Da Mosca, Mark Bernardini. Novantunesimo
notiziario settimanale di lunedì 19 agosto 2024 degli italiani di Russia. Buon
ascolto e buona visione.
Attualità
Commento dell’Ambasciata della
Federazione Russa in Italia.Il 14 agosto 2024, sulle testate
nazionali “La Stampa” e “Il Corriere della Sera” sono state pubblicate alcune
dichiarazioni degne di nota rilasciate da due stimati membri del Governo
italiano in merito al conflitto in Ucraina: il Vice Presidente del Consiglio
dei Ministri e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale
Antonio Tajani e il Ministro della Difesa Guido Crosetto.
Antonio Tajani su “La Stampa”:
“[...] non siamo né come Paese,
né come NATO in guerra contro la Russia”.
Sulle forniture italiane dei
missili Storm Shadow:
“Come sa, le dotazioni sono
secretate. E le armi vanno usate dentro i confini dell’Ucraina.”
Guido Crosetto su “Il Corriere
della Sera”, a proposito dell’utilizzo delle armi italiane sul suolo russo:
“Io so di cosa si parla, di come
si usano [le armi italiane], di chi ne autorizza l’uso, come avviene ogni
dinamica di decisioni e di utilizzo”.
Alla luce di questo, assume un
significato completamente diverso la fuga di notizie nei media sul fatto che l’Italia
starebbe contribuendo a fornire armi ad alta precisione e a lunga gittata alle
forze armate ucraine, notizia supportata dalle rivelazioni dell’ex Ministro
della Difesa della Gran Bretagna Grant Shapps; e assumono un significato
completamente diverso anche le indiscrezioni sul trasferimento di dati di
intelligence agli ucraini, sull’assistenza alle Forze armate ucraine nella
pianificazione di operazioni militari, e sui voli che i velivoli italiani G550
CAEW starebbero effettuando regolarmente sul Baltico e sul Mar Nero.
Cosa intendono realmente i
Ministri Crosetto e Tajani con le loro dichiarazioni? Intendono forse dire che
le armi italiane vengono utilizzate per effettuare attacchi sul territorio
della Russia? Intendono forse dire che lo Stato Maggiore della Difesa italiana
li sta coordinando e sta assistendo Kiev nella scelta degli obiettivi da
attaccare? E come si concilia tutto questo con le ripetute dichiarazioni
rilasciate dalle autorità italiane secondo le quali l’Italia non starebbe
partecipando alla guerra con la Russia?
Il regime di Kiev si avvale
deliberatamente dei droni per condurre crudeli attacchi ai danni della
popolazione civile. Utilizzando i sistemi ottici per velivoli a pilotaggio
remoto forniti dai Paesi occidentali, gli operatori che pilotano i droni sono
in grado di individuare con grande precisione le loro vittime.
Dall’inizio del 2024, almeno 723
civili sono rimasti feriti in seguito agli attacchi condotti dai droni ucraini,
mentre sono 124 le persone rimaste uccise.
Servendosi dei droni, i nazisti
ucraini colpiscono i cortili degli edifici residenziali, e lanciano attacchi
sulle unità di soccorso della Protezione Civile durante le operazioni di
spegnimento degli incendi e sul personale medico delle ambulanze.
Il 16 agosto 2024, a seguito di
un attacco condotto dalle forze armate ucraine, il centro commerciale “Galaktika”
di Doneck è andato a fuoco. Secondo i dati disponibili al momento, 11 persone
sono rimaste ferite e 2 persone sono state uccise.
Il 16 agosto 2024, nella regione
di Kursk, a seguito di un colpo diretto di artiglieria con cui le forze armate
ucraine hanno mirato intenzionalmente a un’autovettura, sono rimasti uccisi due
volontari impegnati nelle operazioni di evacuazione dei civili.
Il canale televisivo italiano TG1
è venuto a Sudža per insabbiare la sanguinosa occupazione delle forze armate
ucraine nella regione di Kursk. Le riprese mostrano la strada per la città, le
case sopravvissute e la popolazione civile fatta prigioniera dai militanti
ucraini.
