Mark Bernardini

Mark Bernardini

giovedì 29 febbraio 2024

20240229 Putin al Parlamento russo

Discorso del Presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin, all’Assemblea Federale (al Parlamento), estratto sulle questioni internazionali

Mosca, 29 febbraio 2024

[…]

Il cosiddetto Occidente, con le sue abitudini coloniali, la sua abitudine ad incitare a conflitti nazionali in tutto il mondo, cerca non solo di frenare il nostro sviluppo: invece della Russia, ha bisogno di uno spazio dipendente, in declino e morente dove può fare quello che vuole. In sostanza, vorrebbero fare alla Russia la stessa cosa che hanno fatto in molte altre regioni del mondo, compresa l’Ucraina: portare la discordia in casa nostra, indebolirla dall’interno. Ma hanno sbagliato i calcoli, questo è già oggi assolutamente ovvio: si sono trovati di fronte alla ferma posizione e alla determinazione del nostro popolo multietnico.

I nostri soldati e ufficiali – cristiani e musulmani, buddisti e seguaci dell’ebraismo, rappresentanti di diversi gruppi etnici, culture, regioni – hanno infatti dimostrato meglio di mille parole che la coesione e l’unità secolari del popolo russo sono una forza colossale che conquista tutto. Tutti insieme, spalla a spalla, combattono per un’unica Patria comune.

Tutti noi, cittadini russi, difenderemo insieme la nostra libertà, il diritto a una vita pacifica e dignitosa, determineremo noi stessi e solo noi stessi il nostro percorso, proteggeremo il legame tra le generazioni, e quindi la continuità dello sviluppo storico, risolveremo i problemi che deve affrontare il Paese, in base alla nostra visione del mondo, alle nostre tradizioni, alle credenze che trasmetteremo ai nostri figli.

La difesa e il rafforzamento della sovranità avvengono oggi in tutte le direzioni e soprattutto, ovviamente, al fronte, dove i nostri soldati combattono con fermezza e altruismo.

[…]

Le capacità di combattimento delle Forze Armate sono aumentate di molte volte. Le nostre unità mantengono fermamente l’iniziativa, avanzano con sicurezza in una serie di aree operative e liberano sempre più territori.

Non siamo stati noi a iniziare la guerra nel Donbass, ma, come ho detto più di una volta, faremo di tutto per porvi fine, sradicare il nazismo, raggiungere tutti gli obiettivi dell’operazione militare speciale, proteggere la sovranità e la sicurezza dei nostri cittadini.

Le forze nucleari strategiche sono in stato di piena prontezza per l’uso garantito.

[…]

La Russia è pronta al dialogo con gli Stati Uniti d’America su questioni di stabilità strategica. Ma ecco ciò che vorrei sottolineare, affinché tutti mi capiscano correttamente: in questo caso abbiamo a che fare con uno Stato i cui ambienti dirigenti stanno intraprendendo azioni apertamente ostili contro di noi. E allora? Discuteranno seriamente con noi questioni di stabilità strategica, cercando allo stesso tempo di infliggere, come dicono loro stessi, una sconfitta strategica alla Russia sul campo di battaglia?

Si può fornire un chiaro esempio di tale ipocrisia. Recentemente si sono sentite sempre più accuse infondate, ad esempio, contro la Russia, secondo cui collocheremo armi nucleari nello spazio. Tali falsità – e queste non sono altro che falsità – sono solo uno stratagemma per trascinarci in negoziati alle loro condizioni, che sono vantaggiosi esclusivamente per gli Stati Uniti.

Allo stesso tempo bloccano la nostra proposta, che è sul loro tavolo da più di 15 anni. Mi riferisco al progetto di trattato sulla prevenzione del posizionamento di armi nello spazio, che abbiamo preparato nel 2008. Non c’è reazione. Di cosa stiano parlando non è affatto chiaro.

Pertanto, abbiamo tutte le ragioni per credere che le parole delle attuali autorità americane sul loro presunto interesse a negoziare con noi su questioni di stabilità strategica siano demagogia. Alla vigilia delle elezioni presidenziali americane, vogliono solo dimostrare ai loro cittadini, e a tutti gli altri, che sono ancora loro a governare il mondo. Dicono che su quelle questioni su cui è vantaggioso per l’America negoziare, converseremo con i russi, e dove non è vantaggioso per loro, non c’è nulla da discutere, come loro stessi dicono, “business as usual”, lì cercheranno di sconfiggerci.

