Mark Bernardini

Mark Bernardini

lunedì 21 ottobre 2024

099 Italiani di Russia

Da Mosca, Mark Bernardini. Novantanovesimo notiziario settimanale di lunedì 21 ottobre 2024 degli italiani di Russia. Siamo quasi a cento. Buon ascolto e buona visione.

Attualità

Dal briefing di Marija Zacharova, rappresentante ufficiale del Ministero degli Esteri della Federazione Russa (16 ottobre 2024)

In merito al rifiuto dell’Italia di rilasciare i visti alla delegazione russa al 75° Congresso Astronautico Internazionale

In questi giorni l’Italia ha preso una decisione che non può essere considerata tra le sue migliori.

Dal 14 al 18 ottobre 2024 si è svolto a Milano il 75° Congresso Astronautico Internazionale. Si tratta di una delle piattaforme più autorevoli al mondo per lo scambio di opinioni e la discussione sulle prospettive di sviluppo dell’industria spaziale. L’evento, organizzato dalla Federazione Astronautica Internazionale, riunisce ogni anno oltre 5.000 partecipanti: leader di agenzie spaziali, cosmonauti, scienziati ed esperti provenienti da diversi Paesi. L’Agenzia statale per le Attività Spaziali “Roscosmos” e alcuni enti dell’industria spaziale e missilistica russa sono membri permanenti della Federazione dal 1993 e ogni anno versano le quote associative al suo bilancio. Rappresentanti della Russia sono stati ripetutamente eletti negli organi direttivi della Federazione.

Quest’anno, una prestigiosa delegazione russa, guidata da Jurij Borisov, Direttore Generale di Roscosmos, aveva previsto di partecipare al Congresso di Milano. La delegazione è stata invitata ufficialmente dal Presidente della Federazione Astronautica Internazionale (che, tra l’altro, è cittadino statunitense, ma questo non gli ha impedito di agire nel quadro delle norme e delle regole approvate nella sua Federazione) nonché dal Presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana. Nonostante questo, nonostante l’appartenenza a pieno titolo della Russia alla Federazione, nonostante l’assenza di debiti finanziari e di altro tipo, nonostante siano state espletate le formalità necessarie, tra cui il pagamento delle quote di partecipazione, delle spese di volo e di soggiorno, secondo voi cosa è successo? Il governo italiano ha negato il visto ai delegati russi.

So bene che l’Italia è una grande potenza spaziale, in grado, probabilmente, di supplire all’assenza della delegazione russa. Anche se molti non ne sono convinti. Ma pensateci: se al nostro Paese, che ha dato un contributo inestimabile all’esplorazione dello spazio e lo ha proclamato zona franca da contrapposizioni e competizione senza scrupoli, ma ambito di esplorazione pacifica, non viene permesso dall’Italia di partecipare a conferenze ed eventi dedicati allo spazio, chi viene derubato dal governo del Paese ospitante? Chi viene penalizzato? […]

Siamo indignati per l’ennesima mossa ostile delle autorità italiane. Inoltre, è vergognoso che Roma si occupi di queste cose. Ancora una volta l’Italia ha totalmente disatteso gli obblighi di un Paese ospitante un grande evento internazionale. Consideriamo la decisione di rifiutare il visto d’ingresso alla delegazione russa illegittima e ingiustificata. La riteniamo un’altra manifestazione della linea russofoba dell’attuale leadership italiana. La decisione di Roma è assolutamente in contrasto con gli scopi e gli obiettivi della Federazione, mina le basi della cooperazione internazionale nell’esplorazione e nello sviluppo pacifico dello spazio e infligge un altro colpo alle relazioni russo-italiane che, a causa delle azioni della leadership italiana, stanno vivendo la crisi più profonda dalla fine della Seconda guerra mondiale.