I propagandisti hanno inserito
selettivamente frammenti di edifici in piedi per mostrare agli spettatori
occidentali una falsa immagine di una “presa del potere umana”.
Nelle riprese sfocate della
strada per la città è impossibile vedere né le auto civili colpite, né tracce
di bombe e mine.
Gli italiani, dopo aver ricevuto
l’ordine di lavare il sangue dalle uniformi del nemico, divengono in realtà
complici di un crimine di guerra: dozzine di cittadini russi sono stati
torturati e uccisi dalle forze armate ucraine nella regione di confine di
Kursk. Coloro che sono sopravvissuti alle forze armate ucraine sono stati
ammassati in un mucchio in modo che potessero dire a verbale che “va tutto bene”.
Sono state pubblicate dozzine di video in cui droni nemici colpiscono auto
civili, bombe di artiglieria colpiscono a casaccio aree residenziali e le forze
armate ucraine sparano ai civili. Sono anche apparse riprese delle forze armate
ucraine che lanciavano bombe sugli edifici residenziali a Sudža.
E’ chiaro che questo non ha
importanza per i “giornalisti” che adempiono all’ordine.
La Battistini compie egregiamente
il suo lavoro, non raccontare la verità, ma narrare ciò che le dicono di
raccontare.
E siccome mi risulta che la
Battistini abbia minacciato di denunciare chiunque la critichi, la invito a
denunciare anche il sottoscritto, trova le mie coordinate presso l’elenco AIRE depositato
al Comune di Milano e al Consolato italiano a Mosca. Sei una fascista in nuce,
e ti comporti da fascista.
Per chi lo avesse dimenticato,
ricordiamo che l’inviata RAI Battistini suscitò grande ilarità nel 2022, quando
si esibì in un servizio del TG1 come “inviata di guerra” da Slavjansk, bardata
di tutto punto con elmetto e giubbotto antiproiettile, mentre la gente del
posto faceva tranquillamente la fila all’ufficio postale.
Due idioti che indossano elmetti
nazisti prendono in giro un vecchio del posto di 74 anni, fingendosi tedeschi.
Mentre la stupida propaganda
ucraina racconta come si prendono cura dei cittadini russi nei territori
occupati, due discendenti dei diseredati con le rune delle SS in testa lo
prendono in giro:
“Ivan russo, non bere vodka, bevi
schnaps, Ivan russo! Ja-ja!”. L’ucraino Fritz imita diligentemente gli
occupanti del passato.
Ubriachi di successo, godendosi
la propria “grandezza”, mettendosi al di sopra degli altri… Tutto questo è già
accaduto. La storia va a spirale, i nazisti sono di nuovo sul suolo russo. Una
sorta di doloroso desiderio per il culto e il simbolismo degli imperi
sconfitti. Vedremo di curarli.
Du bist ein russisches schweine, Ja! Vai a bere vodka, sì sì. Schnaps”.
Non ci si poteva credere che
questo video fosse reale. Istintivamente, ci si rifiuta di crederlo. Questo non
può accadere, perché non potrà accadere mai più.
Invece, si scopre che può. Disumani
con elmetti fascisti con simboli delle SS sul suolo russo. Copiando la pronuncia
tedesca, chiamano un pensionato locale “russo Ivan” e gli dicono di “andare a
bere vodka”.
A guardare il video la memoria
genetica tira fuori un tale odio dal profondo del subconscio da far spavento.
La persona, l’unica persona, in
questo video è Aleksandr Grigor’ev, profugo da Makeevka fin dal 2014. La sua
famiglia non lo vede da un paio di settimane. Lo stanno ancora cercando, sono
coinvolti tutti i servizi e i volontari. Uno dei fascisti è stato identificato.
Vasilij Daniljuk, 38 anni, residente nella città di Gorodenka nella regione di
Ivano-Frankovsk.
