In merito al tragico terremoto nel Centro Italia, il Presidente russo Putin ha inviato al Presidente del Consiglio Renzi un telegramma in cui, oltre a condividere il dolore di un popolo amico, si dice che la Russia è pronta a prestare assistenza nel liquidare le conseguenze della catastrofe naturale.
Il Ministro della Protezione Civile della Federazione Russa ha confermato al suo omologo Fabrizio Curcio che il suo Ministero è in stato di allerta operativa per prestare aiuto alle regioni italiane colpite ed inviare i suoi soccorritori, le attrezzature e gli aiuti umanitari non appena dalle autorità italiane dovesse giungere una richiesta in tal senso.
Nella fattispecie, sono pronti a partire i soccorritori del reparto mobile centrale “Centrospas” e del Centro operazioni di soccorso ad elevato rischio “Lider”, che dispongono di una vasta esperienza nel lavorare in zone di grandi terremoti e di moderne attrezzature ed equipaggiamenti per la rimozione delle macerie ed il salvataggio di vite umane. La Protezione Civile può anche inviare il suo complesso diagnostico mobile “Struna” per stabilire il grado di lesione degli edifici e dei fabbricati.
L’Ambasciata d’Italia a Mosca dal canto suo ha ringraziato “le autorità e tutti i cittadini russi che hanno offerto assistenza ed espresso solidarietà in questo tragico e difficile momento. Tali manifestazioni di sincera amicizia confermano una volta ancora i profondi legami che uniscono i nostri due Paesi”.
Di nostro, possiamo solo notare come finora non sia arrivata alcuna richiesta da parte italiana, e ciò mal si sposa con la dichiarazione ufficiale di Renzi, in cui ha affermato testualmente: “Dobbiamo attrezzarci per l’emergenza delle prossime ore, dei prossimi giorni, delle prossime settimane, ma innanzitutto adesso la priorità è continuare a scavare nelle macerie. […] Questo è il tempo dell’azione. […] Mettiamoci al lavoro perché nelle prossime ore possiamo continuare a strappare dalle macerie delle vite umane”.