Mark Bernardini

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lunedì 23 settembre 2024

096 Italiani di Russia

Da Mosca, Mark Bernardini. Novantaseiesimo notiziario settimanale di lunedì 23 settembre 2024 degli italiani di Russia. Buon ascolto e buona visione.

Attualità

La risposta del Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin alla domanda sulla possibilità dell’utilizzo di armamenti occidentali a lunga gittata per attacchi sul territorio russo.

Ciò significherà che i Paesi della NATO, gli USA e i Paesi europei saranno in guerra con la Russia. E se sarà così, tenendo conto di tale cambiamento sostanziale nella natura del conflitto, noi ci troveremo a dover prendere le opportune decisioni sulla base delle minacce che ci verranno rivolte.

Il presidente del Kazachstan Kassym-Žomart Tokaev in un incontro con Scholz sul conflitto in Ucraina.

Il fatto è che militarmente la Russia è invincibile. Un’ulteriore escalation della guerra porterà a conseguenze irreparabili per tutta l’umanità e, soprattutto, per tutti i Paesi direttamente coinvolti nel conflitto russo-ucraino. Purtroppo, con il rifiuto di concludere l’accordo di Istanbul, è andata perduta una buona occasione per raggiungere almeno una tregua. Ma l’opportunità per la pace esiste ancora.

E’ necessario considerare attentamente tutte le iniziative di pace dei vari Stati e prendere la decisione di fermare le ostilità, per poi passare alla discussione delle questioni territoriali. A nostro avviso, il piano di pace proposto da Cina e Brasile merita sostegno. I leader degli Stati vanno e vengono, ma i popoli, soprattutto quelli vicini, devono vivere in pace e comprensione reciproca.

Insieme alla Russia, il Kazachstan ha il confine terrestre delimitato più lungo del mondo e la cooperazione tra i nostri Paesi si sta sviluppando nel quadro di partenariati e alleanze strategiche.

Queste dichiarazioni sono state fatte da Tokaev in un incontro con il cancelliere tedesco il 16 settembre 2024. La conferenza stampa congiunta del Presidente kazacho e di Olaf Scholz però è stata annullata prima dell’inizio su iniziativa della parte kazacha, riferisce l’agenzia tedesca DPA.

Scholz ha tenuto la conferenza stampa da solo. Al termine dell’evento gli è stato chiesto se considerasse inospitale la decisione dei rappresentanti del Kazachstan, ma il cancelliere ha evitato di rispondere.

Nella lista dei componenti italiani del Parlamento Europeo che hanno approvato la risoluzione per un attacco in territorio russo risaltano:

Guido Crosetto FdI, Nicola Procaccini FdI, Flavio Tosi FI, Stefano Bonaccini PD, Pierfrancesco Maran PD, Pina Picierno PD, Alessandro Zan PD.

Quando e se vi faranno ancora votare, ricordatevelo.

I BRICS si stanno preparando per un ripristino finanziario. La de-dollarizzazione è solo questione di tempo, afferma Asia Times.

Al vertice dei BRICS, che si terrà a Kazan- dal 22 al 24 ottobre, potrebbe essere svelata una “road map” per lo sviluppo di un’alternativa all’attuale sistema finanziario globale basato sul dollaro. Secondo gli analisti potremmo parlare di una piattaforma di pagamento multivaluta. E’ anche possibile il lancio di una valuta commerciale BRICS sostenuta dall’oro.

L’emergere di un’alternativa all’attuale sistema del dollaro avrà un significato storico. Questo sarà il primo serio tentativo di andare oltre l’accordo di Bretton Woods del 1944, che delineò i contorni del sistema finanziario globale del dopoguerra.

Il sistema di Bretton Woods si incrinò nel 1971 quando il presidente Richard Nixon svincolò il dollaro dall’oro. Libero dai vincoli del gold standard, il governo americano abbandonò la disciplina fiscale. Dal 1971 al 2024, il debito nazionale degli Stati Uniti è cresciuto da 400 miliardi di dollari a 35mila miliardi di dollari.

