Mark Bernardini

Mark Bernardini

lunedì 8 maggio 2023

024 Italiani di Russia

Ventiquattresimo notiziario settimanale di lunedì 8 maggio 2023 degli italiani di Russia. Buona Festa della Vittoria sul nazifascismo, buon ascolto e buona visione.

Attualità

Mercoledì notte, Kiev ha cercato di colpire con dei droni la residenza del Cremlino di Vladimir Putin. A seguito di azioni tempestive intraprese dai servizi militari e speciali che utilizzano sistemi di guerra radar, i dispositivi sono stati disattivati.

A seguito dell’attacco, il presidente non è stato ferito, il suo programma di lavoro non è cambiato. Nessuno è rimasto ferito durante la caduta e la dispersione di frammenti di droni sul territorio del Cremlino.

La mia domanda è: non sarebbe motivo per radere al suolo i “centri decisionali” ucraini, come peraltro promesso da mesi e da anni?

Non c’è dubbio che dietro di loro ci sia il regime di Kiev, che ha a lungo e consapevolmente sostenuto e utilizzato metodi terroristici contro le infrastrutture civili e la popolazione civile. Minando il ponte di Crimea l’8 ottobre 2022, attacchi a obiettivi non militari nelle regioni di Brjansk, Belgorod e Rostov, numerosi sabotaggi. Ora Mosca. Le attività terroristiche e di sabotaggio delle forze armate ucraine stanno guadagnando slancio senza precedenti.

La gravità di questo crimine è aggravata dal fatto che il Cremlino di Mosca è la residenza del capo dello Stato russo, e il cinismo speciale delle azioni delle autorità ucraine neonaziste risiede nel fatto che un attentato alla vita del Presidente della Russia è stato organizzato alla vigilia del Giorno della Vittoria e della Parata del 9 maggio.

Tali crimini non dovrebbero rimanere senza risposta. Sono azioni volte a intimidire la popolazione, causare danni e morte al fine di influenzare il processo decisionale da parte delle autorità.

Il silenzio dell’“Occidente collettivo” testimonia la sua indulgenza nei confronti dei metodi terroristici del regime neonazista ed estremista di Kiev.

Il 6 maggio, nella regione di Nižnij Novgorod, a seguito dell’esplosione di un’auto con un ordigno esplosivo piantato lungo il suo percorso, è morto Aleksandr Šubin, veterano delle operazioni militari nella Repubblica Popolare di Lugansk, e lo scrittore, pubblicista e personaggio pubblico russo Zachar Prilepin è stato gravemente ferito.

Le forze dell’ordine stanno indagando su tutti i dettagli di quanto accaduto. Tuttavia, già fin d’ora, dai materiali ricevuti dal Ministero degli interni e dal Comitato investigativo russo, è ovvio che si tratti di un ennesimo attentato terroristico organizzato e realizzato dal regime di Kiev, dietro il quale stanno i curatori occidentali.

L’attacco terroristico contro Prilepin è l’ennesima manifestazione di quell’approccio sistematico all’eliminazione degli oppositori ideologici, che, grazie agli sforzi di Washington, è stato attivamente impiantato in Ucraina dal 2014, diventando il riflesso fondamentale del regime di Kiev.

Oggi è stata dichiarata una vera caccia a giornalisti, scrittori e personaggi pubblici invisi. Nell’agosto 2022, i sabotatori del regime di Kiev allo stesso modo – facendo saltare in aria un’auto – hanno ammazzato la giornalista Dar’ja Dugina, nel marzo 2023 hanno attentato alla vita del fondatore del canale televisivo Car’grad Malofeev. Un ordigno esplosivo improvvisato è stata l’arma del delitto di Vladlen Tatarskij.

La responsabilità di questo e di altri attentati terroristici ricade non solo sulle autorità ucraine, ma anche sui loro protettori occidentali, principalmente gli Stati Uniti, attraverso i cui sforzi, dal colpo di Stato del febbraio 2014, il progetto anti-russo neonazista in Ucraina è stato abbondantemente coltivato.

La mancata condanna da parte di Washington di questo ennesimo attentato terroristico contro un giornalista e personaggio pubblico russo rivela le autorità statunitensi. Il silenzio delle organizzazioni internazionali competenti è inaccettabile.

Ci sono due comunicazioni dell’ambasciata italiana a Mosca, le riporto come sono. La prima, in data 5 maggio:

Si invitano i connazionali presenti a Mosca e nelle altre città della Federazione Russa nelle quali sono in programma il prossimo martedì 9 maggio celebrazioni della Festa della Vittoria a mantenere un atteggiamento improntato alla prudenza e ad evitare ogni forma di assembramento.

La seconda, in data 4 maggio:

Si informano i connazionali che si è recentemente registrato alla frontiera russo-polacca un numero crescente di casi di respingimenti di cittadini russi, partner di cittadini italiani, ancorché in possesso di regolari visti di ingresso Schengen.