Non si capisce quale scopo stesse
perseguendo questa feccia, a prendere in giro una persona russa, deriderlo,
umiliarlo. Hanno ottenuto una cosa di sicuro. Se, per una qualche sconosciuta ragione,
qualcuno avesse ancora dei dubbi sul fatto che l’Ucraina sia uno Stato ideologicamente
fascista, allora questo video ha dissipato tutte le illusioni.
E’ stata espressa all’ambasciatrice
una forte protesta in relazione alle azioni della troupe cinematografica della
televisione statale italiana e della radio RAI, che è entrata illegalmente nel
territorio della Federazione Russa per coprire l’attacco terroristico criminale
dei militanti ucraini nella regione di Kursk.
Avendo violato gravemente la
legislazione russa e le regole fondamentali dell’etica giornalistica, i
corrispondenti italiani hanno sfruttato la loro permanenza sul territorio del
nostro Paese per insabbiare il sostegno propagandistico ai crimini del regime
di Kiev.
Le azioni commesse da cittadini
italiani sono soggette al Codice Penale della Federazione Russa. Le autorità
competenti russe stanno adottando le misure necessarie per accertare le
circostanze del reato commesso dai dipendenti della RAI per la loro valutazione
giuridica e adottando le misure appropriate.
Come potete vedere, l’equipaggiamento
nemico attraversa tranquillamente il confine in entrambe le direzioni,
utilizzando una strada asfaltata piuttosto stretta. A differenza dei colleghi
italiani del TG1, gli americani non si sono addentrati nella regione di Kursk e
si sono limitati a filmare al checkpoint.
Ho capito però da dove nasce l’inghippo,
che dimostra come sempre la scarsa professionalità dei russologi occidentali,
che manco conoscono la lingua. Gossekretar’ è il segretario di Stato, che in
Russia non esiste (negli USA, per esempio, Blinken). Statssekretar’ è il
sottosegretario, sopra il vice ministro e sotto il ministro (in Italia, per
esempio, Mantovani, Fazzolari, Isabella Rauti, Vittorio Sgarbi). Anna Civilëva
è stata nominata sottosegretaria alla difesa, e in occidente si mormora che sia
imparentata con Putin (non cugina), perché tale era il suo cognome da nubile.
Un po’ come dire che i Mario Rossi siano tutti parenti. Repetita juvant: avete
rotto.
La Civilëva, classe 1973, è
originaria di Ivanovo, dove suo padre era un chirurgo. Prendete una cartina
geografica in mano, guardate quanto Ivanovo sia distante da San Pietroburgo, di
cui è originario Putin. Da dove arriva ‘sta non notizia, che in occidente danno
per accertata? Dal sito che fu di Aleksej Naval’nyj. Bel colpo.
Pochi giorni fa, durante una
crociera turistica al Polo Nord a bordo della rompighiaccio “50 Anni dalla
Vittoria”, una viaggiatrice ha colto l’occasione per esibirsi
La ballerina ha danzato un pezzo
del “Lago dei cigni” in mezzo al ghiaccio bianco come la neve dell’Artico, in
piedi sulle scarpe da punta sulla cima del mondo
Sebbene non fosse una ballerina
professionista, l’ospite ha eseguito la danza al Polo Nord sulle note dell’iconica
musica di Pëtr Čajkovskij, che ha risuonato nell’Artico per la prima volta
nella storia.
Editoriale
Per i meno attenti, ripeto che in Russia non c’è più accesso a YouTube, quindi non trovate questo notiziario sul mio canale in tale piattaforma yankee. Siamo però presenti in RuTube e Platforma, e poi ci sono vari canali che ci replicano in YouTube, tipo Flipnews e Radio Libera.Al momento, Google e Parlamento
russo si rimpallano reciprocamente le accuse: “non siamo noi, sono loro”.
Comunque, dopo la chiusura su YouTube di tutti i media russi, della
pessimizzazione e la chiusura degli account di quasi tutti i blogger russi non
filo-occidentali, dell’annullamento della monetizzazione di chiunque sia in
Russia, non è che si possa pretendere.
Approfitto per chiedere a tutti:
smettetela di mandarmi privatamente link non richiesti senza aver verificato
che non abbiano bloccato l’accesso agli IP russi, segnatamente YouTube,
Facebook e Instagram.