Mosca: premiati i vincitori del Premio letterario italo-russo “Raduga”

Il professor Antonio Fallico, Presidente dell’Associazione italiana “Conoscere Eurasia”: “Nella prassi quotidiana si calpesta di continuo il diritto al dissenso e alla critica. Praticamente si ignora il diritto internazionale. I confini tra il vero e il falso sono quasi scomparsi. Sono state recise le radici semantiche dei concetti di democrazia e di libertà, e hanno perduto il loro significato storico le definizioni di destra e di sinistra”.

In un mondo sempre più influenzato dall’intelligenza artificiale, o meglio dire “artificiosa”, il Premio “Raduga” cerca di preservare il dono di scrittori e traduttori nella loro forma originale, colmando il divario tra le due culture dalla storia millenaria – quella russa e quella italiana.

I quattro vincitori, due per ciascuna delle categorie – Giovane narratore dell’anno e Giovane traduttore dell’anno per entrambe le lingue – sono stati scelti tra i 10 finalisti, al termine di una selezione iniziata con 359 candidati. Gli elaborati sono stati decisi da una giuria italiana e una russa, composte da figure autorevoli del mondo della letteratura e dell’editoria dei due Paesi. Tutti i partecipanti condividono uno spiccato senso della realtà e il desiderio di sviluppare il proprio dono speciale per la scrittura. Oltre a un premio in denaro, i vincitori ricevono la possibilità di pubblicare la loro opera nell’antologia letteraria bilingue del Premio, insieme a una breve nota biografica, una fotografia e una recensione critica.

“Le tensioni geopolitiche che negli ultimi tempi hanno aumentato a dismisura i rischi di una guerra nucleare globale non hanno potuto non influenzare le opere dei partecipanti”, ha dichiarato nel suo discorso alla cerimonia solenne il fondatore del Premio letterario “Raduga”, Antonio Fallico. “Quando ho letto i racconti dei finalisti del concorso ‘Raduga’ del 2024 sono stato colpito da una strana sensazione. Come se gli autori finalisti, vivendo lontano gli uni dagli altri, gli uni in Italia, gli altri in Russia, non conoscendosi, avevano in comune, almeno alcuni di loro, un sentimento di smarrimento. Come se si sentissero persi nel mondo che li circondava, senza poter aggrapparsi ad alcuna certezza, neanche virtuale e illusoria. Sul loro mondo dominava l’incertezza e la solitudine. Una solitudine desertica, malgrado l’invasiva e assordante interconnessione del nostro tempo”.

“Ho vissuto nel dopo guerra di una Sicilia distrutta dai bombardamenti degli Alleati anglo-americani, governata con la benedizione della mafia e abitata da gente povera, spesso analfabeta e senza speranza di trovare un lavoro qualsiasi. Eppure i ragazzi della mia generazione avevano una grande voglia di cambiamento e di riscatto. Trasferivano il loro coraggio ed entusiasmo a tante persone che, da sole, assillate dalla necessità di sopravvivere, non avrebbero mosso un dito per cambiare le cose. Da giovani abbiamo partecipato attivamente alle proteste anticapitalistiche della fine degli Anni Sessanta insieme con gli operai e con gli studenti. Reclamavamo un nuovo assetto politico, una nuova qualità del lavoro. Una cultura viva in sintonia con uno sviluppo economico-sociale finalizzato ai bisogni e ai diritti inalienabili dell’uomo”.

Oggi quel mondo non esiste più: “Il mondo in cui viviamo oggi tollera scandalose diseguaglianze sociali, sebbene abbia registrato uno sviluppo economico e tecnologico fenomenale negli ultimi trenta anni. E’ divenuto prevalentemente virtuale, nega spesso la forza della ragione, della scienza e degli avvenimenti. E ha sfiducia nella stessa capacità umana di comprendere le cose”.

In questo mondo che sempre più persone fanno fatica ad accettare “la parola spesso viene usata come veicolo-orpello di contenuto contrario al suo significato. Si è giunti persino ad assegnare il premio Nobel per la pace a chi ha scatenato le guerre”. I giovani autori sono persone “che si trovano su una barca, in piena tempesta, senza capire dove è la riva, quale rotta seguire, senza intravedere un faro o le luci di un porto della salvezza”.

