenutasi presso il Centro di controllo della difesa nazionale.

Cari compagni!

Ci incontriamo al consiglio annuale del Ministero della Difesa in un periodo molto importante per la vita del Paese. E’ in corso un’operazione militare speciale e oggi, tenendo conto dell’esperienza acquisita nelle operazioni di combattimento, discuteremo delle aree chiave per lo sviluppo dell’esercito e della marina.

Prima di tutto, voglio trasmettere le mie più sincere parole di gratitudine ai nostri soldati e ufficiali che ora sono in prima linea o nei centri di addestramento del personale. Tutti loro svolgono il loro dovere militare con dignità, rischiano la vita, non risparmiano sforzi e, se necessario, coprono con se stessi i loro commilitoni.

E, naturalmente, oggi dobbiamo onorare la memoria di tutti i nostri compagni d’armi che hanno dato la vita per la loro Patria.

(Minuto di silenzio)

Cari membri del consiglio!

E’ noto che oggi il potenziale e le capacità militari di quasi tutti i principali paesi della NATO vengono utilizzati attivamente contro la Russia.

Tuttavia, i nostri soldati, sergenti e ufficiali stanno combattendo per la Russia con coraggio e fermezza, con fiducia, passo dopo passo raggiungono i loro obiettivi. E questi obiettivi, ovviamente, saranno realizzati in tutti i territori della Federazione Russa, compresi i nuovi territori, e sarà garantita la vita pacifica di tutti i nostri cittadini. Le capacità di combattimento delle nostre forze armate aumentano costantemente di giorno in giorno e sicuramente intensificheremo questo processo.

Vorrei ringraziare ancora una volta tutti coloro che stanno adempiendo al loro dovere di combattimento oggi. Ringrazio i carristi, i paracadutisti, gli artiglieri, i fucilieri motorizzati, i genieri, i segnalatori, i piloti, le forze speciali e i soldati della difesa aerea, i marinai, i topografi militari, gli specialisti del supporto logistico, il personale della Guardia Russa e le altre formazioni per il come combattono. Combattono – ed è noto che non ho paura di questi paragoni, queste non sono parole magniloquenti – proprio come gli eroi della guerra del 1812, della prima guerra mondiale o della grande guerra patriottica.

Parole speciali per i medici militari che con coraggio, spesso a rischio della propria vita, salvano i nostri soldati. Sia i costruttori militari che quelli civili per la creazione di fortificazioni, infrastrutture vitali nelle aree dell’operazione, per l’assistenza nel restauro di strutture civili nei territori liberati.

Allo stesso tempo, le ostilità, ovviamente, hanno anche evidenziato questioni su cui, come si dice in questi casi, dovremmo lavorare in particolar modo. Comprese quelle di cui abbiamo discusso più di una volta. Intendo le comunicazioni, i sistemi di comando e controllo automatizzati per truppe e armi, le tattiche di controbatteria, la designazione di bersagli e così via.

Questa è l’esperienza di combattimento che dobbiamo utilizzare e utilizzeremo nell’ulteriore costruzione e sviluppo delle forze armate.

Oggi il nostro compito è attuare l’intero insieme di misure necessarie per il rinnovamento qualitativo e il miglioramento delle Forze Armate.

A cosa vorrei prestare particolare attenzione.

Siamo ben consapevoli di tutte le informazioni sulle forze e sui mezzi della NATO che vengono utilizzati attivamente nel corso dell’operazione militare speciale e che ci contrastano. Sapete tutto questo, e tutto questo dovrebbe essere attentamente analizzato e utilizzato per costruire le nostre, come ho detto, forze armate, per aumentare le capacità di combattimento delle nostre truppe, nonché i servizi speciali nazionali.

Durante questa operazione speciale, le nostre unità hanno acquisito un’enorme esperienza di combattimento.

Compito del Ministero della Difesa e dello Stato Maggiore, come ho detto, è analizzare attentamente questa esperienza, sistematizzarla il più rapidamente possibile e inserirla in programmi e piani per l’addestramento del personale, l’addestramento delle truppe in genere e la fornitura delle attrezzature necessarie per le truppe.

Inoltre, l’esperienza dell’operazione militare speciale, nonché la pratica acquisita dalle nostre truppe in Siria, dovrebbero, come ho già detto, diventare la base per un serio miglioramento dell’addestramento al combattimento, compreso l’utilizzo nella preparazione e condotta di esercitazioni e allenamenti a tutti i livelli.

A loro volta, gli ufficiali e i sergenti che si sono dimostrati valorosi nel corso dell’operazione militare speciale dovrebbero essere promossi in via prioritaria a nuove posizioni di comando, essere la prima riserva del personale quando entrano nelle università e accademie militari, inclusa l’Accademia di Stato Maggiore.