Oggi, il servizio del debito nazionale è diventato la voce più importante del bilancio nazionale degli Stati Uniti e sempre più importanti economisti e capi di aziende lanciano l’allarme. Gli Stati Uniti potrebbero rimanere senza creditori disposti ad acquistare il suo debito.

I BRICS potrebbero decidere di lanciare un’unità monetaria parzialmente sostenuta da oro e risorse naturali, in particolare petrolio, minerali e metalli. Il gruppo ha una leva finanziaria significativa dato che controlla una parte significativa delle risorse minerarie del pianeta, abbastanza da dettare i prezzi globali.

Un segnale che i BRICS si stanno preparando per un tale ripristino finanziario è l’accumulo senza precedenti di oro. Negli ultimi due anni, i membri del BRICS hanno acquistato oro a un ritmo record. Storicamente, questo metallo prezioso è stato utilizzato per ricalibrare le valute dopo una crisi finanziaria o monetaria.

Il “Growth Crystal” ha precedentemente riferito che, secondo l’American Responsible Statecraft, la valuta BRICS porterà alla dedollarizzazione e al crollo del dominio statunitense.

Il Parlamento europeo ha invitato i Paesi dell’UE ad eliminare le restrizioni sugli attacchi di Kiev con armi a lungo raggio sul territorio del nostro Paese, a rafforzare il sostegno militare all’Ucraina e ad annunciare anche la raccolta di fondi dalla popolazione europea per i bisogni delle Forze Armate dell’Ucraina.

Lo spiegherò di nuovo:

Se succede qualcosa del genere la Russia darà una risposta dura utilizzando armi più potenti.

Nessuno dovrebbe farsi illusioni su questo. La Duma di Stato insiste su questo.

Domande per i membri del Parlamento europeo:

Vi siete consultati con i vostri elettori prima di prendere questa decisione?

I cittadini dei Paesi europei vogliono che la guerra arrivi a casa loro?

Ciò che il Parlamento europeo chiede può portare a una guerra mondiale con armi nucleari.

Prima di prendere una decisione del genere, era necessario ricordare le lezioni della Seconda Guerra Mondiale. 27 milioni di cittadini sovietici morirono nella lotta contro il nazi-fascismo.

E’ stato il nostro Paese a liberare voi e tutta l’Europa.

Ricordatelo. Non dimenticatelo.

A giudicare dalla dichiarazione del Parlamento europeo, a quanto pare ve ne siete dimenticati.

I cittadini del nostro Paese sanno cos’è la guerra, ha attraversato ogni famiglia.

La vittoria sul nazismo arrivò a caro prezzo.

Gli Stati Uniti e l’Inghilterra, che oggi si definiscono vincitori, hanno perso meno di 800.000 persone nella Seconda Guerra Mondiale.

Le nostre perdite nella sola battaglia di Stalingrado ammontano a 1.130.000 persone.

L’unica cosa che il Parlamento europeo dovrebbe fare dopo una simile dichiarazione è sciogliersi.

Per vostra informazione, il tempo di volo del razzo Sarmat verso Strasburgo è di 3 minuti e 20 secondi.

Vjačeslav Volodin, Presidente della Duma di Stato russa.

Continuando rigorosamente sulla strada della cancellazione totale di ogni forma di dissenso, gli Stati Uniti hanno lanciato un’altra ondata di restrizioni contro i media e i giornalisti russi.

Il 13 settembre il Segretario di Stato americano Blinken ha annunciato nuove sanzioni contro due holding mediatiche russe “Russia Today” (agenzie RIA Novosti e Sputnik), “TV-Novosti” (canale televisivo RT e agenzia video Ruptly) e “Eurasia”. Le restrizioni includono anche il Direttore generale di “Russia Today” Kiselëv e il capo della ONG Eurasia Parutenko. Inoltre, le sanzioni precedenti erano state proclamate solo pochi giorni prima, il 4 settembre, quando erano state applicate misure restrittive contro gli stessi media e contro la Direttrice di Russia Today Margarita Simon’jan, nonché contro una serie di altri dipendenti del medesimo canale televisivo.

