MILANO - Raccoglierli su Internet è valso a Mark Bernardini una candidatura nelle liste dei Comunisti italiani. Ma le infinite variazioni sui manifesti extralarge con i quali Berlusconi ha tappezzato le città sono state vagliate anche da una giuria iperberlusconiana (Giuseppe Prisco, Emilio Fede e Adriano Galliani) che ha stabilito che la «beffa» più efficace è stata quella di Francesco Davi da Palermo con lo slogan «Un impegno concreto: meno tosse per tutti». Al secondo posto «Meno tasse per Totti» del torinese Giovanni Colucci. Terzo «Meno tasse per Titti» di Vincenzo Ferrazzi.
Mark Bernardini
lunedì 30 aprile 2001
mercoledì 4 aprile 2001
Con Cossutta il 'falsario' dei poster del Cavaliere
Per gli antipatizzanti del Cavaliere è diventato un mito: perché è lui, Mark Bernardini, l'inventore dei manifesti taroccati che offrono via Internet una moltitudine di versioni rivedute e corrette di quelli originali di Berlusconi. La novità è che anche Bernardini di professione traduttore si candida: non alla presidenza del Consiglio, ma più semplicemente per un posto in Consiglio comunale. Con la lista dei Comunisti italiani, il partito di Armando Cossutta, che è guidata dal ministro ai Lavori pubblici Nerio Nesi. A chi gli chiede se ha già un'idea di quali manifesti ha intenzione di realizzare per la sua campagna elettorale, Bernardini risponde così: «Non ci ho ancora pensato, ma credo che basterà sbirciare nel sito Internet di Forza Italia per avere qualche buona ispirazione». Alle Comunali i Comunisti italiani stanno con Sandro Antoniazzi, l'antiAlbertini sostenuto dall' Ulivo (meno i Verdi) e da Rifondazione comunista. Il capolista Nesi si era presentato anche alle Regionali dell'anno scorso come candidato presidente, dopo il mancato accordo sulla lista unica del centrosinistra tra Martinazzoli e il Pdci. Ed è su di lui che i cossuttiani puntano per ottenere una rappresentanza a Palazzo Marino. La testa di lista è composta da sette candidati: dopo Nesi, il segretario cittadino Francesco Rizzati, quindi Bernardini e a seguire Giacinto Botti, delegato dell'Italtel e vicepresidente del direttivo nazionale della Cgil; Vittorio Fiocchi, pensionato ed ex comandante partigiano; il giornalista Andrea Rivas, già direttore di Radiopopolare (indipendente); la giornalista Anna Maria Rodari. «Credo che Milano dice il ministro Nesi attaccando Albertini non debba essere solo la città simbolo del capitalismo; a questo sindaco ricorderò che Churchill in piena guerra tenne aperto il Parlamento per il grande rispetto che aveva per la democrazia, un rispetto che anche questo Consiglio merita».
sabato 3 febbraio 2001
Umberto Eco, Susanna Tamaro y Berlusconi
[...] Otro ejemplo de éxito insólito es el libro publicado por el internauta Mark Bernardini, un comunista orgulloso de serlo que, para más señas, se gana la vida como traductor de ruso.
Bernardini tiene un sitio en la Web donde ha ido colocando copias manipuladas de los carteles electorales del líder del centro-derecha, Silvio Berlusconi, que le mandaban artistas espontáneos.
Ante el éxito del sitio, que ha registrado un millón de visitas en pocos meses, decidió publicar en un libro todo este material.
Dicho y hecho.
La editorial Mursia tuvo la valentía de abrirle las puertas y poner a la venta, en diciembre pasado, el libro www.cavalieremiconsenta, título tomado prestado de la dirección on line de Bernardini donde se pueden admirar todos los pósters.
En 96 páginas, el autor y la editorial han reunido 114 manifiestos electorales, entre ellos algunos de los más famosos.
Por ejemplo, está el cartel en el que Berlusconi promete con una mirada sonriente: “Meno tasse per Totti” [famoso jugador del Roma] en lugar del original “meno tasse per tutti”, es decir, “menos impuestos para todos”.
O el celebrado mensaje del Cavaliere sobre la seguridad ciudadana (“un impegno preciso: Cittá piú sicure”) en el que los perversos maquilladores han colocado la imagen del político tras gruesas rejas, dando a entender que la seguridad pasa por poner a Berlusconi a buen recaudo.
Hábil como es, Berlusconi no ha protestado por la broma.
Al contrario, ha ofrecido un premio al mejor cartel modificado.
