Mark Bernardini

Mark Bernardini

martedì 21 novembre 2023

Xi Putin BRICS Gaza

Xi Jinping chiede una conferenza internazionale per la pace a Gaza

Mentre nelle ultime ore sembrano aprirsi alcuni spiragli per un possibile tregua a Gaza e un rilascio di alcuni degli ostaggi israeliani, il presidente cinese Xi Jinping chiede che il mondo si metta d’accordo per una pace duratura in Medio Oriente.

Xi ha parlato nel corso del vertice BRICS chiedendo “conferenza di pace internazionale” che possa scrivere la parola fine sulla guerra in corso tra Israele e Hamas.

“Non ci possono essere pace e sicurezza durature in Medio Oriente senza una giusta soluzione alla questione della Palestina”, ha detto Xi invocando il raggiungimento di “un consenso internazionale. La comunità internazionale deve agire con misure pratiche per evitare che il conflitto si estenda e metta in pericolo la stabilità dell’intero Medio Oriente”. Il presidente ha spiegato anche che è indispensabile che le parti in conflitto pongano fine alle ostilità e raggiungano immediatamente un cessate il fuoco. In particolare è urgente fermare tutte le violenze e gli attacchi contro i civili, liberare i prigionieri, agire per evitare la perdita di altre vite e mantenere stabili e sicuri i corridoi umanitari a Gaza.

Una volta fermate le ostilità bisognerà garantire stabilità nel futuro individuando la soluzione nella creazione di uno stato palestinese che conviva con quello israeliano. “L’unica via percorribile per spezzare il ciclo del conflitto israelo-palestinese risiede nella soluzione dei due Stati, nel ripristino dei legittimi diritti nazionali della Palestina e nell’istituzione di uno Stato palestinese indipendente”, ha spiegato Xi.

Fonte: Plǔralia

Vertice straordinario dei BRICS

Vladimir Putin partecipa in videoconferenza al vertice straordinario dei BRICS sul conflitto israelo-palestinese.

21 novembre 2023, Mosca, Cremlino

Caro signor Ramaphosa! Cari colleghi, cari amici!

Riteniamo molto opportuna l’iniziativa del Presidente del Sud Africa, in qualità di attuale presidente dei BRICS, di convocare un vertice straordinario della nostra Associazione per discutere della grave situazione nella Striscia di Gaza.

La perdita di migliaia di vite umane, l’espulsione di massa di civili e la conseguente catastrofe umanitaria sono motivo di grave preoccupazione. Un collega ha appena parlato della morte di un gran numero di bambini. Questo è terribile, ma quando guardi come vengono eseguite le operazioni sui bambini senza anestesia, evoca sicuramente sentimenti speciali. Tutti questi eventi, infatti, sono una conseguenza diretta del desiderio degli Stati Uniti di monopolizzare le funzioni di mediazione nell’accordo israelo-palestinese e del loro blocco delle attività del “quartetto” di mediatori internazionali in Medio Oriente.

Pertanto, la storia ha chiaramente dimostrato l’impossibilità e la controproduttività dei tentativi individuali di tagliare il “nodo palestinese”. A causa del sabotaggio delle decisioni delle Nazioni Unite, che prevedono chiaramente la creazione e la coesistenza pacifica di due Stati indipendenti e sovrani – Israele e Palestina – più di una generazione di palestinesi è cresciuta in un’atmosfera di ingiustizia nei confronti del loro popolo e degli israeliani, che non possono garantire pienamente la sicurezza del loro Stato.

La posizione della Russia è coerente e non opportunistica. Chiediamo gli sforzi congiunti della comunità internazionale volti ad allentare la tensione, a un cessate il fuoco e a trovare una soluzione politica al conflitto israelo-palestinese. E gli stati BRICS e i paesi della regione potrebbero svolgere un ruolo chiave in questo lavoro.

Pertanto, la partecipazione all’incontro di oggi dei colleghi dei paesi del Medio Oriente, che quest’anno hanno ricevuto l’invito a diventare membri a pieno titolo dei BRICS, è particolarmente significativa. Cogliendo questa opportunità, vorrei rispettosamente notare i loro sforzi per normalizzare la situazione. E in particolare mi riferisco allo svolgimento del “Vertice della Pace” in Egitto e dello straordinario vertice arabo-islamico in Arabia Saudita.

E’ significativo che tutti i paesi BRICS abbiano posizioni simili riguardo alla necessità di raggiungere collettivamente una soluzione sostenibile e a lungo termine dell’annoso problema israelo-palestinese.

Ciò è emerso chiaramente durante la votazione all’Assemblea generale dell’ONU su un progetto di risoluzione a favore di una tregua umanitaria, nonché durante la discussione della risoluzione del Consiglio di sicurezza dell’ONU sulla soluzione del Medio Oriente, adottata per la prima volta in sette anni. E sebbene questa risoluzione contenga solo un appello per l’istituzione di pause umanitarie e non un cessate il fuoco completo, consideriamo il fatto stesso della sua approvazione un passo nella giusta direzione.

Vorrei sottolineare: tali pause umanitarie, o meglio, ovviamente, un cessate il fuoco totale, sono necessarie per continuare gli sforzi per liberare gli ostaggi ed evacuare civili e cittadini stranieri dalla Striscia di Gaza. Non posso fare a meno di esprimere ancora una volta la mia profonda gratitudine al presidente egiziano Al Sisi e a tutti i colleghi egiziani per il loro aiuto nel risolvere molte difficili questioni legate all’accoglienza e al rimpatrio dei russi fuggiti dalla zona di conflitto.

E naturalmente, nel complesso, l’obiettivo più urgente sembra essere quello di raggiungere una tregua veramente duratura e sostenibile. E’ importante, sono d’accordo con il mio collega brasiliano, evitare che altri Stati vengano coinvolti nella guerra in Medio Oriente e in qualsiasi espansione della geografia del conflitto, nonché preservare la fragile pace interreligiosa.

A questo proposito, riteniamo estremamente utile continuare la discussione all’interno dei BRICS sull’ulteriore sviluppo dello scontro israelo-palestinese. Se non ci sono obiezioni, cari colleghi, durante la prossima presidenza russa dell’Associazione, il prossimo anno, avvieremo possibili contatti, anche tramite videoconferenza, su questo tema.

In generale, il nuovo formato di riunioni di emergenza online dei leader, proposto dal presidente sudafricano Cyril Ramaphosa, sembra molto promettente. Inoltre, ciò vale non solo per la soluzione del Medio Oriente, ma anche per altre questioni urgenti nell’agenda globale e regionale.

Grazie per l’attenzione.

Fonte: Cremlino

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