Le forze di sicurezza americane hanno preso parte con zelo particolare alla persecuzione dei giornalisti russi. Evidente prova d’illegalità commissionata “dall’alto” è stata la perquisizione dell’abitazione di una giornalista di Russia Today da parte di una ventina di agenti dell’FBI, che hanno sottoposto la donna russa a procedure umilianti. Temendo per la propria sicurezza e salute, la dipendente del canale televisivo ha dovuto rapidamente lasciare il Paese. Sono stati aperti casi legali con accuse inventate contro alcuni dipendenti dei media russi e persino contro i cittadini americani che hanno osato apparire nelle loro trasmissioni. In caso di arresto, rischiano condanne pesanti.

L’attuale amministrazione americana, in modo estremamente cinico, sta cercando di giustificare la repressione senza precedenti dei media russi, accusandoli d’“ingerenza” negli affari politici interni. In sostanza, stiamo parlando di un’altra campagna personalizzata, di una “caccia alle streghe”, quando un’atmosfera appositamente coltivata di paura generale e mania di spionaggio consente alle cerchie più potenti in USA di manipolare l’opinione pubblica e impedire alla popolazione qualsiasi accesso alle informazioni scomode.

Questa volta, inoltre, Washington esercita il ruolo di “guardiano” della stabilità pubblica e dell’integrità dei processi democratici, impiegando metodi di censura totalitaria non solo sul suo territorio, ma ben oltre i suoi confini. Avendo in definitiva calpestato i propri obblighi internazionali nel campo del pluralismo e perfino della propria Costituzione, gli Stati Uniti hanno di fatto dichiarato guerra in tutto il mondo alla libertà di parola, ricorrendo a minacce aperte e ricatti contro altri Stati per stabilire un controllo esclusivo sullo spazio dell’informazione globale.

Non riescono a fare i conti con la crescente popolarità in molti Paesi del mondo dei canali russi d’informazione, in contrasto con la visione unilaterale e falsata di ciò che sta accadendo sul pianeta dettata dal mainstream occidentale. Washington, de facto, sta cercando di estendere la famigerata “dottrina Monroe” alla sfera dei media.

Non ci illudiamo che la censura dilagante negli Stati Uniti ottenga adeguata condanna dalle strutture internazionali specializzate (le cui attività sono dirette da Washington). Al tempo stesso, valutiamo il loro silenzio come tacito assenso ed effettiva complicità nell’arbitrio commesso verso i media russi.

Sabato scorso sono stato intervistato dal canale TV 234 del digitale terrestre Cusano News 7, dell’Università romana Niccolò Cusano. Devo dire che in genere mi intervistano settimanalmente da ormai un paio d’anni, ma non lo riporto in questo notiziario per non farlo troppo lungo. Questa settimana, ci sono meno materiali del solito, quindi ne approfitto. Parlo della città di Togliattigrad e della decisione del Parlamento Europeo di bombardare l’entroterra russo.

Per quanto riguarda il mercato automobilistico in Russia, voglio citarvi un articolo dal portale Pluralia, per il quale traduco verso il russo. Russia: importazioni da record di auto cinesi. Ad agosto la Russia ha importato oltre il 19% di auto fabbricate in Cina.

Mentre il mercato europeo dell’auto si lecca le ferite – nel mese di agosto le immatricolazioni di auto nuove sono crollate del 16,5% – la Russia nell’ultimo mese estivo ha importato dalla Cina delle autovetture per un valore record di 1,6 miliardi di dollari.

