Scrivo di getto.
Mercoledì notte, Kiev ha cercato di colpire con dei droni la residenza del Cremlino di Vladimir Putin.
A seguito di azioni tempestive intraprese dai servizi militari e speciali che utilizzano sistemi di guerra radar, i dispositivi sono stati disattivati.
A seguito dell’attacco, il presidente non è stato ferito, il suo programma di lavoro non è cambiato. Nessuno è rimasto ferito durante la caduta e la dispersione di frammenti di droni sul territorio del Cremlino.
La mia domanda è: non sarebbe motivo per radere al suolo i “centri decisionali” ucraini, come peraltro promesso da mesi e da anni?
Non Kiev, basta la Bankovskaja. Non bisogna fare come gli yankee di merda nel 1943: capisco bombardare il Quirinale, il Viminale, Palazzo Chigi, Montecitorio.
Invece?
Hanno bombardato il quartiere proletario di San Lorenzo a Roma, e la scuola elementare di Gorla, a Milano.
Ecco, vediamo di essere diversi.
Nessun commento:
Posta un commento