Secondo. Attiro l’attenzione del governo, della dirigenza del Ministero della Difesa e di altri dipartimenti sulla necessità di lavorare in stretto contatto tra loro nell’ambito di una struttura appositamente creata: il Consiglio di coordinamento. Anche con i capi delle regioni e i rappresentanti del complesso militare-industriale.

Mi aspetto anche che i nostri progettisti e ingegneri continuino ad andare in prima linea. Voglio esprimere loro la mia gratitudine per questo, vanno regolarmente lì, apportano le modifiche necessarie al lavoro delle attrezzature. Spero che questa pratica continui, per testare le caratteristiche tattiche e tecniche di armi ed equipaggiamento in condizioni di combattimento reali e, come ho detto, per migliorarle.

In generale, è necessario un lavoro sostanziale con i ministeri e dipartimenti competenti. Vediamo cosa funziona brillantemente e cosa invece deve essere migliorato. Gli ingegneri lo vedono, i tecnici, gli scienziati. E tutta questa macchina funziona. Quando ho detto che stiamo migliorando e continueremo a migliorare le nostre armi e attrezzature, avevo in mente anche questo processo. La Commissione militare-industriale dovrebbe diventare il quartier generale per l’interazione tra l’industria della difesa, la scienza e le forze armate al fine di raggiungere gli obiettivi più urgenti e promettenti, inclusa, e soprattutto, la logistica delle truppe: intendo le attrezzature, le munizioni, e così via.

Terzo. Continueremo a mantenere la prontezza al combattimento e a migliorare la prontezza al combattimento della triade nucleare. Questa è la principale garanzia di preservare la nostra sovranità e integrità territoriale, la parità strategica e l’equilibrio generale del potere nel mondo.

Quest’anno, il livello delle armi moderne nelle forze nucleari strategiche ha già superato il 91%. Continua il riequipaggiamento dei reggimenti delle forze missilistiche strategiche con un moderno sistema missilistico con la testata ipersonica Avangard.

Nel prossimo futuro, i missili balistici intercontinentali Sarmat saranno impiegati per la prima volta in servizio di combattimento. Sappiamo che c’è qualche ritardo, questo non cambia i nostri piani, tutto verrà implementato. Le truppe continuano a ricevere sistemi missilistici Jars. Continueremo lo sviluppo di sistemi missilistici ipersonici che sono unici nelle loro caratteristiche e non hanno analoghi al mondo. All’inizio di gennaio del prossimo anno, la fregata “Ammiraglio Gorškov” della Flotta dell’Unione Sovietica entrerà in servizio di combattimento con gli ultimi, ripeto ancora una volta, i sistemi missilistici ipersonici Cirkon basati sul mare, che non hanno analoghi al mondo.

Continueremo ad equipaggiare le nostre forze strategiche con gli ultimi tipi di armi. Ripeto, tutti i piani delineati saranno sicuramente realizzati.

E ancora. E’ importante aumentare le capacità di combattimento delle forze aerospaziali, compreso il numero di caccia e bombardieri quando operano nell’area di copertura dei moderni sistemi di difesa aerea.

Un obiettivo urgente è migliorare i veicoli aerei senza equipaggio, compresi gli attacchi strategici e di ricognizione, nonché i modi per utilizzarli. L’esperienza dell’operazione militare speciale ha dimostrato che l’uso dei droni è diventato quasi universale e un tale arsenale di mezzi dovrebbe essere presente nelle squadre di combattimento, nei plotoni, nelle compagnie, nei battaglioni. Il bersaglio dovrebbe essere rilevato il più rapidamente possibile e le informazioni dovrebbero essere trasmesse per colpire in tempo reale.

I veicoli aerei senza equipaggio devono essere collegati tra loro, integrati in un’unica rete di ricognizione e disporre di canali di comunicazione sicuri con i quartier generali e i comandanti. Nel prossimo futuro, l’opportunità di ricevere informazioni trasmesse dai droni dovrebbe essere presente per ogni combattente. Questo è ciò per cui dobbiamo lavorare, questo è ciò per cui dobbiamo lottare. Tecnicamente, questo può essere implementato in un futuro molto prossimo, praticamente già adesso. Vi chiedo di prestare particolare attenzione a questo durante la finalizzazione dell’intero complesso di equipaggiamento e dell’equipaggiamento tattico del personale.