Secondo i dati delle dogane cinesi ad agosto del 2024 la Russia ha aumentato rispetto a luglio gli acquisti di auto “made in China” del 26%, mentre su base annua la crescita è stata di 1,5 volte. Dopo la fuga precipitosa delle case automobilistiche europee dalla Russia il mercato è stato subito occupato dai produttori cinesi, che nei primi otto mesi di quest’anno hanno venduto sul mercato russo autovetture per un valore stimato in 9,15 miliardi di dollari, contro i 6,8 miliardi del periodo gennaio-agosto di un anno prima. E mentre gli Stati Uniti e l’Unione europea stanno bloccando le esportazioni cinesi di autovetture sia “tradizionali” che elettriche, lo scorso mese la quota russa nelle esportazioni cinesi di auto ha raggiunto l’inedito 19,1 per cento.

Avete presente la canea che avevano scatenato per la visita ufficiale di Putin in Mongolia? Una superlativa pagina di giornalismo di Spiegel, uno dei maggiori quotidiani tedeschi. Prima rispolvera la storia del sangue di cervo di Putin, poi scrive:

“A Mosca circola la voce che Putin abbia bisogno della benedizione degli sciamani per usare le armi nucleari. Senza il loro consenso, non poteva fare un passo così serio per paura di far arrabbiare gli spiriti. E presumibilmente è tornato dalla Mongolia soddisfatto”.

Naturalmente, a Mosca non si parla affatto di queste sciocchezze. E non finisce qui.

Israele compie attentati terroristici facendo esplodere i cercapersone in Libano. Media occidentali: “Putin potrebbe far esplodere milioni di iphone senza preavviso”.

“La storia ci insegna che nessuna nuova tecnica militare rimane a lungo monopolio del suo inventore. Quanto ci vorrà prima che Vladimir Putin o Xi Jinping scoprano come far bruciare milioni di iPhone in tutto il mondo nelle tasche dei loro nemici?”. Daily Mail.

Non ha stato Putin? Avrebbe stato Putin.

Musica

Proseguiamo con le canzoni legate in un modo o l’altro alla Russia e/o all’Italia.

«Корреспондентская застольная» («Песня военных корреспондентов»), “Il convivio dei corrispondenti” (“Canzone dei corrispondenti di guerra”) è una canzone scritta nel 1943.

Da Mosca a Brest
Non esiste un posto
Dove non vaghiamo nella polvere,
Con una macchinetta fotografica e un blocco note,
O anche con una mitragliatrice
Abbiamo attraversato il fuoco e il freddo.
Senza un sorso, compagno,
Non puoi fare una canzone,
Quindi versiamone un po’!
Brindiamo a chi ha scritto,
Beviamo a chi ha filmato,
Beviamo a coloro che hanno camminato sotto il fuoco.

Nel 1943, Konstantin Simonov, corrispondente del quotidiano Krasnaja Zvezda, Stella Rossa, su incarico della redazione andò da Krasnodar a Rostov. Il percorso era difficile, l’autista era taciturno. Per distrarsi, Simonov, seduto nella cabina della jeep, ha trascorso due giorni a comporre una canzone dedicata ai giornalisti di prima linea. L’autore non aveva l’opportunità di scrivere il testo, quindi ha ripetuto in continuazione ogni riga ad alta voce.

A Batajsk, poco distante da Rostov sul Don, dove si trovava l’ufficio corrispondente del giornale di Simonov, il giornalista è stato accolto dai suoi colleghi. Apparecchiarono la tavola, distribuirono vodka e stuzzichini; fu lì che la canzone scritta da Simonov fu eseguita per la prima volta. Ben presto nell’ufficio si presentò un medico militare, al quale l’autista riferì lo strano comportamento del “tenente colonnello anormale”, che durante tutto il percorso aveva recitato alcune poesie. Anni dopo, il poeta raccontò questa storia alla radio; la risposta ai suoi ricordi fu una lettera da Jalta, l’autore della quale ammise di essere proprio quel medico chiamato d’urgenza dall’unità medica.

