Sono abbastanza anziano, sia anagraficamente, sia di residenza a Mosca, da ricordare quando non solo veniva celebrato il 25 aprile (che in Italia è tuttora festa nazionale), ma il 2 giugno veniva celebrato il 2 giugno.
Ed era anche, giustamente, l’occasione per fare incontrare la comunità italiana con quella russa che intrattiene rapporti con l’Italia.
Pian piano, il 25 aprile è stato abrogato (non in Italia), ed il 2 giugno, festa della Repubblica antifascista nata dalla Resistenza, viene celebrato in un qualsiasi altro giorno.
La motivazione addotta era quella di farlo coincidere con un venerdì, per comodità.
Quest’anno, il 2 giugno capita proprio di venerdì, ciò nonostante il ricevimento in Ambasciata viene effettuato mercoledì 7 giugno.
Di più: da qualche anno ne vengono organizzati due, in giorni separati.
Uno per i russi, uno per gli italiani.
31 maggio 2013 |
Da due anni, usando una pessima formulazione anglofona, è stata introdotta la “no kids policy”.
Ho dovuto quindi spiegare a mia figlia (nel frattempo è più alta di mia moglie ed ha quel che si dice “il seno in fiore”) che, ora che è diventata grande, viene considerata “piccola”, mentre prima no, quando era piccola sul serio.
Naturalmente, questo non si estende ai figli dei numerosi funzionari d’Ambasciata che si sono avvicendati in questi anni.
L’avere manifestato il mio disappunto l’anno scorso comporta che quest’anno io non abbia ricevuto l’invito (un tempo qualunque cittadino italiano entrava mostrando il passaporto, essendo la “festa di tutti gli italiani”).
24 dicembre 2009 |
Sono stato inserito in un fantomatico elenco delle persone sgradite.
Sono residente (registrato all’AIRE al Consolato) a Mosca dal 2002, proveniente dal Parlamento Europeo a Bruxelles.
Sono noto in tutta la comunità italiana come interprete di simultanea con esperienza quasi quarantennale, apprezzato dai tanti imprenditori, ma anche dal Consiglio d’Europa, con cui tuttora collaboro (dal 2000).
Ero l’interprete di riferimento per l’Ambasciata di tutte le delegazioni ministeriali italiane dal 2005 al 2012, per tutte le missioni imprenditoriali organizzate dall’ICE dal 1992 al 2009 e gli eventi culturali organizzati dall’Istituto Italiano di Cultura dal 2004 al 2009.
Ho fatto parte fino al 2014 della redazione italiana della radio russa di Stato “La voce della Russia” (fino alla chiusura di quest’ultima).
Collaboro dal 2002 e tuttora con l’associazione degli imprenditori italiani GIM Unimpresa, con Confindustria Russia (dal 2015), la Camera di Commercio Italo-Russa (dal 2005) e Banca Intesa (dal 2008).
Sono attualmente un collaboratore scientifico del Centro italo-russo della RANEPA (l’Accademia russa per l’economia nazionale e la pubblica amministrazione), nonché direttore del club italiano in seno a tale Centro.
La domanda sorge spontanea: chi decide e in base a quali algoritmi chi invitare?
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