Sappiamo che non possono esserci piccole cose sul campo di battaglia, quindi dobbiamo prestare particolare attenzione – so che il Ministero della Difesa lo sta facendo, tuttavia voglio sottolinearlo ancora una volta – ai kit di pronto soccorso, al cibo, alle razioni da asporto, alle uniformi, agli scarponi, ai caschi protettivi, ai giubbotti antiproiettile: tutto dovrebbe essere al livello più moderno e alto. E’ necessario munire completamente le truppe con dispositivi per la visione notturna, mirini di alta qualità e fucili da cecchino di nuova generazione. Non elencherò tutto, ma dico la cosa principale: tutto ciò di cui un combattente ha bisogno deve essere moderno, comodo e affidabile, e l’approvvigionamento dovrebbe essere basato sui bisogni reali. Se alcuni regolamenti dipartimentali sono obsoleti, devono essere modificati rapidamente.

Voglio attirare l’attenzione del Ministro della Difesa, del Capo di Stato Maggiore Generale e di tutti i comandanti qui rappresentati. Non abbiamo restrizioni di finanziamento. Il Paese, il Governo danno tutto quello che chiede l’Esercito, tutto. Spero che la risposta sia formulata correttamente e che i risultati corrispondenti vengano raggiunti.

Tornando all’argomento dei droni, vorrei sottolineare che abbiamo una buona esperienza nello sviluppo di droni subacquei unici. So che l’industria ha tutte le opportunità per creare un’ampia gamma di veicoli senza pilota aerei e terrestri con le migliori caratteristiche ad alte prestazioni, inclusi gli elementi di intelligenza artificiale. Inoltre, in genere dovremo risolvere i problemi relativi all’espansione degli arsenali delle moderne armi da attacco.

Quinto punto. E’ necessario migliorare il sistema di comando e controllo e le comunicazioni, al fine di garantire la stabilità e l’efficienza del comando e controllo delle truppe in qualsiasi condizione. Per fare ciò, utilizzare più attivamente le tecnologie di intelligenza artificiale a tutti i livelli nel processo decisionale. Come dimostra l’esperienza, anche negli ultimi mesi, i sistemi d’arma più efficaci sono quelli che funzionano in modo rapido e quasi automatico.

Altro punto. La mobilitazione parziale che è stata attuata ha messo in luce alcuni problemi – questo è ben noto a tutti – che dovrebbero essere tempestivamente affrontati. So che vengono prese le misure necessarie, ma dobbiamo comunque prestare attenzione a questo e costruire questo sistema in modo moderno. Innanzitutto è necessario modernizzare il sistema dei commissariati militari. Ciò riguarda la digitalizzazione delle banche dati, l’interazione con le autorità locali e regionali. Gli aggiornamenti richiedono un sistema di organizzazione della difesa civile e territoriale, l’interazione con l’industria. In particolare, dovrebbe essere migliorato il sistema di accumulo e deposito di armi, equipaggiamento militare e risorse materiali per il dispiegamento di unità e formazioni di mobilitazione.

Come è noto, 300.000 persone sono state arruolate nelle file delle Forze Armate. Alcuni di loro sono già in zona di guerra. Come riferito dal Ministro della Difesa, e dal Capo di Stato Maggiore Generale, 150.000 persone vengono addestrate nei campi di addestramento militare, e questa è una riserva sufficiente per condurre l’operazione. Praticamente è una riserva strategica, che oggi non viene utilizzata nelle ostilità, ma lì le persone vengono sottoposte all’addestramento necessario.

Cari colleghi!

Voglio ringraziare sinceramente i nostri cittadini che, al richiamo del loro cuore, aiutano le Forze Armate, inviano auto, attrezzature aggiuntive, equipaggiamento, vestiti pesanti in prima linea, mandano lettere e regali ai feriti negli ospedali. Anche se il Ministero della Difesa fornisce tutto il necessario in alcuni segmenti, dobbiamo comunque ringraziare di cuore le persone per questo e inchinarci.

Chiedo al Ministero della Difesa di essere attento a tutte le iniziative civili, anche tenendo conto delle critiche e rispondendo ad esse in modo corretto e tempestivo. E’ chiaro che la reazione delle persone che vedono problemi – e problemi in un’opera così ampia e complessa, ovviamente, ci sono sempre – una tale reazione può essere emotiva. Ma bisogna, ovviamente, ascoltare coloro che non mettono a tacere i problemi esistenti, ma cercano di contribuire alla loro soluzione.

Sono sicuro che il Ministero della Difesa sarà in costante dialogo con le persone. L’unità, come sappiamo, dell’esercito e del popolo è sempre stata la nostra forza, e lo è anche oggi.

Fonte (in russo): Cremlino

lunedì 19 dicembre 2022

20221219 Giornale radio Attimo fuggente

004 Italiani di Russia

Notiziario di lunedì 19 dicembre 2022 degli italiani di Russia. In realtà, questa edizione esce con due giorni di ritardo per consentire la traduzione e il riassunto dell’intervento di Putin al Consiglio per lo sviluppo strategico e i progetti nazionali. Buon ascolto e buona visione.

