Mark Bernardini

Mark Bernardini

domenica 20 agosto 2017

26 anni dopo, ГКЧП

A proposito di deontologia e diffusione di quanto si è venuti a sapere in virtù del proprio mestiere di interprete di simultanea, oggi è il 26° anniversario del tentato golpe in URSS.

Fui chiamato da Milano alla sede di Roma del TG 3 della RAI, avevo 29 anni.

Mi chiamarono per tre giorni, ci rimasi per tre settimane, mi ero portato tre paia di calzini, di mutande, tre camicie, dovetti rifarmi tutto il guardaroba.

Per fortuna, a Roma abitava mio padre.

Non concordai nemmeno il prezzo, non mi interessava: il mondo cambiava davanti ai miei occhi, a Mosca avevo mia nonna, mia madre e mia sorella, i carrarmati calpestavano i filobus della mia infanzia.

Potevano fregarmi, ma non lo fecero, lo ammetto: era l’ultima cosa ad interessarmi, ed ero pure solo in cabina (agosto, non so se mi spiego).

Rimasi in cabina letteralmente sessanta ore in fila, quando il primo canale sovietico TV smetteva di trasmettere il Lago dei Cigni, venivano a darmi una botta sulla spalla, per il resto andavo avanti a panini e brevi pisciate, a quattordici ore al giorno per il successivo mezzo mese.

Fatto sta che mi pagarono poi otto mesi dopo, nel frattempo, per le leggi italiane, avevo pagato sette milioni di lire di IVA. In pratica, quando, nel febbraio del 1992, arrivarono i soldi, servirono giusto per pagare i debiti contratti.

Non importa, non è di questo che volevo parlarvi. Ci fu una memorabile conferenza stampa, in cui il CSSE (il neoformato Comitato Statale per le Situazioni d’Emergenza) fece le sue dichiarazioni, oggettivamente poco credibili e indifendibili, tra le quali che Gorbačëv fosse malato.

Sono passati 26 anni, ancora oggi continuano a dire che il loro capo, Janaev, fosse un alcolizzato perché gli tremavano le mani.

Intanto, era quasi astemio, ma soprattutto, era una panzana che la metà basta: ripeto, non mi stava e non mi sta affatto simpatico, ma questa è una menzogna, e non ci vuole molto a ritrovare il filmato in questione con le tecnologie odierne.

La domanda ovvia, a questo punto, è: come interprete di simultanea, e non certo sedicente (così hanno affermato taluni), avrò il diritto di affermare che fosse una balla, viste le prove documentate che tutti possono verificare?!

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