Los que sí han protestado ruidosamente son muchos de los espontáneos que enviaron al sitio de Bernardini sus creaciones y se han encontrado con que el especialista en ruso es el único que ha capitalizado el talento antiberlusconiano de Italia.
[El País, Babelia, Lola Galán]
lunedì 8 gennaio 2001
Гимн Российской Федерации
martedì 2 gennaio 2001
Satira, rivolta dei vignettisti contro il libro su Berlusconi
È polemica sul volume "www.cavalieremiconsenta..." che raccoglie le parodie sul leader di Forza Italia
"Cancellate le nostre firme, tutti i guadagni andranno a Bernardini e alla casa editrice"
ROMA - Hanno fatto ridere mezza Italia, aggiunto il sale della satira alla rovente campagna elettorale già in corso. Hanno perfino convinto Silvio Berlusconi a fare buon viso a cattivo gioco e istituire un premio per la migliore presa in giro. Ma adesso i manifesti "taroccati" del Cavaliere rischiano di aprire un caso giudiziario. Gli autori delle vignette sono sul piede di guerra: l'autore del libro nel quale sono raccolte (che è diventato un vero e proprio bestseller natalizio) si sarebbe infatti appropriato dei diritti sulle parodie che da tempo circolavano sulla Rete. Prendendo per sé tutti i guadagni, e lasciando a bocca asciutta i creativi che si sono cimentati negli sfottò al leader di Forza Italia.
Sotto accusa c'è il volume dal titolo "www.cavalieremiconsenta...", edito da Mursia e firmato da Mark Bernardini, il giovane milanese che deve proprio alla satira su Berlusconi la sua improvvisa celebrità. L'interprete di lingua russa, infatti, un bel giorno ha deciso di pubblicare sul suo sito Internet le immagini modificate dei manifesti del Cavaliere, delle quali il web era infestato. Un successo enorme: i cybernauti si sono infatti avventati a migliaia sulle sue pagine web. E lui è diventato una specie di star, intervistata da giornali e televisioni.
Fin qui niente di strano: la Rete è una cassa di risonanza che spesso amplifica le performance di chi dimostra la sua originalità. Quando però Bernardini ha pubblicato il libro, coloro che gli avevano fornito i materiali si sono ribellati. Anche perché sulle pagine del volume le firme delle vignette sono state cancellate. E l'intera opera è stata coperta dal copyright di Bernardini e della casa editrice.
"Paradossalmente oggi, se qualcuno degli autori decidesse di utilizzare un proprio manifesto taroccato per qualunque ragione, la Mursia o lo stessi Bernardini potrebbero citarlo per violazione del copyright", protesta Salavatore Gensabella, in arte Sasa, grafico artigianale di Catania e autore di ben 14 delle parodie riportate su "www.cavalieremiconsenta...". Una vera e propria beffa: "I manifesti taroccati sono stati taroccati", aggiunge. "Ma c'è di più. A pagina 96 del libro c'è scritto: 'Le vignette di questo libro sono state realizzate con il contributo di...', e poi segue un elenco di nomi compreso il mio. Ma de nessuna parte si legge che queste persone sono gli autori veri della satira. Mi aspettavo almeno che l'incasso fosse devoluto in beneficenza, ma anche su questo sono rimasto deluso. E meno male che Bernardini si definisce un comunista!".
Un'arrabbiatura difficile da far passare. E che potrebbe anche finire davanti al tribunale, come spiega Gensabella.
Sul fronte opposto, intanto, si ostenta tranquillità. Bernardini infatti replica: "Non ho pubblicato esclusivamente un libro di immagini, ma un volume che contiene anche un testo, cioè la mia autobiografia. E poi, con tutto il tempo che ho perso per raccogliere e selezionare le immagini, quello che mi arriverà sarà poco più di un rimborso spese".
Nessun timore anche alla casa editrice. "Abbiamo consultato i nostri legali, e il loro parere è stato unanime: potevamo pubblicare il libro", sostiene Lorenza Sala, direttore di Mursia Comunicazione. "La maggior parte delle vignette è arrivata con firme diverse, e questo ci ha reso praticamente impossibile individuare gli autori. Quei materiali, poi, circolavano su Internet, e sul diritto di autore in Rete ci sono molti problemi: il dibattito è aperto e questo libro potrebbe aprire lunghe discussioni. Abbiamo pubblicato un volume che è di Mark Bernardini, e i materiali provengono dal sito di Mark Bernardini. Per quanto ci riguarda la questione finisce qui".