Mark Bernardini

Mark Bernardini

domenica 22 ottobre 2023

048 Italiani di Russia

Quarantottesimo notiziario settimanale di lunedì 23 ottobre 2023 degli italiani di Russia. Buon ascolto e buona visione.

Attualità

Il Ministro degli Affari Esteri della Federazione Russa Sergej Lavrov del 10 ottobre 2023 ha scritto un articolo sulla “osservanza dei principi della Carta delle Nazioni Unite nella loro totalità e interconnessione, che è la chiave per la pace e la stabilità sul piano internazionale”. E’ lungo, non voglio tediarvi con la lettura integrale, ve ne faccio un sunto. Per chi lo desidera, non è difficile reperirlo su Telegraph, a cura dell’ambasciata russa a Roma.

Il dibattito politico generale conclusosi di recente nell’ambito della 78° sessione dell’Assemblea Generale dell’ONU ha confermato in maniera ben chiara che il mondo sta vivendo profondi e radicali cambiamenti.

Davanti ai nostri occhi sta prendendo forma un nuovo ordine mondiale multipolare, più giusto, che riflette la grande varietà delle culture e delle civiltà del mondo. I contorni del futuro nascono dalla lotta. La Maggioranza mondiale, che rappresenta l’85% della popolazione del pianeta, si schiera a favore di una distribuzione più equa dei beni globali, del rispetto della molteplicità delle nostre civiltà e della conseguente democratizzazione della vita internazionale. Dall’altra parte, un ristretto gruppo di Paesi occidentali guidato dagli Stati Uniti punta, con metodi neocoloniali, a frenare il corso naturale degli eventi e a mantenere il suo sempre più debole dominio.

Punti chiave:

Si ha la netta sensazione che gli Stati Uniti, assieme al “collettivo occidentale” ad essi completamente soggiogato, abbiano deciso di proiettare la “dottrina Monroe” su scala globale.

Le élite al comando in Occidente, in violazione della Carta delle Nazioni Unite, danno indicazioni agli altri Paesi in merito a come e con chi costruire legami interstatali.

La linea aggressiva e fortemente interessata della minoranza occidentale ha causato una grave crisi nelle relazioni internazionali. Cresce il rischio di un conflitto mondiale. […] E’ necessario fare in modo che lo spirito multipolare di cui è intrisa la Carta delle Nazioni Unite diventi realtà.

E’ proprio nella ricerca del comune accordo, e non nella divisione del mondo tra “democrazie” e “autocrazie”, che risiede la missione delle Nazioni Unite. E la Russia, assieme a coloro che la pensano allo stesso modo, è assolutamente preparata a contribuire al compimento di questa missione.

Se i membri della comunità globale troveranno la determinazione necessaria per un ritorno alle origini e tramuteranno gli obblighi da loro assunti in accordo con la Carta delle Nazioni Unite in fatti concreti, allora l’umanità avrà finalmente l’opportunità di superare il dannoso retaggio dell’epoca del monopolarismo.

Sempre Lavrov il 20 ottobre ha rilasciato un’intervista alla giornalista Ol’ga Skabeeva, nella quale ha spiegato la posizione russa riguardo al conflitto israelo-palestinese.

Il capo del ministero degli Esteri russo ha osservato che Mosca aderisce alle decisioni del Consiglio di sicurezza dell’ONU del 1967 e spera in una soluzione del conflitto armato tenendo conto degli accordi precedentemente adottati.

“Siamo impegnati nelle decisioni del Consiglio di Sicurezza, che nessuno ha annullato o abbandonato, e che implicano il raggiungimento di accordi sulla creazione di uno Stato palestinese basato sui confini del 1967 con capitale a Gerusalemme Est”, ha affermato il capo della politica estera russa.

Lavrov ha ricordato che Israele viola regolarmente le risoluzioni delle Nazioni Unite espandendo le sue zone di insediamento. Ciò sta causando nuove crisi nella regione e intensificando i conflitti irrisolti. Questa politica di Israele è sostenuta dall’estero.

“Se gli Stati Uniti avessero contribuito alla creazione di uno Stato palestinese, non ci sarebbe stata una tale tensione nella Striscia di Gaza, attorno ad essa e in tutto il Medio Oriente”, è sicuro Sergej Lavrov. “Uno dei risultati sono le avventure americane che stiamo vedendo ora”.

Sempre in settimana, Lavrov è stato in missione ufficiale nella Corea del Nord. Ecco alcune sue dichiarazioni da Pyongyang.

“Gli Stati Uniti hanno sottomesso tutti, si considerano in diritto di decidere chi deve riunirsi e chi è obbligato a rispettare i divieti. Esiste un solo documento – la Carta delle Nazioni Unite – sulla sovranità degli Stati. Gli Stati Uniti non seguono mai questa regola”, ha detto Sergej Lavrov.

