Mark Bernardini

Mark Bernardini

giovedì 22 marzo 2012

Siria: evitata la nuova divisione del Consiglio di Sicurezza

Il Consiglio di Sicurezza dell’ONU ha esortato le autorità di Damasco e l’opposizione siriana a fare la pace. Per la prima volta l’Occidente ha condiviso la posizione della Russia e della Cina, convinte che in Siria l’imposizione della pace deve riguardare non una, ma entrambe le parti coinvolte nel conflitto.

La dichiarazione del Consiglio di Sicurezza si basa sul piano proposto da Kofi Annan, inviato speciale dell’ONU e della Lega Araba. Annan propone il divieto immediato dell’uso degli armamenti pesanti da parte delle forze governative, il ritiro delle truppe dalle città e il libero accesso delle organizzazioni umanitarie internazionali nelle zone dove continuano gli scontri. Inoltre, ogni giorno le parti devono cessare il fuoco per due ore per garantire la sicurezza delle missioni umanitarie. Questa proposta della Croce Rossa Internazionale è stata attivamente appoggiata da Mosca.
La dichiarazione del Consiglio di Sicurezza non ha forza giuridica, ma la sua approvazione può essere considerata un successo diplomatico, ci ha detto l’analista dell’Istituto di studi orientali Vladimir Sotnikov:
Finalmente i partner occidentali della Russia cominciano a capire che quello che vogliono Mosca e Pechino è porre la fine allo spargimento di sangue.  Probabilmente possiamo considerarlo una vittoria diplomatica della Russia. La Russia e la Cina credono giustamente che in Siria, a differenza della Libia, per esempio, una soluzione basata sulla forza non è possibile. Spero che ciò possa favorire l’elaborazione di una posizione comune per approvare una nuova risoluzione del Consiglio di Sicurezza che tenga conto degli ultimi sviluppi e del punto di vista di Mosca e Pechino.
Secondo Sergej Demidenko dell’Istituto di valutazione e di analisi strategica, è successo quello che doveva succedere. La posizione ragionevole della Russia è stata condivisa, ma l’Occidente, come anche Qatar e Arabia Saudita, non rinunceranno comunque alla loro politica.
Cercheranno lo stesso di imporre la loro politica e continueranno a fornire soldi e armi all’opposizione. L’opposizione e i vari congressi continueranno a svolgere riunioni in Turchia e in Europa e a impegnarsi per il rovesciamento del regime di Assad. Con questa dichiarazione hanno semplicemente fissato lo stato delle cose. Gli USA e l’Europa Occidentale si rendono conto che il prezzo di un’azione armata in Siria sarebbe altissimo.  La situazione nella regione esploderebbe subito dopo  l’inizio dell’intervento militare. La mia impressione è che nel caso  della Siria l’Occidente ha deciso di  condurre la stessa politica che già sta portando avanti nei confronti dell’Iran: indebolire gradualmente il regime.
Due volte la Russia e la Cina hanno bloccato le risoluzioni dell’ONU sulla Siria, ma l’hanno fatto non per salvare il regime di Assad, bensì per proteggere il Consiglio di Sicurezza che non deve prendere decisioni sul cambio del potere in paesi sovrani. Mosca spera che la dichiarazione del Consiglio di Sicurezza in sostegno della missione di Kofi Annan possa aprire una possibilità di raggiungimento della pace in Siria, è detto nel commento del Ministero degli esteri della Russia.
http://it.sputniknews.com/italian.ruvr.ru/2012_03_22/69272302/

Nessun commento:

Posta un commento