Da Mosca, Mark Bernardini. Novantottesimo notiziario settimanale di lunedì 14 ottobre 2024 degli italiani di Russia. Per la prima volta in quasi due anni, abbiamo saltato la puntata di lunedì 7 ottobre per motivi di salute del sottoscritto. Me ne scuso e mi auguro che non si ripeta. Buon ascolto e buona visione.
Attualità
I professionisti della
disinformazione hanno parlato di campagne pubblicitarie da 30mila, 50mila e
alla fine da 100mila euro.
Hanno chiesto l’intervento della
polizia, della guardia di finanza, della Digos, dell’UE, dell’Interpol.
Hanno insinuato pagamenti da
chissà quali finanziatori occulti, ma la verità è come l’acqua, trova sempre la
via d’uscita.
Estratto dal telegiornale di
Russia1.
Porgo i miei più sinceri auguri a
tutti i cittadini del nostro Paese in occasione dell’anniversario di questo
evento, la cui portata è stata davvero epocale. Un evento al quale siamo giunti
dopo aver attraversato anni di dure prove. Eravamo a conoscenza delle
condizioni insostenibili, fatte di continui bombardamenti e di città assediate
e isolate, nelle quali il Donbass ha dovuto vivere per otto lunghi anni, e
conoscevamo l’entità dell’oppressione che gli abitanti della Novorossija hanno
dovuto subire. [...] Nei territori liberati è in corso il rapido ripristino del
comparto industriale, e sono in costruzione edifici residenziali, ospedali,
scuole e asili. E’ un lavoro
che coinvolge tutte le regioni russe. [...] Voglio ringraziare tutti i
cittadini del nostro Paese per la coesione e lo spirito patriottico di cui
stanno dando prova. La ragione è dalla nostra parte. E tutti gli obiettivi che
ci siamo prefissi saranno raggiunti.
Prima d’intraprendere siffatta
visita, si suggerirebbe alle autorità italiane di prestare attenzione al fatto
che in Ucraina è in corso un’operazione di totale smantellamento dei monumenti
storici, la quale, nel 2022, ha coinvolto persino il celebre monumento di
Odessa in onore di Caterina II, fondatrice della città; lo smantellamento ha
avuto un’ulteriore accelerazione con la recente decisione, da parte dalle
autorità municipali di Odessa, di abbattere nel prossimo futuro diciannove
monumenti, tra cui anche quelli ad Aleksandr Puškin (di cui uno realizzato con
il denaro offerto dagli odessiti alla fine del XIX secolo), a Maksim Gor’kij, a
Vladimir Vysockij e al Maresciallo Generale dell’Unione Sovietica Rodion
Malinovskij, che liberò la sua città natale (Odessa appunto) dagli invasori
nazisti.
Si vorrebbe sperare che il
sostegno “a 360 gradi” offerto dall’Italia all’Ucraina non comprenda anche una
compartecipazione alla guerra trasversale contro il patrimonio storico e
culturale presente sui territori che si trovano ancora, al momento, sotto il
controllo del regime di Kiev.
Sarebbe interessante comprendere
se a Roma si rendano conto che le autorità ucraine sanno già come spendere i
soldi stanziati dall’Italia per la ricostruzione della città di Odessa, che
ammontano a 45 milioni di euro. Infatti, anche questa volta, come per tutti gli
stanziamenti multimilionari e multimiliardari che arrivano in Ucraina, questi
soldi saranno impiegati non per edificare, ma per distruggere, cioè, in questo
caso, per abbattere i monumenti dedicati a importanti esponenti del panorama
storico e culturale mondiale.
New York, 28 settembre 2024
I punti principali dell’intervento:
• Oggi il mondo si trova
nuovamente a dover affrontare sfide di enorme portata, le quali ci richiedono
di unire le forze, anziché scegliere lo scontro e la brama di perseguire il
dominio globale.
• Per la Maggioranza mondiale è
evidente che il clima di scontro e l’egemonismo non risolveranno neppure una
delle problematiche esistenti a livello globale. Essi si limitano a rallentare
artificiosamente il processo oggettivo che sta portando alla formazione di un
ordine mondiale multipolare.
• La Russia si schiererà sempre
dalla parte dei principi legati all’impegno congiunto, alla verità e al
diritto, alla pace e alla cooperazione in favore della rinascita di quelli che
furono gli ideali definiti dai padri fondatori [delle Nazioni Unite].
• I livelli inauditi di arroganza
e aggressività raggiunti dalla politica occidentale nei confronti della Russia
non solo sviliscono il significato stesso del principio di “cooperazione
globale” promosso dal Segretario Generale dell’ONU, ma stanno ostacolando
sempre di più il funzionamento dell’intero sistema di governance globale,
compreso il lavoro del Consiglio di Sicurezza.