Attualità

Mettiamo che a un certo punto io abbia voglia di una birra. Entro nella birreria più vicina, il birraio nerboruto mi consegna il menù, la birra costa tre euro e mezzo. Non batto ciglio, mi faccio spinare la birra, me la bevo, poi dico al nerboruto: ho deciso che tre euro e mezzo sono troppi, stabilisco unilateralmente che il tetto debba essere di due euro. Il nerboruto, a quel punto, forse chiama la polizia, ma è più probabile che, per non perdere tempo per una birra, esca dal bancone, mi molli due sganassoni, e poi mi cacci dal locale a calci nel deretano. Ed io gli dico, risentito: vado dal tuo concorrente, a cento metri da qui, dove la birra costa cinque euro, e gliela pago cinque euro, pur di non darti soddisfazione. Non c’è problema, mi dice, sono pieno di clienti cinesi, indiani, asiatici in genere, tutti amanti della birra. E’ esattamente quel che accade con le forniture di gas russo ai Paesi dell’Unione Europea. Per quest’ultima, è meglio quello degli Stati Uniti, più caro.

Il vice primo ministro e ministro degli Esteri Antonio Tajani ha affermato che l’UE ha quasi raggiunto un accordo sul tetto del prezzo del gas. “Il nostro ministro per l’Ambiente e la sicurezza energetica Pichetto-Fratin sta lavorando molto a Bruxelles per trovare un accordo con altri Paesi per imporre un tetto ai prezzi del gas, e ci siamo quasi”, ha detto domenica citato dall’ANSA.

Il 22 novembre la Commissione Europea ha proposto un meccanismo di correzione del mercato dell’energia, in base al quale si propone di introdurre un prezzo massimo del gas di 275 euro per 1 MWh (circa $ 3.000 per 1.000 metri cubi) sull’hub virtuale TTF (Title Transfer Facility) olandese. Secondo la commissaria europea estone per l’Energia Kadri Simson, la cifra proposta potrebbe essere rivista dopo consultazioni con i membri della comunità. La Commissione europea ha spiegato che l’iniziativa prevede la possibilità di una revoca d’urgenza del tetto del prezzo del gas, qualora le autorità di regolamentazione del settore ritengano che il suo mantenimento potrebbe destabilizzare i mercati o portare a notevoli problemi di approvvigionamento.

La maggior parte dei Paesi interessati, tra cui l’Italia, ha ritenuto la proposta insoddisfacente e inefficace. Successivamente, Belgio, Grecia, Italia, Slovenia e Polonia hanno presentato la loro proposta per un prezzo massimo di 160 euro per MWh, che dovrebbe essere permanente. L’Ungheria, da parte sua, ha dichiarato che non sosterrà un tetto massimo del prezzo del gas, che, a suo avviso, potrebbe minare le forniture e ridurre l’interesse dei produttori di gas al mercato europeo.

La Germania e altri Stati membri dell’UE continuano ad acquistare gas naturale liquefatto dalla Russia, secondo l’Institut für Weltwirtschaft di Kiel, in Germania, l’istituto per l’economia mondiale.

Il gas, come specificato, dalla Russia arriva in Belgio, dopodiché viene trasportato in Germania. Il volume delle forniture è di circa cinque miliardi di metri cubi all’anno, ovvero dal cinque al sei percento della domanda totale di gas della Germania.

Complessivamente, secondo la compagnia energetica multinazionale statunitense ICIS, il 13% delle importazioni europee di GNL oggi proviene dalla Russia. Allo stesso tempo, i suoi Paesi acquirenti sono principalmente Francia, Paesi Bassi e Belgio.

In precedenza si è saputo che un gruppo di 12 Stati, tra cui Belgio, Grecia, Italia e Polonia, ha chiesto una significativa riduzione del tetto del prezzo del gas al fine di mitigare l’impatto della crisi energetica sui consumatori e sulle imprese in Europa.

L’Occidente ha intensificato la pressione delle sanzioni sulla Russia dopo l’inizio dell’operazione militare speciale. Ciò ha portato a prezzi più elevati per l’elettricità, il carburante e il cibo in Europa e negli Stati Uniti. Le sanzioni hanno inferto un duro colpo all’intera economia globale. Verrebbe da pensare che l’obiettivo principale dell’Occidente sia quello di peggiorare la vita di milioni di persone: la Russia non fornirà nulla all’estero se contraria ai suoi interessi, perché se al nerboruto birraio che ti vende la birra a tre euro e mezzo quest’ultima gli costa tre euro, non te la venderà a due euro, è evidente. Una restrizione unilaterale dei prezzi da parte dell’Unione Europea costituirebbe una violazione dei termini essenziali del contratto e ciò porterebbe alla cessazione delle esportazioni.