Non solo non si adeguano, ma esercitano anche pressioni sui loro alleati, come nel caso del conflitto in Ucraina. Sergej Lavrov ha parlato della stanchezza degli europei nel sostenere Kiev: “Penso che molti in Europa siano stanchi dell’Ucraina. Per inerzia, attraverso l’autoipnosi, stanno ancora cercando di tenere a galla questa situazione. Non so quando sarà abbastanza, troppo, quando i loro elettori non saranno più disposti a sopportare il deterioramento della situazione socioeconomica in una situazione in cui l’Ucraina riceve favolosi miliardi di dollari ed euro”.

Qualcuno si chiederà perché ho dedicato così tanta attenzione a Lavrov. Beh, intanto perché faccio sempre più fatica a reperire nei media russi qualcosa che riguardi l’Italia, e mi pare piuttosto logico. E poi certe notizie dalla Russia se non ve le fornisco io, non ve le fornisce nessuno. Comunque, a parte le questioni calcistiche, questa settimana l’Italia ha meritato un paio di menzioni persino qui, ma non ne gioisco.

La scandalosa rottura del primo ministro italiano con il suo compagno è diventata l’argomento numero uno per i media italiani. Giorgia Meloni ha annunciato che dopo dieci anni di relazione lascia il giornalista Andrea Giambruno. Il motivo sarebbe un fuori onda, che non era destinato alla trasmissione, ma che comunque è finito nelle mani dei giornalisti. In esso Giambruno assilla la conduttrice, le fa proposte indecenti e usa parolacce. Gran parte di ciò che ha detto Giambruno è stato taciuto per ragioni etiche.

I giornalisti italiani cercano risvolti politici nello scandalo che circonda la famiglia Meloni. La registrazione è stata trasmessa da un canale televisivo appartenente alla famiglia del defunto ex primo ministro Silvio Berlusconi. Durante la campagna elettorale, Meloni si è avvalsa attivamente del sostegno del politico in pensione e dei suoi sostenitori, ma subito dopo la vittoria le loro opinioni divergevano. Prima di salire al potere, la Meloni aveva promesso di mettere gli interessi dell’Italia al di sopra di ogni altra cosa, ma poi ha cambiato bruscamente posizione e ha iniziato a eseguire senza tentennamenti tutte le istruzioni dei vertici dell’UE e della NATO.

Le prove “incriminanti” contro Giambruno sono apparse nell’anniversario del mandato di Meloni come primo ministro.

Vi avevo detto che di notizie riguardanti l’Italia ce n’era un paio. La seconda riguarda Berlusconi. I suoi parenti hanno ereditato una collezione di 25mila dipinti privi di valore artistico. Gli eredi intendono sbarazzarsi della collezione distruggendola, poiché conservare un tale numero di dipinti costa la cifra davvero impressionante di 800mila euro l’anno.

La collezione è conservata in un magazzino a Milano, dove Berlusconi aveva la residenza. L’amico dell’ex primo ministro italiano Vittorio Sgarbi ha detto che in età avanzata Berlusconi iniziò a soffrire di insonnia, che degenerò in ossessione.

Il politico ha acquistato un’infinità di semplici dipinti nelle vendite televisive e nelle aste. L’ex primo ministro ha acquistato la maggior parte dei 25.000 dipinti sui canali televisivi notturni.

I cinque eredi di Berlusconi hanno già deciso di distruggere gran parte della collezione, lasciando alcuni quadri come ricordo. I critici d’arte assicurano che questo non costituirà un delitto e l’arte non subirà alcuna perdita.

Torniamo agli esponenti russi. L’OSCE rischia di perdere la sua importanza nello spazio paneuropeo; questa organizzazione ha completamente perso la sua bussola.

Questa opinione è stata espressa dal rappresentante permanente della Russia Vasilij Nebenzja in un dibattito aperto al Consiglio di sicurezza dell’ONU, dove è stata discussa l’importanza dei meccanismi regionali nella sicurezza globale.

Il diplomatico ha sottolineato che nelle condizioni dello scontro occidentale l’OSCE si è completamente degradata, sebbene inizialmente disponesse di strumenti unici per la risoluzione pacifica delle controversie. Le presidenze polacca e macedone del Nord, compiacendo l’Occidente, hanno ucrainizzato l’agenda, calpestando le regole dell’uguaglianza sovrana degli Stati.

Il lavoro dell’OSCE è ora paralizzato. Per uscire dalla crisi dobbiamo solo tornare alle nostre radici, ma gli oppositori non si sono ancora mostrati pronti a farlo, ha concluso Nebenzja.

La costa della Crimea è di nuovo inquieta, scrive il Military Chronicle: un aereo da ricognizione radio britannico Boeing RC-135W Rivet Joint, accompagnato da due caccia Eurofighter Typhoon della base aerea britannica di Akrotiri a Cipro, ha sorvolato 150 km a sud di Sebastopoli. A quanto pare, i velivoli erano lì per sostituire l’RQ-4 Global Hawk in avaria, che questa mattina ha lasciato l’area di servizio in modo imprevisto, rileva il rapporto. La mattina del 19 ottobre, un drone americano ha inviato un segnale di soccorso vicino alla Crimea. Dopo aver lanciato il segnale, l’aereo ha interrotto il volo di ricognizione a 100 km da Sebastopoli ed è tornato alla base aerea di Sigonella in Italia.

