Mark Bernardini

Mark Bernardini

giovedì 21 dicembre 2000

A ruba il libro con i finti manifesti

MILANO - Appena uscito in libreria, senza alcuna promozione, "Www.cavalieremiconsenta" (95 pagine, 18mila lire, Mursia editore) va a ruba e la tiratura iniziale di 10mila copie è già quasi esaurita. Il volume che raccoglie i migliori "manifesti contraffatti" di Silvio Berlusconi a cura di Mark Bernardini, nato per burla su Internet e diventato un caso internazionale. Bernardini, di professione interprete dal russo, in ottobre con gli amici ha cominciato a scambiarsi via e.mail finti manifesti di Berlusconi, che poi ha raccolto nel suo sito.

[Repubblica]

martedì 14 novembre 2000

Il Satirycom 'Cavaliere mi consenta'

Nel suo bilocale caotico, da single, dove vive e lavora, al terzo piano di una casa popolare in via Orti, a Porta Romana, in mezzo montagne di libri e riviste appoggiate dappertutto, portaceneri carichi di cicche di sigarette, bottigliette di vodka qua e là, vestiti dove capita, vecchi manifesti sovietici alle pareti, gagliardetti rossi col profilo di Lenin sulla scrivania, Mark Bernardini, 38 anni, affermato interpretetraduttore dal russo all'italiano e dall'italiano al russo, guarda con soddisfazione la homepage del suo sito oggetto di culto della satira antiberlusconiana, catapultato ormai ai primi posti nella classifica generale dei siti Internet più visitati ogni giorno in Italia (pornografia, imbattibile, naturalmente esclusa). Realizzato così, in solitudine, per puro divertimento, la sua creatura (http://www.noberluska.net) che raccoglie tutte le immagini che fanno il verso alla campagna elettorale di Forza Italia, è ormai oggetto di studio per i sociologi della comunicazione. Basti pensare che il sito è già stato consultato, dal 10 ottobre di quest'anno, da più di 706 mila persone, con punte da 10 mila collegamenti al giorno e un record di 80 mila collegamenti in una sola giornata. Un fenomeno destinato ad entrare nella storia del costume politico del Paese, con sviluppi ancora imprevedibili. Giustamente orgoglioso della sua invenzione Mark Bernardini racconta divertito («ma sono travolto anche da ondate di insulti e da numerose minacce») come l'idea gli sia esplosa tra le mani. Come non ce la faccia fisicamente più a rispondere a tutti i messaggi che riceve e con quali difficoltà si stia organizzando per archiviare un patrimonio fatto da molte centinaia di immagini, a partire dalle prime fortunatissime due: il volto sorridente di Silvio Berlusconi con l'irresistibile testo «La forza di un sogno. Levarcelo dai coglioni» e l'altro con lo slogan efficace «Città più sicure» accompagnato dal faccione di Berlusconi dietro alle sbarre. Un po' di biografia. Bernardini nasce 38 anni fa a Praga, da padre italiano, di Roma, e mamma russa. «Mark con la cappa non è un vezzo o un soprannome. E non ha nulla di americano avverte subito. E' il mio vero nome, di origine slava. Sono nato in una famiglia comunista. Mio nonno, Timoteo, torturato dalla Gestapo, iscritto al Pci, aveva un'osteria a Roma, a San Giovanni, dove andavano spesso a mangiare Togliatti e molti dirigenti di allora. Mio padre nel 56, a 24 anni, decise di andare a studiare all'università di Mosca Filologia Slava. Lì conobbe mia madre. Io nacqui a Praga dove ci eravamo trasferiti perché mio padre era andato a lavorare alla redazione locale della rivista «Problemi della pace e del socialismo». Perfettamente bilingue, doppio passaporto, con una vita trascorsa in parti uguali tra l'Italia e la Russia, Mark Bernardini non nasconde certo la sua passione politica e le sue idee saldamente comuniste. Ha un passato di militanza nella Fgci e nel Pci. E' transitato da Rifondazione comunista e oggi è iscritto al Partito dei comunisti italiani. Ma precisa: «Non sono mai stato filosovietico». Appassionato navigatore di Internet, un pallino per l'informatica e un grande amore per i cori («sono stato tra i 280 elementi che hanno cantato in Duomo il Requiem di Verdi») il 2 ottobre Bernardini riceve per posta elettronica, da amici, le prime due immaginicaricatura, fatte in casa, della campagna elettorale berlusconiana. «Mi piacciono e decido di inviarle, a mia volta, ad altri amici, per farci due risate. Ma il tam tam in rete è frenetico. Passano 3 o 4 giorni e le stesse due immagini finiscano per tornare a me, attraverso altri conoscenti, dopo aver fatto, evidentemente, un lunghissimo giro. Nel frattempo, sulla falsariga delle prime due, comincino ad arrivarmi altre immagini. Una carrellata di cosiddetti «impegni concreti» come «vendervi fumo» o «diffondere l'incubo comunista». Bernardini intuisce che questo tipo di satira, immediata, spontanea e graffiante, sembra fatta apposta per Internet. Così il 10 ottobre decide, per gioco, di aprire un sito interamente dedicato, al quale poter inviare e dal quale poter scaricare tutti i contributi creativi che vengono in mente. E' un'esplosione di fuochi d'artificio. Il popolo di Internet, antiberlusconiani, ma non solo, corre a collegarsi. «I contatti arrivano da tutto il mondo, anche da luoghi impensabili assicura Bernardini, che mostra sul video quello che dice. Ben 98 accessi dalla Città del Vaticano, forse qualche monsignore o qualche giornalista dell'Osservatore Romano, 152 dal Ministero della Difesa degli Stati Uniti d'America, servizi segreti?, 128 dalla Casa Bianca, magari qualche segretaria di Clinton. E collegamenti da luoghi impensabili, dal Libano, da Israele, dal Giappone, dal su Africa, dalla Cina, dall'Uganda, da Trinidad e Tobago». Più numerosi i contatti dal lunedì al venerdì, con picchi nelle visite tra le 14 e le 15. «Evidentemente è dopo mangiato, al momento del caffè, che scatta il desiderio in chi lavora al computer di rilassarsi con un po' alleggerendo il peso della politica». Quanto durerà la valanga di messaggi è difficile dirlo. Per il momento il fenomeno è in continua crescita. Anche se cominciano, purtroppo, parallelamente, i messaggi pieni di insulti e di minacce. Per esempio: «Pensavamo che gentaglia come te fosse stata spazzata via, ma sei ancora in Italia», con tanto di croce celtica, oppure «Tornatene in Russia». Bernardini non sembra preoccuparsene più di tanto e si diverte, invece, ad archiviare i faccioni sorridenti di Berlusconi con nuove, infinite, promesse. Ultime chicche appena arrivate: «Un dovere morale: Umberto Bossi direttore dello Zingarelli». E ancora: «Meno tasse per tutti (se io pagassi le mie)».