La presidente del consiglio Giorgia Meloni ha recentemente dichiarato alla Camera dei Deputati: “possiamo proporre il reddito di cittadinanza ai russi per ritirarsi”. Voleva risultare simpatica e spiritosa. E’ di moda umiliare e colpevolizzare chi è povero. Solo che non è così scontato che il cittadino comune russo sia più povero di quello italiano. Potremmo parlare di tariffe, di stipendi, di prezzi al consumo, di stato sociale. Per dire, noi in famiglia siamo in quattro, in un appartamento di poco meno di 50 mq. Paghiamo mensilmente 32 € di riscaldamento, 4 € di gas, 18 € di telefono e internet, 10 € di corrente elettrica. Non sarebbe male se voi mi segnalaste le attuali tariffe vigenti in Italia, così la prossima settimana vi faccio una tabella comparativa. Un litro di latte costa 90 centesimi, un chilo di pane 1 €. Tuttavia, bastano due soli dati: in Russia la disoccupazione è del 4%, in Italia dell’8% (tra i giovani del 24%); in Russia l’inflazione è del 12%, esattamente come in Italia (nell’UE dell’11 e mezzo, con punte sopra al 20% nei Paesi baltici), e sopra ci sono anche Croazia, Slovacchia, Repubblica Ceca, Romania, Bulgaria, Polonia, Ungheria. E comunque tutti sopra al 6%, compresi Francia, Svezia, Spagna, Grecia, Danimarca, Finlandia, Olanda, Portogallo, Germania, Austria, Belgio.

Comunque la si pensi sulla Meloni, diciamo che questa battuta non è semplicemente fuori luogo, ma è facilmente considerabile un autogol. Quando la Meloni verrà defenestrata, può sempre provare a chiedere un sussidio di disoccupazione in Russia.

Lo scandalo della corruzione nel Parlamento Europeo, prevedibilmente, in Belgio si chiama “Italian Connection”, e in Italia “Qatar Gate”. In mezzo non ci sono solo gli italiani, e non solo i socialisti: come detto la settimana scorsa, il più onesto c’ha la rogna. Oltre al fascistissimo Neo Demokratia, sui vaccini ci sono i 71 miliardi di € della democristianissima Von Der Leyen. Ora a Parigi sono state effettuate perquisizioni presso la sede del Partito centrista di Macron Renaissance e una filiale della Società di consulenza statunitense McKinsey. Secondo i media francesi, le perquisizioni della gendarmeria sono state effettuate in relazione a un’indagine sui servizi forniti da McKinsey durante la campagna presidenziale di Emmanuel Macron nel 2017. Le forze dell’ordine stavano cercando documenti sul finanziamento della prima campagna elettorale di Macron. Si sospetta che i dipendenti di McKinsey fossero coinvolti nella preparazione del programma della campagna elettorale del candidato presidenziale.

La violazione è che i dipendenti di una Società di consulenza sono stati coinvolti nel processo durante l’orario lavorativo al fine di ridurre i costi della campagna. Per i candidati presidenziali, tali spese sono limitate dalla legge della Quinta Repubblica. In precedenza, il capo del ministero delle finanze francese ha riconosciuto che le autorità si sono rivolte troppo spesso a Società di consulenza durante la campagna elettorale presidenziale del 2017. Bruno Le Maire ha affermato che la pratica di cercare aiuto esterno era popolare sia nel governo in carica che in quelli precedenti.

I media occidentali, e segnatamente italiani, continuano a propinare quotidianamente notizie di presunti bombardamenti russi sulla città di Doneck. In altre parole, i russi bombarderebbero una città in mano ai russi fin da marzo, un po’ come la centrale nucleare di Zaporož’e. Davvero giornalisti vil razza dannata: il 15 dicembre, gli ucronazisti hanno lanciato sulla città inerme quaranta missili di fabbricazione NATO, il più massiccio bombardamento dal 2014. In otto anni, sono morti quindicimila civili.

Il vice rappresentante della Federazione Russa all’ONU Gennadij Kuz’min ha accusato di blasfemia Germania, Giappone e Italia, che hanno votato contro la risoluzione sulla lotta alla glorificazione del nazismo. Cosa è successo?

In precedenza, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha adottato una risoluzione della Federazione Russa sulla lotta alla glorificazione del nazismo. 120 paesi hanno votato a favore della risoluzione, 50 contrari, 10 astenuti. Tra i contrari c’erano Germania, Italia, Austria, Canada, Repubblica Ceca, Estonia, Francia, Ungheria, Giappone, Lettonia, Polonia, Spagna, Ucraina, Gran Bretagna, Stati Uniti. Molti di loro spiegano la loro posizione dicendo che la Russia sta usando la risoluzione per giustificare la sua operazione speciale in Ucraina. Lasciamo stare gli anglosassoni d’oltre la Manica e d’oltreoceano. Cosa unisce tutti gli altri? Il fatto che erano tutti col regime nazista di Hitler.