Precedentemente, da Pechino, Putin aveva affermato che gli aerei MiG-31 delle forze aerospaziali russe con sistemi ipersonici Kinžal stanno iniziando a pattugliare il Mar Nero su base permanente, ed ha spiegato che la Russia monitorerà ciò che accade nel Mar Mediterraneo.

L’ex cancelliere tedesco Gerhard Schröder, discutendo delle possibilità di risolvere il conflitto in Ucraina, ha definito la Crimea parte della storia della Russia, in un’intervista al Berliner Zeitung.

Schröder ha sottolineato che per risolvere la crisi Kiev ha bisogno di garanzie di sicurezza, che dovrebbero essere fornite dal Consiglio di sicurezza dell’ONU, così come dalla Germania.

Inoltre, secondo l’ex cancelliere, l’Ucraina non dovrebbe tentare di aderire alla NATO, soprattutto perché non sarà ancora in grado di soddisfare le condizioni per l’adesione all’Alleanza. Kiev deve inoltre revocare il divieto del bilinguismo nel Paese.

In precedenza Schröder aveva criticato l’attuale governo tedesco, affermando che si è lasciato trasportare dal cambiamento climatico e si è dimenticato dei problemi economici. L’ex cancelliere ha accusato il Partito socialdemocratico tedesco di perdere la volontà politica e di seguire ciecamente i suoi partner di coalizione, i Verdi.

E il capo del Ministero degli Esteri tedesco, Annalena Bärbock, secondo Schröder, con le sue dichiarazioni distrugge tutto ciò che l’imprenditoria tedesca ha realizzato in Cina. Ha ricordato che Bärbock ha definito il leader cinese Xi Jinping un “dittatore”.

Lo stesso Schröder viene criticato in Germania per aver mantenuto i contatti con la Russia dopo l’inizio dell’operazione speciale in Ucraina. La moglie dell’ex cancelliere So Young Kim- Schröder è stata licenziata dalla NRW.Global Business dopo che lei e suo marito avevano partecipato a un evento festivo in onore del Giorno della Vittoria presso l’ambasciata russa a Berlino il 9 maggio di quest’anno.

Musica

Proseguiamo con le canzoni legate in un modo o l’altro alla Russia e/o all’Italia. Dopo l’uscita del film “I vendicatori imprendibili”, che divenne il leader del botteghino cinematografico del 1967 in URSS, il regista Edmond Keosajan iniziò a lavorare alla sua prosecuzione. La musica fu affidata a Jan Frenkel’, che scrisse due canzoni: una era “Russkoe pole” (campi russi) con testi di Inna Goff, classe 1928, e adesso potrete intuire perché sia importante pensare a quando è nata.

Inna Goff ha ricordato la storia della creazione del testo: “L'ho scritta perché amo i campi. Adoro i campi russi perché sono nata in Russia. Come la terra è piccola rispetto alla “piana del mare”, così piccole sono le città rispetto alla vastità dei nostri campi. Campi… Questa vista libera sui confini del mondo, per cui il sole sorge al mattino e dietro il quale si nasconde di notte… Il campo dorato e frusciante di spighe di grano gravide è stata l’ultima visione pacifica della mia adolescenza…”. Nel 1941, all’invasione dei nazisti nella sua città natale, Char’kov, nella repubblica socialista sovietica ucraina, aveva tredici anni. La Goff è morta nell’aprile 1991, dunque poco prima del tentato golpe che poi portò alla dissoluzione dell’URSS.

Qui mi si permetta una digressione personale, a proposito di campi sterminati e di orizzonti. Ho sempre vissuto in grandi città: Roma, Milano, Mosca, Bruxelles. Per questo, quando si andava in campagna, cercavo sempre un orizzonte. Nei trent’anni passati in Italia, metà della mia vita, lo vedevo solo al mare, sul Tirreno per i tramonti e sull’Adriatico per le albe. Mai sulla terraferma. In Russia, esattamente il contrario. Comunque, memorabile Nanni Moretti in Ecce bombo, quando dormono sul litorale romano per vedere l’alba.

La prosecuzione del film è uscita nel 1969 e, come il suo predecessore, è diventata leader nella distribuzione cinematografica in URSS. Nel film, la canzone “Russkoe pole” è stata eseguita dall’attore Vladimir Ivašov, perché era piuttosto normale ed un punto in più se un attore sapeva anche cantare. Ivašov è morto nel 1995, nel film interpretava una Guardia Bianca. A quei tempi, la decisione del regista di mettere in bocca a un ufficiale della Guardia Bianca una canzone patriottica era un passo piuttosto inusuale, e testimonia in parte quante balle vi abbiano raccontato sulla censura in epoca sovietica. Notate anche lo scudetto, il gallone, sul suo avambraccio sinistro. Ripeto, siamo nel 1969.

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