• Il Segretariato delle Nazioni
Unite non può esimersi dal cercare di appurare la verità in quelle situazioni
che vanno a intaccare in maniera diretta la sicurezza globale, ed ha l’obbligo
di ottemperare scrupolosamente all’Articolo 100 della Carta dell’ONU, che
stabilisce che esso debba agire in maniera imparziale ed evitare di lasciarsi
tentare dalla possibilità di assecondare singoli Paesi; tanto meno se si tratta
di quelli che esortano apertamente non alla cooperazione, ma bensì a una
divisione del mondo tra “prati fioriti” e “giungle”, o anche tra “coloro che
pranzano al tavolo della democrazia” e coloro che invece “si ritrovano sul
menù”.
• Desidero ricordare, in
particolare ai colleghi del Segretariato ONU, che la Carta delle Nazioni Unite
non tratta soltanto di integrità territoriale. Nel primo articolo della Carta
viene sancito l’obbligo di rispettare i principi di uguaglianza dei diritti e
di autodeterminazione dei popoli.
• Un ordine mondiale più giusto
presuppone, senza dubbio, un ampliamento della rappresentanza del Sud globale
presso il Consiglio di Sicurezza dell’ONU. Noi ribadiamo la nostra posizione a
sostegno delle candidature del Brasile e dell’India e, al tempo stesso, la
nostra approvazione delle già note iniziative avanzate dall’Unione Africana.
Punti chiave
#RelazioniBilaterali
•La stragrande maggioranza della
società italiana, [...] a differenza dell’élite di potere, ermeticamente chiusa
ai contatti, neanche ora sentono la Russia come una minaccia, anzi auspicano il
ripristino al più presto di un’atmosfera normale nelle relazioni
russo-italiane.
•Alcuni alleati, gelosi dell’Italia,
hanno fatto grandi sforzi per turbare o distruggere l’idillio economico
russo-italiano. [...] Si commercia sempre meno [...]. I produttori italiani
sono stati costretti a perdere il lucroso mercato russo e si sono privati di
carburante ed elettricità a basso costo.
•A prescindere dalla posizione
ostile che il governo di un determinato Stato può assumere nei confronti della
Russia, noi non condanniamo a priori il popolo di quel Paese, non lo consideriamo
ostile e ci opponiamo alla teoria della responsabilità collettiva.
#PoliticaEsteraRussa
•Non è colpa di Mosca se il
modello di sicurezza euro-atlantico, nell’ambito del quale la Russia
collaborava con la NATO e l’UE e continua a partecipare all’OSCE, ha perso ogni
significato. Sono loro che, nonostante tutti i nostri appelli, si sono
rifiutati di rispettare il principio dell’indivisibilità della sicurezza
sancito nei documenti ufficiali dell’OSCE e hanno disatteso l’impegno a non
rafforzare la propria sicurezza a scapito di quella degli altri.
•Nel prossimo futuro per Mosca
sarà particolarmente importante prendere parte alla configurazione politica,
economica, logistica, sociale, culturale e umanistica di questo ampio spazio
eurasiatico. Si, perché no, da Lisbona a Vladivostok, come si diceva una volta.
Ma ben oltre, fino a Giacarta, abbracciando tutto lo spazio del Grande
partenariato eurasiatico aperto anche alla Europa Occidentale.
•La filosofia della politica
estera russa si basa sulla consapevolezza che non c’è alternativa alla
coesistenza tra Stati e popoli con diversi livelli di sviluppo e distinte
tradizioni culturali e religiose. Le porte del dialogo restano aperte a tutti,
anche a coloro che oggi sono ostili, ma a condizione che il dialogo sia serio,
onesto, reciprocamente rispettoso e finalizzato al raggiungimento di un comune
equilibrio di interessi e della pace.
#СriminiDelRegimeDiKiev #Ucraina
•Grazie alle generose sovvenzioni
dei fondi americani e al denaro degli oligarchi locali sottratto alla
popolazione, al posto dell’Ucraina, che per tre decenni ha mantenuto con noi
relazioni amichevoli e confidenziali, è emerso un brutto mostro intossicato dal
veleno nazionalista e affamato di elargizioni gratuite. Qualunque cosa dicano i
“demiurghi” di Washington che l’hanno creato, questo mostro non è vitale,
“nutrirlo” costa troppo. [...] La speranza che possa risorgere quell’Ucraina
ortodossa, amichevole, buona, da tutti amata è impressa nella nostra memoria,
sopravvive.
•Nei media occidentali si sta
gradualmente facendo strada la consapevolezza che l’operazione militare
speciale in Ucraina, lanciata dalla Russia nel febbraio 2022, aveva lo scopo di
porre fine alla guerra nel sud-est dell’Ucraina scatenata dalle nuove autorità
ucraine contro una parte del proprio popolo che si rifiutava di obbedire al
regime nazionalista salito al potere in seguito al colpo di Stato
anticostituzionale del 2014, sostenuto dall’esterno, che fin dai primi giorni
intendeva ripulire il territorio da tutto ciò che c’era di russo: persone, lingua,
storia, religione, valori.