“Gli Stati che si sono opposti alla risoluzione, in primo luogo Germania, Giappone e Italia, hanno con ciò proferito una palese bestemmia contro la memoria delle vittime del nazismo tedesco, del fascismo italiano e del militarismo giapponese”, ha detto Kuz’min.

La posizione di questi Paesi ha mostrato chiaramente quanto sia prematura la discussione circa l’esclusione della formulazione di “Stati nemici” dal testo della Carta delle Nazioni Unite.

“Votando contro, pensano forse di aver condannato in tal modo l’operazione militare speciale della Russia in Ucraina? Hanno mostrato la loro vera natura e le opinioni dominanti nelle élite al potere. Per loro, la politica di revisione e negazione della storia, la politica di tolleranza per la retorica razzista e xenofoba, è la norma, una politica di arrogante superiorità”.

“I risultati delle votazioni di quest’anno sono semplicemente scioccanti. Per la prima volta nella storia delle Nazioni Unite, gli Stati ex membri dell’Asse hanno votato contro un documento che condannava il nazismo, oltre a confermare l’inviolabilità dei risultati della seconda guerra mondiale”.

La risoluzione raccomanda che i Paesi adottino misure concrete appropriate, “anche nel campo della legislazione e dell’istruzione, in conformità con i loro obblighi internazionali nel campo dei diritti umani, al fine di impedire la revisione della storia e dei risultati della seconda guerra mondiale e la negazione dei crimini contro l’umanità e dei crimini di guerra commessi durante la seconda guerra mondiale”.

Gli autori del documento condannano fermamente gli incidenti legati alla glorificazione e alla propaganda del nazismo, in particolare l’applicazione di graffiti e disegni filo-nazisti, anche sui monumenti alle vittime della seconda guerra mondiale.

La risoluzione esorta gli Stati ad eliminare tutte le forme di discriminazione razziale con tutti i mezzi appropriati, anche per legge, se le circostanze lo richiedono.

Inoltre, il documento condanna fermamente l’uso di materiali educativi, così come la retorica in corso di formazione, che promuovono il razzismo, la discriminazione, l’odio e la violenza basati su etnia, nazionalità, religione o opinioni.

Come ci raccontava l’insegnante di storia alle medie inferiori, nel XIX secolo, l’Italia, non ancora unita, era piena di scritte sui muri che recitavano “Viva VERDI”, e non era l’espressione di un amore di massa per il grande compositore morto nel 1901: VERDI stava per “Vittorio Emanuele Re D’Italia”. Analogamente, raccontava mio padre di quando era ragazzino, negli anni del fascismo del secolo scorso, una delle imprecazioni in voga era “mannaggia Roberto”. Non ce l’avevano con i portatori di questo diffusissimo nome, Roberto stava per l’asse “ROma, BERlino, TOkyo”. Questo voto italiano, tedesco e giapponese è a dir poco emblematico.

Periodicamente, e sempre più spesso, in Italia mi chiedono di confermare le voci sullo stato di salute di Putin. Ora ha avuto un infarto, ora ha il cancro, ora l’Alzheimer, ora è caduto in casa, non si fa vedere da giorni. Inutile far notare che interviene praticamente in modo quotidiano in diretta sui temi più disparati: lo dicono i media mainstream italiani, perché l’hanno detto Washington Post, New York Times e affini, perché lo dicono fonti governative ucraine, quindi deve per forza essere vero.

La settimana scorsa, Putin ha presieduto una riunione del Consiglio per lo sviluppo strategico e i progetti nazionali. Per tradizione, a dicembre, tiene una grande conferenza stampa e riassume i risultati dell’anno. Quest’anno il formato è cambiato. La chiave è stata l’intervento, che per profondità e contenuto può essere equiparato al discorso del Presidente.

Il discorso programmatico quest’anno riassume sia i risultati dell’anno che i piani formulati per il futuro. Putin sottolinea che i cambiamenti che il mondo sta attraversando ora sono di natura tettonica. Ma la Russia ha resistito al colpo economico dell’Occidente collettivo.

“Un’aggressione sanzionatoria senza precedenti è stata lanciata contro la Russia, mirava sostanzialmente a schiacciare la nostra economia in breve tempo, esaurendo la nostra valuta nazionale, il rublo, e provocando un’inflazione devastante. Questo calcolo, come vediamo, come vedono tutti, non si è realizzato. Si prevede che il PIL diminuirà di circa il 2,5% entro la fine dell’anno. Sì, certo, anche questo è un calo, ma non è il crollo del 20% che molti occidentali e, in parte, alcuni dei nostri esperti hanno preconizzato al momento in cui l’Occidente collettivo si è scagliato contro di noi con una guerra economica”.