Ma certamente non funzionerà. La nostra posizione è chiara: se vogliamo discutere importanti questioni di sicurezza e stabilità che sono importanti per l’intero pianeta, allora è necessario farlo solo in un unico complesso, naturalmente, includendo tutti quegli aspetti che riguardano i nostri interessi nazionali e influenzano direttamente la sicurezza del nostro Paese, la sicurezza della Russia.

Comprendiamo anche che l’Occidente sta cercando di trascinarci in una corsa agli armamenti, esaurendoci, ripetendo il trucco che riuscì negli anni ‘80 con l’Unione Sovietica. Permettetemi di ricordarvi che nel periodo 1981-1988 le spese militari dell’URSS ammontavano al 13% del prodotto nazionale lordo.

[…]

L’Occidente ha provocato conflitti in Ucraina, Medio Oriente e in altre regioni del mondo e continua a mentire. Ora, senza alcun imbarazzo, dichiarano che la Russia avrebbe intenzione di attaccare l’Europa. E’ solo che, lo capiamo tutti, stanno dicendo assurdità. E allo stesso tempo, loro stessi scelgono gli obiettivi per colpire il nostro territorio, scegliendo i mezzi di distruzione più efficaci, come pensano. Si è cominciato a parlare della possibilità di inviare contingenti militari della NATO in Ucraina.

Ma ricordiamo il destino di coloro che un tempo inviavano i loro contingenti nel territorio del nostro Paese. Ora però le conseguenze per i possibili interventisti sarebbero molto più tragiche. Alla fine devono capire che abbiamo anche armi – anzi, lo sanno – che possono colpire obiettivi sul loro territorio.

E tutto ciò che stanno inventando ora, come spaventano il mondo intero, che tutto ciò minaccia davvero un conflitto con l’uso di armi nucleari e quindi la distruzione della civiltà – non lo capiscono o cosa? Sono persone che non hanno attraversato prove difficili: hanno già dimenticato cos’è la guerra. Anche noi, la nostra generazione attuale, abbiamo attraversato prove così difficili durante la lotta al terrorismo internazionale nel Caucaso, e ora, nel contesto del conflitto in Ucraina, sta accadendo la stessa cosa. E pensano che per loro questi siano tutti cartoni animati.

Che dire, infatti, la russofobia, come altre ideologie di razzismo, superiorità nazionale ed esclusivismo, acceca e priva della ragione. Le azioni degli Stati Uniti e dei loro satelliti hanno effettivamente portato allo smantellamento del sistema di sicurezza europeo. Ciò crea rischi per tutti.

E’ ovvio che è necessario lavorare per formare un nuovo contorno di sicurezza uguale e indivisibile in Eurasia nel prossimo futuro. Siamo pronti per un dialogo sostanziale su questo argomento con tutti i Paesi e le associazioni interessate. Allo stesso tempo, voglio sottolinearlo ancora una volta (penso che questo sia importante per tutti oggi): senza una Russia sovrana e forte, nessun ordine mondiale duraturo è possibile.

Ci sforziamo di unire gli sforzi della maggioranza mondiale per rispondere alle sfide globali, inclusa la rapida trasformazione dell’economia mondiale, del commercio, della finanza e dei mercati tecnologici, mentre molti ex monopoli e gli stereotipi ad essi associati stanno crollando.

Pertanto, già nel 2028, i Paesi BRICS, tenendo conto degli Stati recentemente diventati membri di questa associazione, rappresenteranno circa il 37% del PIL globale, mentre la cifra del G7 scenderà al di sotto del 28%. Queste cifre sono molto convincenti perché 10-15 anni fa la situazione era completamente diversa. Queste sono le tendenze. Le tendenze globali, e non c’è scampo, sono di natura oggettiva.

Guardate, la quota del PIL mondiale a parità di potere d’acquisto del G7 nel 1992 era del 45,7%, e i BRICS, anche senza tener conto dell’espansione (nel 1992 questa organizzazione non esisteva, ma i pAesi BRICS) era solo del 16,5, e nel 2022, il G7 aveva già solo il 30,3% e i BRICS il 31,5%. Entro il 2028 la situazione cambierà ancora di più a favore dei BRICS: sarà del 36,6%, per il G7 la previsione per il 2028 è del 27,8. Non c’è scampo, questa è una realtà oggettiva, sarà così qualunque cosa accada, anche in Ucraina.

Noi, insieme agli Stati amici, continueremo a creare corridoi logistici efficienti e sicuri e a costruire una nuova architettura finanziaria globale, libera da interferenze politiche, su una base tecnologica avanzata. Inoltre, lo stesso Occidente sta screditando le proprie valute e il proprio sistema bancario: stanno tagliando il ramo su cui sono seduti da decenni.

Fonte, intervento originale completo in russo: Cremlino

Nessun commento:

Posta un commento