Mark Bernardini

Mark Bernardini

sabato 16 novembre 2024

20241116 Cusano News 7 Scholz-Putin

Il messaggio che la Cancelleria tedesca ha diffuso in seguito alla conversazione dice che ha condannato l’aggressione russa e che la Germania resterà al fianco dell’Ucraina finché sarà necessario.

Questo è comunque ciò che dicono pubblicamente i tedeschi e gli altri membri dell’UE e della NATO. Quando dicono, “saremo con l’Ucraina tutto il tempo necessario”, sorge la domanda: chi ne ha bisogno? Assolutamente non il popolo ucraino.

Ha avuto luogo uno scambio di opinioni franco e dettagliato sulla situazione in Ucraina. Vladimir Putin ha ricordato che l’attuale crisi è il risultato diretto di molti anni di politica aggressiva della NATO volta a creare un trampolino di lancio anti-russo sul territorio ucraino, ignorando gli interessi russi nella sfera della sicurezza e calpestando i diritti dei residenti di lingua russa.

Per quanto riguarda le prospettive di una soluzione politica e diplomatica del conflitto, il presidente della Russia ha osservato che la parte russa non si è mai rifiutata ed è rimasta disposta a riprendere i negoziati interrotti dal regime di Kiev.

Le proposte della Russia sono ben note. Eventuali accordi dovrebbero:

  • tenere conto degli interessi della Federazione Russa nel campo della sicurezza,
  • procedere dalle nuove realtà territoriali,
  • la cosa principale è eliminare le cause profonde del conflitto.

E’ stato affrontato anche lo stato delle relazioni russo-tedesche. Vladimir Putin ha notato il loro degrado senza precedenti in tutte le direzioni come conseguenza del comportamento ostile delle autorità tedesche.

E’ stato sottolineato che la Russia ha sempre rispettato rigorosamente gli obblighi derivanti dal trattato e dai contratti nel settore energetico ed è pronta ad una cooperazione reciprocamente vantaggiosa se la parte tedesca si mostrerà interessata.

Traduco. “Voi dovete ritirarvi, altrimenti continueremo a fornire armi all’Ucraina, lo dico come Paese super partes”. Risposta: “La ringraziamo per averci chiamato, la Sua telefonata è molto importante per noi. Arrivederci”.

Essendo scontate le dichiarazioni di Scholz e prevedibile la risposta di Putin, sorge la domanda: che gli ha telefonato a fare? Scholz attualmente ha parecchi problemi di politica interna: a causa della scellerata politica sedicente ecologista, con l’attentato terroristico al Nord Stream, la rinuncia al gas russo, la chiusura delle centrali a carbone e di quelle nucleari, la un tempo locomotiva economica dell’Europa occidentale si sta riducendo sul lastrico, l’eolico e il solare non bastano: perse migliaia di posti di lavoro, trasferimento dei maggiori gioielli industriali tedeschi negli USA. La coalizione governativa del cosiddetto semaforo è in crisi. A metà gennaio ci sarà il voto di fiducia al Bundestag, e prevedibilmente Scholz perderà. Dunque, il 23 febbraio si dovrebbero svolgere le elezioni parlamentari.

In questo contesto Scholz vorrebbe distrarre l’attenzione dell’elettorato sulle questioni internazionali, autoproclamandosi cancelliere di pace. Ecco spiegata la telefonata.

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