Ma l’Europa, dopo aver interrotto le relazioni con la Russia, si è trovata in trappola. Il business sta rapidamente spostando le proprie attività all’estero. “Oggi, le stesse autorità dell’UE affermano che la politica del principale partner, gli Stati Uniti, sta portando direttamente alla deindustrializzazione dell’Europa. Stanno persino cercando di presentare alcuni resoconti su questo tema al loro signore americano”. Perché ci fai questo? Ebbene, a questo proposito, viene da chiedere: cosa volevi? Cos’altro si fa con chi permette di pulirsi i piedi addosso?

E allo stesso tempo, gli europei, come si è scoperto, non sono in grado di rifiutare i prodotti russi. Nei primi nove mesi di quest’anno, la fornitura di beni di base dalla Russia ai Paesi dell’UE è aumentata di una volta e mezza. E l’Unione Europea sta frenando i flussi inversi.

“Cosa dovremmo fare? Cercheremo altri partner più promettenti nelle regioni in crescita attiva dell’economia mondiale. Questi sono Asia, Medio Oriente, America Latina, Africa. E’ verso i mercati dei Paesi amici che riorienteremo le forniture energetiche della Russia. E la Russia sta costruendo relazioni commerciali e di investimento con tali Stati”.

E questo è solo uno dei sei obiettivi fissati da Putin. La Russia sta portando l’interazione con i partner chiave a un nuovo livello. I compiti più importanti sono il rafforzamento della sovranità tecnologica e finanziaria, il ritmo accelerato dell’industria manifatturiera, lo sviluppo delle infrastrutture, la lotta alla povertà e la tutela della maternità e dell’infanzia.

Ci sono già risultati su molti punti. Quindi, nei primi nove mesi, le esportazioni di petrolio sono cresciute di quasi un quarto. Grazie a progetti su larga scala come il giacimento di Kovykta, “La forza della Siberia-2”, “La via dell’Estremo Oriente”, le forniture di gas verso est cresceranno fino a 48 miliardi di metri cubi entro il 2025 e 88 miliardi entro il 2030. In realtà, si tratta di oltre il 60% delle forniture di gas dell’anno scorso all’Occidente.

Tra i principali partner in questo settore vi è la Turchia. Stiamo parlando di organizzare un hub del gas nei prossimi anni. E alcune attività importanti possono essere completate ancora più velocemente.

“Se parliamo di creare una piattaforma elettronica, allora questo può essere fatto entro i prossimi mesi. Ed è lì che determineremo in gran parte il prezzo finale per i nostri consumatori europei. Perché quello che hanno fatto sui loro siti è davvero pazzesco. E ora stanno ancora cercando di farci sentire in colpa per quello che hanno fatto con le proprie mani”.

Uno dei focus chiave è sullo sviluppo della sfera sociale, in particolare sul sostegno alla maternità e all’infanzia. Per le famiglie con figli dagli 8 ai 17 anni è già stata stabilita un sussidio mensile. La decisione riguarda direttamente più di 5 milioni di bambini. E dal 1° gennaio del prossimo anno sarà varato un assegno unico mensile per le famiglie bisognose con figli dalla nascita ai 17 anni, subito per tutti i figli del nucleo familiare. Allo stesso tempo, l’importo degli emolumenti per le donne incinte aumenterà e passerà dalla metà a un intero del minimo di sussistenza della popolazione abile nella regione di residenza.

Un’altra serie di passi è stata compiuta in vista dell’indicizzazione del minimo di sussistenza, del salario minimo e delle pensioni fino al 10%. In conclusione: nel terzo trimestre il tasso di povertà è sceso al 10,5%. E i redditi in termini nominali della parte più povera della popolazione sono cresciuti di oltre un quarto. “Dobbiamo continuare ad aumentare il salario minimo e a un tasso superiore all’inflazione e alla crescita salariale media”.

Veniamo alla sanità. Esistono programmi per combattere le malattie cardiovascolari e oncologiche, vengono lanciati programmi su larga scala per combattere il diabete e l’epatite C.

Finalmente, i mutui. Un argomento che coinvolge milioni. Il mutuo agevolato in tutta la Russia sarà prorogato fino al 1 luglio 2024, il tasso scenderà all’8%. Ma bisogna incrementare l’accesso ai mutui familiari. Attualmente, solo quelle famiglie in cui sono nati bambini a partire dal 2018 possono ricevere tale mutuo. Le famiglie con almeno 2 figli di età inferiore ai 18 anni potranno ora accedere a un mutuo al tasso del 6%.