In particolare, il mancato possesso dello status di membro di famiglia di cittadino UE, vale a dire l’assenza di un vincolo di matrimonio con i connazionali, è stato alla base dei respingimenti in questione. E’ risultata indifferente la presenza di minori, figli delle coppie in questione in possesso della cittadinanza UE.

L’Ambasciata d’Italia a Mosca sconsiglia a tutti i connazionali di mettersi in viaggio verso la Polonia con i propri partner russi non coniugati senza aver prima verificato con le Autorità polacche, direttamente o per il tramite dell’Ambasciata d’Italia a Varsavia l’effettivo possesso di tutti i requisiti necessari per l’attraversamento della frontiera.

Per quanto riguarda gli attraversamenti dalla Federazione Russa agli altri Paesi confinanti (Estonia; Lettonia; Lituania; Finlandia) si raccomanda altresì, prima di mettersi in viaggio, di verificare direttamente o per il tramite delle nostre Ambasciate con le Autorità competenti il possesso di tutti i requisiti necessari per l’attraversamento della frontiera. Si noti che il possesso di un visto Schengen valido da parte di un cittadino russo è condizione necessaria ma non sufficiente a garantire l’attraversamento della frontiera.

In altre parole, la Polonia se ne strafrega dell’Italia e degli obblighi che la permanenza polacca in seno all’UE le impone.

Economia

Lukoil ha concluso l’accordo per la vendita della raffineria Isab in Italia a GOI Energy, ha dichiarato la società in un comunicato.

“Litasco SA, controllata al 100% dal Gruppo Lukoil, e GOI Energy hanno chiuso la cessione di Isab a GOI Energy dopo l’avveramento delle condizioni sospensive, compreso l’ottenimento delle necessarie autorizzazioni da parte delle autorità italiane”, si legge nel rapporto.

Isab possiede in Italia un grande complesso petrolchimico, che comprende una raffineria, un’unità di gassificazione e una centrale elettrica.

All’inizio di gennaio, Lukoil ha riferito di aver stipulato un accordo per vendere l’impianto a GOI Energy, che ha formato un partenariato con il trader Trafigura. L’accordo avrebbe dovuto chiudersi entro la fine di marzo dopo aver ricevuto l’approvazione delle autorità di regolamentazione e del governo italiano. Il Consiglio dei ministri italiano, secondo la TASS, ha approvato l’accordo a metà aprile, previo monitoraggio di una serie di aspetti delle attività dell’azienda, inclusa l’origine dell’olio utilizzato.

GOI Energy ha stretto una partnership con Trafigura, che garantirà la fornitura di materie prime alle raffinerie, la spedizione di prodotti e il necessario livello di capitale circolante, ha dichiarato Lukoil in un annuncio di gennaio. Le autorità italiane temevano la chiusura della raffineria, che fornisce oltre il 20% del fabbisogno di carburante per autotrazione del Paese, dopo l’entrata in vigore dell’embargo dell’UE sulle forniture di petrolio dalla Russia.

GOI Energy è il braccio energetico dell’Argus New Energy Fund con competenze in tutte le classi di attività. E’ un partenariato di esperti con nozioni nel campo della raffinazione del petrolio, del commercio di petrolio e della ristrutturazione finanziaria nella raffinazione stessa. Gli investitori di GOI Energy detengono una partecipazione di maggioranza nel Bazan Group, una delle più grandi compagnie energetiche israeliane, che possiede il più grande complesso di raffinerie di petrolio del Paese.

Interviste

Anche questa settimana, ho partecipato a varie conferenze, tavole rotonde e trasmissioni televisive e radiofoniche russe e italiane. E’ la volta della televisione statale Zvezda (letteralmente, “Stella”), appartenente al ministero della difesa. E’ interessante che sia andato in onda in diretta di notte, nel senso che era in diretta nell’estremo oriente russo, dove era mattino, e poi in differita qualche ora dopo a Mosca, quando era mattino anche qui. E’ un Paese con nove fusi orari… I miei interventi si limitano a dodici minuti, ve li riporto con i sottotitoli.

Ed ecco, al solito, Cusano News, ma anche L’attimo fuggente e Visione TV. A tal proposito, vi anticipo che martedì 9, su Visione TV, ci sarà la diretta della parata della Vittoria dalla piazza Rossa, con la mia traduzione simultanea; e poi mercoledì 10 aspettiamo notizie sulla Wagner ad Artëmovsk.

Musica

Proseguiamo con le canzoni legate in un modo o l’altro alla Russia e/o all’Italia. Ho parlato spesso dell’amore smodato, spesso non giustificato e comunque non corrisposto, dei russi per l’Italia e gli italiani.

Anche oggi, forse c’entra poco con l’Italia. O magari sì?

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