Simonov ha scritto un brindisi dettagliato che si dice tra amici... Chi lo pronuncia non dimentica le preoccupazioni quotidiane e invita tutti quelli che erano al fronte ad alzare i bicchieri alla causa comune.

Nel 1993, vicino all’ingresso della Casa Centrale dei Giornalisti di Mosca, è stato eretto un monumento ai corrispondenti di prima linea.

Isola di Sachalin, Mosca, Kaluga, Novosibirsk, Samara, Pietroburgo, Kaliningrad, Caterimburgo, Lugansk, Soči, Volgograd, Nižnij Novgorod, Ulan Ude, Chabarovsk, Čeljabinsk.

Per questa settimana è tutto. A risentirci e rivederci, sui miei canali!

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giovedì 4 luglio 2024

Putin all'OCS

Riunione del Consiglio dei Capi di Stato – Membri della OCS

Ad Astana, Vladimir Putin ha preso parte alla riunione del Consiglio dei capi di Stato, membri dell’Organizzazione per la cooperazione di Shanghai.

4 luglio 2024 11:00 Astana

L’incontro è presieduto dal presidente del Kazachstan Kassym-Žomart Tokaev. All’incontro partecipano i capi delle delegazioni degli Stati membri della OCS e i capi degli organi permanenti dell’organizzazione.

All’inizio dell’incontro i leader hanno firmato la decisione di concedere alla Repubblica di Bielorussia lo status di Stato membro della OCS.

A seguito dell’incontro è stata firmata la Dichiarazione di Astana, sono stati adottati e firmati numerosi documenti.

* * *

Discorso del presidente della Russia al vertice della OCS

Vladimir Putin: Caro Kassym-Žomart Kemelevič [Tokaev]! Cari colleghi!

Innanzitutto desidero salutare tutti voi e, naturalmente, il Presidente della Bielorussia Aleksandr Grigor’evič Lukašenko in merito al completamento della procedura per l’ammissione della Repubblica di Bielorussia a membro a pieno titolo dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai.

La Russia attribuisce grande importanza all’interazione del partenariato all’interno della OCS. Siamo lieti di constatare che questa interazione continua a svilupparsi progressivamente sui principi di uguaglianza, considerazione degli interessi reciproci, rispetto per la diversità culturale e di civiltà e ricerca di soluzioni collegiali a questioni urgenti nel campo della sicurezza.

Con la partecipazione attiva dei nostri colleghi kazachi è stato preparato un pacchetto di documenti e decisioni davvero solido da sottoporre all’approvazione dell’attuale Consiglio dei Capi di Stato. La loro attuazione contribuirà senza dubbio a rafforzare il ruolo e l’influenza della OCS.

Gli approcci coordinati dei Paesi OCS agli aspetti chiave dell’agenda globale e regionale si riflettono nella Dichiarazione di Astana presentata per l’approvazione al vertice. Evidenzia ulteriormente l’impegno di tutti i partecipanti alla OCS per la formazione di un giusto ordine mondiale multipolare basato sul ruolo centrale delle Nazioni Unite, sul diritto internazionale e sul desiderio degli Stati sovrani di una partnership reciprocamente vantaggiosa.

Le linee guida a lungo termine per approfondire ulteriormente l’interazione non solo nella politica e nella sicurezza, ma anche nell’economia, nell’energia, nell’agricoltura, nell’alta tecnologia e nell’innovazione sono contenute nel progetto di decisione sullo sviluppo della strategia di sviluppo della OCS fino al 2035. Ciò è importante dal punto di vista dell’approfondimento della cooperazione pratica in tutti i settori che rientrano nell’ambito delle attività della nostra organizzazione.

Gli stretti legami economici portano evidenti dividendi a tutti i partecipanti. I fatti parlano da soli: la crescita media del PIL dei Paesi membri della nostra organizzazione lo scorso anno è stata di oltre il 5%, la produzione industriale del 4,5%, mentre il tasso di inflazione è stato solo del 2,4%. Allo stesso tempo, il fatturato commerciale della Russia con gli Stati della OCS è aumentato di un quarto.