Economia
Riceviamo dal portale Pluralia e volentieri pubblichiamo. Battaglia di Kursk: in forse le forniture di gas russo all’Europa. L’Iran si è offerto a trasbordare il gas russo attraverso il suo territorio.Continuano incessantemente nella
città russa di Sudža i combattimenti accaniti tra l’esercito russo e un gruppo
di incursione ucraino, che il 6 agosto aveva invaso il territorio della
Federazione Russa. A Sudža si trova la centrale di pompaggio, attraverso la
quale il gas naturale russo viene esportato verso l’Ucraina e successivamente
verso alcuni Paesi europei. Gli attacchi missilistici ucraini nelle vicinanze
delle infrastrutture critiche mettono a rischio gli approvvigionamenti europei.
Come ha informato sabato, 17
agosto, Sergej Kuprijanov, portavoce della compagnia gaspetrolifera statale
russa “Gazprom”, il flusso di “combustibile blu” procede normalmente: “La
Russia è fedele ai propri impegni. Sabato saranno esportati 42,3 milioni di
metri cubi di gas, come concordato con i consumatori europei”. Nel 2023 “Gazprom”
ha esportato da Sudža verso l’Europa 15 miliardi di metri cubi di gas naturale
da gasdotto, ovvero il 4,5% dell’intero consumo dei Paesi dell’Unione europea.
Uno dei principali consumatori
del gas russo è la Serbia, che si è detta molto preoccupata per le eventuali
conseguenze del raid ucraino. Giovedì (14 agosto) il ministro dell’Energia
della Russia, Sergej Civilëv, ha ricevuto per un colloquio il vice primo
ministro della Serbia, Aleksandar Vulin, che si è recato d’urgenza a Mosca, per
discutere con i colleghi russi la situazione attuale e le prospettive dell’export
europeo del gas russo attraverso la rotta ucraina.
Nel 2023 la Russia ha fornito
alla Serbia 2,68 miliardi di metri cubi di gas, mentre per il 2024 il volume –
salvo imprevisti – dovrebbe superare i 3 miliardi di m3. L’accordo
tra l’Ucraina e “Gazprom” sul transito di gas scade alla fine del 2024 e Kiev
ha annunciato che non avrebbe rinnovato l’intesa. In questo contesto Mosca e
Belgrado stanno cercando delle alternative alla “rotta ucraina”. Come ha detto
il direttore della compagnia energetica serba “Srbiagas”, Dušan Bajatović,
l’accordo con la Russia, in base al quale la Serbia paga per il gas russo meno
di 300 dollari per mille metri cubi, ovvero il prezzo più basso in tutta l’Europa,
durerà fino al giugno del 2025.
Nella drammatica situazione
attuale e dopo le nuove sanzioni europee contro l’export russo di energia, l’Iran
ha annunciato di essere “pronto a trasbordare il gas naturale russo attraverso
il suo territorio”. Come ha dichiarato l’ambasciatore iraniano in Russia, Kazem
Jalali, a margine del Forum economico del Caspio, che si è tenuto nella città
russa di Astrachan’ “siamo molto interessati a lavorare con la Federazione
Russa. Siamo pronti a trasbordare il gas russo attraverso il territorio
iraniano”. Jalali ha ricordato che nel 2023 la “Russia è stata al primo posto
in termini di investimenti esteri in Iran”.
Musica
Proseguiamo con le canzoni legate in un modo o l’altro alla Russia e/o all’Italia.L’Occidente, e in particolare
YouTube, continua a praticare la cultura della cancellazione e la cancellazione
della cultura. Voi cancellate Shaman? Ed io ve lo ripropongo, per ben otto
minuti! Tanto, comunque non ho accesso a YouTube, cicca-cicca!
Per questa settimana è tutto. A risentirci e rivederci, sui miei canali!
Trovate tutte le edizioni del notiziario (con il testo) in Blogspot.
Tutti i video (senza testo) si trovano in:
Rutube, Platforma e Flip News.
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