Mark Bernardini

Mark Bernardini

sabato 9 maggio 2020

75° della Vittoria sul nazifascismo

Se qualcuno vuole condividere questo mio articolo in Facebook, tenete presente che da ottobre 2019 hanno bollato il mio blog come spam. Da allora, periodicamente, gli domando dove abbiano ravvisato alcun indizio di spam, ma loro semplicemente non mi rispondono. Una censura piuttosto sofisticata. Dunque, condividete dal mirror:

https://brezhnardini.blogspot.com/2020/04/putin-coronavirus.html

Per tutti gli altri social networks, condividete pure da qui senza problemi.

domenica 3 maggio 2020

Oggi in Toscana News

1)Dalla data del primo contagio ad oggi come è cambiata la situazione (numero di persone risultate positive, morti)?

Attualmente, la curva dei contagiati sta crescendo più in Russia che in Italia. Però bisogna operare con i dati. E i dati sono che ci sono un po’ più di centomila contagiati, a fronte dei duecentomila in Italia. Bisogna considerare che il rapporto della popolazione tra Italia e Russia è di uno a due e mezzo, essendo poco meno di centocinquanta milioni gli abitanti rispetto ai sessanta milioni italiani, spalmati su nove fusi orari, dall’Unione Europea agli Stati Uniti. Ecco perché, tolti i maggiori agglomerati urbani (Mosca, Roma, Pietroburgo, Milano), la densità è di otto abitanti per kmq, mentre è di 200 in Italia. I morti sono poco più di un migliaio, mentre sono più di 28 mila in Italia.

2)Esiste una forma di lockdown (negozi chiusi, attività consentite)?

Appena individuati i primi casi, a metà febbraio erano stati blindati i confini con la Cina, e poi man mano quelli con il resto del mondo. La task-force allestita dal Cremlino ha poi attuato una politica di sistematico tracciamento e isolamento obbligatorio dei contagiati e di tutti i loro contatti, limitando sempre di più i visti d’ingresso per gli stranieri, fino alla decisione di sospendere tutti i voli internazionali, tranne che per il rimpatrio dei cittadini russi. Da un mese, numerose regioni, a cominciare da quella di Mosca (con i suoi 20 milioni di abitanti), sono di fatto in lockdown, ma non totale. Ferie obbligatorie pagate oppure smart working, tranne che per i lavori ritenuti essenziali; e codici QR, concessi via Internet, per potersi spostare in macchina o sui mezzi di trasporto pubblico. Distanziamento obbligatorio in metro e sugli autobus. Tutti gli anziani, oltre i 65 anni, in quarantena precauzionale a casa, con la spesa ordinata sul web o al telefono, e consegnata dai volontari.

3)Ci sono delle precauzioni sanitarie come in Italia (distanza di sicurezza tra persone, guanti, mascherine, tamponi)?

Trasformati in reparti COVID interi ospedali, completamente isolati, assieme a medici e infermieri che dopo il turno di lavoro devono andare dormire in albergo, per non contagiare i propri familiari. Costruite a tempo di record anche numerose strutture come quella inaugurata pochi giorni fa alle porte di Mosca, che con 850 posti-letto diventerà il più grande centro ospedaliero russo per malattie infettive. A medici e infermieri, durante tutta l’emergenza COVID garantito uno stipendio triplo, oltre ad assicurazione, trasporto, vitto e alloggio. E in un mese effettuati quasi 3 milioni di tamponi. Anche in Russia quello delle mascherine è stato una nota dolente, con prezzi decuplicati artatamente, ma è durata poco, dopo che sono state chiuse d’autorità alcune aziende produttrici che lucravano sulla pandemia.

4)Il Governo aiuta economicamente le persone rimaste a casa senza lavoro e le aziende (artigiani, negozi, industrie)?

A tutti sono stati garantiti ingenti sgravi fiscali, aiuto economico a fondo perduto, prestiti a tasso zero, procrastinati ad libitum alcune categorie di mutui sulla prima casa. Ci sono però tuttora difficoltà a far arrivare effettivamente ai destinatari queste agevolazioni, complici anche molte banche.

Comunque ciò che interessa di più è l'esperienza personale, come sta vivendo questa situazione, questo periodo?

Personalmente, essendo abituato ormai da qualche anno ad uscire solo per lavoro, lo stare in casa non mi pesa particolarmente. Il problema è che da quarant’anni sono un interprete di simultanea, da due mesi di fatto sono disoccupato: se non lavorano i produttori ed esportatori italiani, è logico che anch’io non abbia lavoro. Teniamo presente che gli italiani in Russia ufficialmente registrati all’AIRE (albo italiani residenti all’estero) sono appena settemila.

Se qualcuno vuole condividere questo mio articolo in Facebook, tenete presente che da ottobre 2019 hanno bollato il mio blog come spam. Da allora, periodicamente, gli domando dove abbiano ravvisato alcun indizio di spam, ma loro semplicemente non mi rispondono. Una censura piuttosto sofisticata. Dunque, condividete dal mirror:

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