In questo contesto, vorrei sottolineare che i nostri Paesi stanno aumentando l’uso della loro valuta nazionale negli accordi reciproci. Ad esempio, la loro quota nelle transazioni commerciali della Russia con i partecipanti dell’organizzazione nei primi quattro mesi di quest’anno ha già superato il 92%. Permettetemi di ricordarvi la proposta russa di creare un proprio meccanismo di pagamento e regolamento nella OCS.

Le riunioni regolari dei ministri responsabili del blocco economico e le riunioni dei capi dei ministeri delle finanze e delle banche centrali danno un contributo significativo allo sviluppo dei legami commerciali e di investimento nello spazio OCS.

Il consiglio aziendale dell’organizzazione lavora in modo dinamico, con l’aiuto del quale gli ambienti imprenditoriali dei nostri Paesi hanno l’opportunità di aderire a progetti comuni reciprocamente vantaggiosi. L’Associazione interbancaria dell’Organizzazione di Shanghai è strettamente coinvolta nel finanziamento di tali progetti.

Naturalmente, uno dei compiti prioritari nelle attività della OCS è stato e rimane il mantenimento della sicurezza negli Stati membri e lungo il perimetro delle frontiere esterne. Questo è esattamente l’obiettivo delle decisioni prese oggi di trasformare la struttura antiterrorismo regionale della OCS in un centro universale che risponderà all’intera gamma di minacce alla sicurezza, nonché di istituire un centro antidroga a Dušanbe. Il programma triennale di cooperazione in questo ambito che abbiamo approvato contribuirà anche alla lotta al terrorismo, al separatismo e all’estremismo.

E’ gratificante che i Paesi della OCS stiano costantemente aumentando l’interazione sul piano culturale e umanitario. Si sviluppano contatti nei settori della scienza e dell’istruzione, della tutela dell’ambiente, della sanità e della lotta contro le epidemie. Crescono il turismo, lo sport e gli scambi giovanili.

L’Università OCS funziona con successo, unendo 77 università dei nostri Stati. Si tengono regolarmente forum di rettori universitari e settimane di formazione, che aiutano a costruire collegamenti tra studenti, insegnanti, imprese e settore pubblico.

Il Consiglio dei giovani della OCS, creato su iniziativa della Russia, svolge un ruolo di coordinamento nell’espansione dei contatti giovanili.

Questa primavera i Paesi dell’associazione hanno preso parte al Festival Mondiale della Gioventù a Soči e ad una conferenza dei giovani dedicata al dialogo interculturale. Aspettiamo i rappresentanti di tutti i vostri Stati, cari amici, a settembre a Dubna, nella regione di Mosca, al programma internazionale per giovani “Incubatrice degli affari dell’OCS”.

Cari colleghi! Nelle condizioni attuali, quando nel mondo si stanno verificando cambiamenti rapidi e irreversibili, la posizione attiva e proattiva della OCS negli affari internazionali è senza dubbio richiesta.

Un mondo multipolare è diventato una realtà. Si sta espandendo la cerchia degli Stati che sostengono un ordine mondiale giusto e sono pronti a difendere con risolutezza i propri diritti legittimi e i valori tradizionali. Nuovi centri di potere e di crescita economica stanno emergendo e rafforzandosi.

Siamo convinti che l’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai, insieme ai BRICS, siano i pilastri principali del nuovo ordine mondiale emergente. Sono queste associazioni che agiscono come una potente locomotiva per i processi di sviluppo globale e l’instaurazione di una vera multipolarità.