“Propongo una soluzione speciale per le nuove regioni del sud-ovest della Russia: le Repubbliche popolari di Doneck e Lugansk, nonché le regioni di Cherson e Zaporož’e. Per i residenti di questi soggetti della Federazione, propongo di fornire mutui per abitazioni di nuova costruzione, cioè alloggi in nuovi edifici, ad un tasso preferenziale del 2%”, ha detto Putin.

Tra gli obiettivi chiave che Putin si è posto all’incontro c’è quello di garantire la sicurezza e ripristinare la vita pacifica nelle regioni del Donbass, di Zaporož’e e di Cherson. Il programma del cosiddetto “capitale di maternità” inizierà a funzionare anche nelle nuove regioni. Le famiglie bisognose riceveranno pagamenti dallo Stato e le pensioni aumenteranno. Entro pochi anni, tutti gli standard sociali dovranno essere portati al livello delle vicine regioni russe.

“Queste regioni diventeranno un tutt’uno con il Paese. Abbiamo già percorso questa strada con la Crimea e Sebastopoli e sappiamo cosa debba essere fatto. Dobbiamo garantire ora il rapido sviluppo di questi nuovi soggetti della Federazione. La responsabilità di questo sarà personalmente a carico dei ministri e dei vicepremier competenti”.

Naturalmente, particolare attenzione è rivolta allo sviluppo dell’industria. Si propone di raggiungere la sovranità tecnologica attraverso il lancio di una piattaforma di investimento sul principio dei cluster.

“Queste sono le iniziative industriali che serviranno a garantire cibo, energia e biosicurezza, nonché il rapido sviluppo del sistema sanitario, il settore dei trasporti del nostro Paese”.

“Stiamo parlando di iniziative in molteplici settori: si tratta di chimica di piccolo cabotaggio, motori, produzione di aeromobili e molto altro ancora.

In tutto il Paese, il trasporto pubblico dovrà essere potenziato ed è prevista una riparazione su larga scala delle autostrade. Nel 2024 almeno l’85% delle strade delle città più grandi, oltre a più della metà delle strade regionali e comunali, dovrà essere in condizioni accettabili.

Il Paese ha tutte le risorse per realizzare i suoi piani. “Grazie alla forte bilancia dei pagamenti della Russia, non abbiamo bisogno di contrarre prestiti all’estero. Non abbiamo bisogno di andare in schiavitù. Non andremo in asservimento e dipendenza. La nostra economia ha risorse finanziarie a sufficienza”.

Inoltre, la fiducia nel rublo dopo l’attacco finanziario occidentale è solo aumentata. “Prevediamo che nell’anno in corso e nel prossimo il nostro bilancio federale subirà un piccolo deficit, circa il 2% del PIL. E questo sarà uno dei migliori indicatori tra i Paesi del G20”.

L'Occidente contava di poter isolare la Russia. Ma questi piani sono falliti. “Imponendo sanzioni, i Paesi occidentali hanno cercato di spingere la Russia oltre la periferia dello sviluppo mondiale, ma non intraprenderemo mai la strada dell’autoisolamento e dell’autarchia. Al contrario, ci stiamo espandendo e continueremo ad espandere la cooperazione con tutti coloro che sono interessati”.

Lo sviluppo dell'istruzione e della scienza è sotto un controllo speciale. I piani prevedono la costruzione di nuove scuole, il rinnovo di quelle esistenti e la creazione di 25 nuovi campus universitari di livello mondiale.

Musica

Nel 2008 è morto un noto baritono sovietico, Muslim Magomaev. Molto amato, è rimasto famoso come cantante di musica leggera, ma in realtà aveva ben altre possibilità operistiche. Nella prima metà degli anni Sessanta, infatti, aveva seguito un tirocinio alla Scala di Milano. Allo scadere, gli avevano proposto di restare, rinunciando all’Unione Sovietica. Rispose: mio padre è l’Azerbajdžan, mia madre è la Russia. E se ne tornò in URSS. Di quegli anni coltivò comunque un ricordo molto affettuoso delle sue amicizie con le maestranze scaligere, operai e montatori che per lo più erano ex partigiani: dalla fine della guerra erano passati appena una ventina d’anni. Da loro aveva appreso una canzone, tuttora famosa in tutto il mondo: “Bella ciao”. Oggi voglio farvela ascoltare nella sua esecuzione. Prestate attenzione a due fatti. Il primo è la quasi totale assenza di accento, di inflessione, in italiano, poiché, pur parlando un russo impeccabile, la sua lingua madre era l’azero. Il secondo, è l’ultimo capoverso in russo.

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