•L’attività internazionale del
regime di Zelenskij [...] è davvero di natura orwelliana. Ad esempio, è stato
recentemente negli Stati Uniti, dove ha presentato una sorta di “piano di
vittoria”. Notate: non la pace, ma la vittoria nella guerra! Da due anni a
questa parte sta strenuamente trascinando la NATO e l’UE, e quindi l’Italia, in
un conflitto aperto con la Russia, che lui individua come unico modo per
rimandare l’inevitabile crollo del proprio regime.
Trattato di amicizia e cooperazione tra la Federazione Russa e la Repubblica Italiana
La Federazione Russa e la
Repubblica Italiana,
- fondandosi sulle secolari
tradizioni di amicizia, cooperazione, simpatia e reciproco arricchimento
culturale esistenti tra i popoli dei due Paesi,
- consapevoli del fatto che i
recenti cambiamenti intervenuti sulla scena internazionale offrono all’umanità
un’occasione unica per dar vita ad un ordine internazionale pacifico imperniato
sul primato del diritto,
- convinte della necessità di
basare le relazioni tra gli Stati sui valori universali di democrazia, libertà,
pluralismo, solidarietà e rispetto dei diritti dell’uomo,
- fermamente decise a favorire l’attuazione
degli scopi e dei principi dello Statuto dell’organizzazione delle Nazioni
Unite e il consolidamento della sua autorità quale garante del mantenimento
della pace e della sicurezza internazionale,
- confermando la loro volontà di
rispettare pienamente le disposizioni dell’Atto Finale della Conferenza per la
Sicurezza e la Cooperazione in Europa del 1 agosto 1975 e gli altri documenti
della CSCE e confidando che gli impegni assunti con i Vertici di Parigi del
1990 e di Helsinki del 1992 conferiranno un carattere irreversibile alla
stabilità e alla collaborazione sul continente europeo…
Musica
Proseguiamo con le canzoni legate
in un modo o l’altro alla Russia e/o all’Italia.
Robert Roždestvenskij, 1980,
dedicato alle madri, alle consorti, alle figlie, i cui figli, mariti, fratelli
e padri combattevano nella grande Guerra Patriottica, la Seconda Guerra
Mondiale. Nel Donbass, la storia si ripete.
Concludi la guerra, mio amato!
Per sdraiarmi sulla tua spalla fino all’alba,
Sussurrare d’amore nella notte primaverile.
Dare alla luce figli, dare alla luce figlie
Compiere l’opera eterna.
Concludi la guerra, mio amato!
Sopporta, mio amato!
Non lasciare respirare il nemico malvagio!
Siamo una montagna per voi,
Siete un muro per noi,
Tutto ciò che abbiamo io e te adesso è pari.
Come resistiamo: chiedilo alla gente.
Che facciano i conti,
Quante donne nella Grande Rus’
ora diventano vedove prima del matrimonio!
Vorrei bere, ma non ho fervore.
Potrei ballare, ma non voglio.
E’ la vita che va avanti, e la guerra è in corso.
Non si sa cosa finirà prima.
Concludi la guerra, mio amato!
Sopporta, mio amato!
Non lasciare respirare il nemico malvagio!
Siamo una montagna per voi,
Siete un muro per noi,
Tutto ciò che abbiamo io e te adesso
è pari.
Novorossijsk, Perejaslovskaja e
Krasnodar (terra di Krasnodar), Novoazovsk, Doneck e Mariupol’ (Repubblica
Popolare di Doneck), Aksaj, Novočerkassk e Rostov (regione di Rostov
sul Don), Astrachan’ (sul Volga, nel Transcaspio), Elista (in Calmucchia, nel
Caucaso), Volgograd (la ex Stalingrado), Melitopoli (regione di Zaporož’e),
Majkop (in Adigezia, nel Caucaso), Sebastopoli e Evpatorija (in Crimea).
Per questa settimana è tutto. A risentirci e rivederci, sui miei canali!
Trovate tutte le edizioni del notiziario (con il testo) in Blogspot.
Tutti i video (senza testo) si trovano in:
Rutube,
V
Kontakte, Platforma,
Canale Libero, Basta censura e Flip News.
Ci trovate anche in Telegram (in italiano) e Телеграм (in russo).
Per donazioni (anonime) e sponsorizzazioni (pubbliche) in rubli:
4211 7045 8356 7049 (Banca Intesa
Russia)
2202 2023 9503 8031 (Sberbank)
Per donazioni (anonime) e
sponsorizzazioni (pubbliche) in euro:
Correspondent bank: INTESA SANPAOLO SPA, MILAN
Swift: BCITITMM
Beneficiary Bank:
100100004730 BANCA INTESA 101000 MOSCOW RUSSIAN FEDERATION
SWIFT: KMBBRUMM
Beneficiary’s account
number: 40817978800004524011
Beneficiary’s name: Bernardini Mark
Nessun commento:
Posta un commento