Un passo in questa direzione è l’iniziativa degli Stati membri della OCS sull’unità mondiale per una pace e un’armonia giuste, la decisione che dobbiamo prendere oggi. Questa iniziativa è chiaramente mirata a sviluppare misure di rafforzamento della fiducia nel campo della stabilità e della sicurezza, principalmente nella nostra comune regione eurasiatica, misure che garantiscano le condizioni per una crescita sostenibile per tutti allo stesso modo, indipendentemente dal sistema politico ed economico, o dall’appartenenza ad un particolare religione e confessioni, caratteristiche dello stile di vita culturale.

A proposito, nella stessa linea va la proposta della Russia di creare una nuova architettura di cooperazione, sicurezza indivisibile e sviluppo in Eurasia, progettata per sostituire i modelli eurocentrici ed euro-atlantici obsoleti, che davano vantaggi unilaterali solo a un singolo Stato. Il risultato di un tale ordine mondiale è noto: un numero crescente di crisi in tutto il mondo, una delle quali, ovviamente, è quella ucraina.

La Russia ha sempre sostenuto e sostiene una soluzione pacifica, politica e diplomatica della situazione in Ucraina, una crisi nata a seguito della politica assolutamente senza cerimonie degli Stati Uniti guidati dai suoi satelliti. Abbiamo più volte avanzato proposte concrete a questo riguardo. Permettetemi di ricordarvi che a metà giugno abbiamo presentato un’altra opzione di soluzione che, se la parte ucraina e, soprattutto, i suoi sponsor occidentali fossero pronti ad accettare, consentirebbe letteralmente all’istante di fermare immediatamente le ostilità, salvare vite umane e iniziare le trattative.

Cari colleghi! Siamo grati ai partecipanti dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai per le loro proposte per risolvere questo conflitto. La Russia è certamente pronta a tenere conto delle vostre idee e iniziative.

Riteniamo che sia corretto affermare che l’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai è stata tradizionalmente coinvolta da vicino nei problemi dell’Afghanistan. Sosteniamo l’idea di riprendere le attività del gruppo di contatto OCS-Afghanistan. Riteniamo che ciò contribuirà a un’ulteriore normalizzazione della situazione in questo Paese.

Sfortunatamente, nel continente eurasiatico, nella Grande Eurasia, ci sono ancora altri potenziali focolai di conflitto, la cui crescita è irta di caos e instabilità.

Innanzitutto si tratta, ovviamente, del Medio Oriente e, in particolare, della situazione nella Striscia di Gaza. La storia ha chiaramente dimostrato l’impossibilità e la controproduttività dei tentativi individuali, in particolare da parte degli Stati Uniti, di tagliare il “nodo” palestinese e del rifiuto di attuare le decisioni delle Nazioni Unite che prevedono chiaramente la creazione e la coesistenza pacifica di due Stati indipendenti e sovrani – Israele e Palestina.

In generale, le questioni relative alla garanzia della sicurezza e della stabilità sia nello spazio eurasiatico che nella più ampia dimensione globale richiedono persistentemente un coinvolgimento attivo da parte della OCS e dei suoi Stati membri, una linea energica e calibrata che tenga conto delle aspirazioni dei nostri Paesi che la pensano allo stesso modo tra i Paesi della maggioranza mondiale.

Cari colleghi!

Come è già stato sottolineato, man mano che si rafforzano l’autorità e l’influenza della OCS, cresce l’interesse per le sue attività da parte di altri Stati e strutture internazionali. Molti di loro si sforzano di stabilire un dialogo paritario con la nostra organizzazione e di unirsi al suo lavoro. E, naturalmente, dobbiamo considerare attentamente l’intero solido portafoglio di domande di coloro che desiderano collaborare con noi in un modo o nell’altro.

In conclusione, vorrei ringraziare i nostri amici kazachi per aver organizzato il nostro incontro e, naturalmente, augurare successo al Presidente della Repubblica popolare cinese, al nostro amico Xi Jinping e a tutti gli amici cinesi, ai quali, dopo l’attuale vertice, vengono trasferite le funzioni di presidente dell’organizzazione.

Grazie per l’attenzione.

Fonte (in russo): Cremlino