[La Repubblica, Carlo Brambilla]

mercoledì 25 ottobre 2000

"Così ho raccolto in Rete le parodie del Cavaliere"

E' un interprete italo-russo di 38 anni il creatore del sito che ospita a centinaia i falsi slogan di Silvio Berlusconi

Si definisce "comunista doc". Ha iniziato per caso, poi, in pochi giorni, è stato travolto dalle e-mail

ROMA - Non occorre neppure frugare tanto nel suo sito per scoprire la verità: il trentottenne Mark Bernardini, interprete stimato, nato a Praga da madre russa e padre italiano, è un comunista. Di quelli veri, con la "k", orgogliosi e un po' nostalgici, diventato famoso per aver raccolto in sole due settimane oltre 350 immagini sul fertile filone di parodie dei manifesti elettorali del leader di Forza Italia.

"Il sito - ci racconta - è nato il 10 ottobre, dopo 3-4 giorni che avevano preso a circolare in Rete i primi fotomontaggi che ritoccavano ironicamente i cartelloni che tappezzavano le strade di Milano e Roma. Dopo i primi doppioni che avevo ricevuto ho pensato di fare una pagina dove esporre le immagini che avevo già". La notizia si è diffusa come un contagio: "Sai che c'è un tipo che raccoglie e mette online i manifesti..." e l'indirizzo di Bernardini è stato utilizzato centinaia di volte, ricevendo altrettante mail con nuovi fotomontaggi in allegato. "Moltissimi sconosciuti che avevano ricevuto da loro amici qualche immagine hanno pensato di girarmele e il sito è diventato così una specie di magazzino centrale di questa sterminata produzione satirica".

Un successo istantaneo: "Solo negli ultimi giorni il sito è stato segnalato da qualche motore di ricerca, mentre all'inizio la sua fama si è diffusa esclusivamente grazie al passaparola". In sole 2 settimane la pagina ha ricevuto più di 265 mila accessi (certificati da un contatore gratuito trovato sul Web), con 108 mila persone diverse che l'hanno visitato dai più vari Paesi.

Forte del gradimento della sua iniziativa, Bernardini ha deciso poi di creare anche una mailing list alla quale, in una settimana, si sono iscritte 120 persone per discutere della campagna elettorale, del Cavaliere e di tematiche affini. Un'improvvisa popolarità che ha portato con sé anche qualche scocciatura: "Il mio numero di cellulare è visibile in Rete e così ho ricevuto un bel po' di minacce tipo 'Ti seghiamo le gambe' e altre telefonate anonime a tutte le ore del giorno e della notte, al punto che da due giorni non rispondo più se non riconosco i chiamanti dal display".

Ma il "sovversivo" Bernardini non si pente. La sua è una famiglia di anarchici e comunisti, racconta, con un nonno torturato dalla Gestapo e lui stesso che, in un'attentato, rischiò di rimetterci la vita: "Avevo 17 anni e i Nar misero delle bombe durante una manifestazione della Fgci, rimasi ferito, salvo per miracolo". Va avanti quindi, senza battere ciglio. "Continuo a ricevere oltre un centinaio di messaggi al giorno e tante immagini con preghiera di pubblicazione. Ormai faccio le 2 di notte per pubblicarle online, mentre il giorno lavoro come interprete". E' anche tra quelli bravi: non sono in molti a essere perfettamente bilingue russo-italiani e quando Michael Gorbaciov è stato ospite del Festival di Sanremo il signore bruno che aveva a fianco era proprio lui.

Della vastissima collezione Bernardini stila una sua personale classifica: "Al bando il rosso, tutti daltonici"; "Montezemolo è un comunista"; "Piove: centrosinistra ladro" e una in cui viene fotografato un manifesto vero con una scritta spray sopra che dice "Più silicone a tu' moje".

A parte quest'ultima, probabilmente, anche il leader azzurro ha apprezzato il formidabile florilegio degli sfottò telematici. Quella che gli è piaciuta di più - ha dichiarato ieri in un'intervista radiofonica - è per il momento "Meno tasse per Totti". "Sarà sicuramente un romanista l'autore di questa satira, complimenti!" ha commentato il Cavaliere milanista.

[Repubblica, Riccardo Staglianò]

lunedì 7 agosto 2000

Сомнение

Концерт в Италии | Concerto in Italia
Romanza "Il dubbio" di Glinka | Романс "Сомнение" Глинки