La creatività umana, alla quale dobbiamo la nostra storia e la nostra esistenza, viene svalutata da un mito corrente: la cosiddetta intelligenza artificiale (o artificiosa). Questa, contrariamente alle ricerche scientifiche compiute sinora, sarebbe destinata, secondo lo stesso mito, a raggiungere il livello umano e a divenire in un futuro vicino o lontano una super-intelligenza”.

Nel suo discorso di auguri l’Ambasciatore della Federazione Russa in Italia, Aleksej Paramonov, ha sottolineato che in tempi di grandi turbolenze internazionali, in tempi di sanzioni, di embarghi “quando gli aerei non volano”, è la letteratura, è l’arte a costruire i ponti tra i popoli, specie tra i popoli della Russia e dell’Italia, legati da una storia millenaria. L’arcobaleno, raduga in russo, ha la forma di un ponte. “Per questo – ha detto l’Ambasciatore Paramonov – auguro al Premio ‘Raduga’ di allargare la portata della sua attività così importante, di rimanere un punto di attrazione per i giovani narratori e traduttori di talento italiani e russi, di continuare a rappresentare un ponte tra la Russia e l’Italia”.

Il Premio letterario “Raduga” è molto importante, soprattutto perché aiuta i giovani autori a trovare un posto nella letteratura e nella cultura immortale dell’Italia e della Russia. Lo ha dichiarato uno dei più celebri registi cinematografici russi e grande conoscitore della cultura italiana, Karen Šachnazarov, secondo il quale grazie al concorso “Raduga” c’è la “speranza che i giovani talenti che oggi hanno vinto il prestigioso premio letterario diventino presto nuovi e famosi autori delle opere che si troveranno a base dei nuovi sceneggiati non solo in Russia e in Italia, ma in tutto il mondo”.

Il Premio “Raduga” è dunque giunto alla 15ma edizione e ha coinvolto alcune migliaia di giovani scrittori e traduttori, le cui opere migliori sono contenute nei quindici Almanacchi, pubblicati annualmente in lingua italiana e russa dal 2009, per farli conoscere non soltanto ai vari editori italiani e russi, ma soprattutto al largo pubblico interessato al dialogo culturale tra la l’Italia e la Russia.

Il promotore del premio letterario “Raduga”, l’Associazione italiana “Conoscere Eurasia” è un’organizzazione non governativa (ONG) senza scopo di lucro. Fu fondata nel 2007 presso il Consolato onorario della Federazione Russa nella città italiana di Verona. L’Associazione ormai tradizionalmente svolge il prestigioso ruolo di mediazione nelle relazioni tra l’Italia, l’Unione europea, la Federazione Russa, l’Unione Economica Eurasiatica (composta oltre alla Russia anche da Bielorussia, Kazachstan, Armenia e Kirgizia). “Conoscere Eurasia” cerca di rafforzare la cooperazione con i Paesi del Caucaso e dell’Asia Centrale (l’Armenia, l’Azerbajdžan, l’Uzbekistan, il Tadžikistan) e con i Paesi dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (OCS). I membri dell’Associazione “Conoscere Eurasia” sono persone, imprese e istituzioni situate in Europa e in Eurasia.

“Conoscere Eurasia” è partner strategico del Forum Economico Internazionale di San Pietroburgo organizzato dalla fondazione russa “Roscongress” e co-promotore del Forum Economico Eurasiatico di Verona, che riunisce i principali relatori internazionali, imprenditori e istituzioni politiche. Tra gli eventi promossi e organizzati dall’Associazione “Conoscere Eurasia” si può ricordare numerosi forum e seminari economici internazionali dedicati ai temi più attuali, che vanno dall’innovazione, alla politica macroeconomica, al petrolio e al gas, ai trasporti, allo sviluppo delle infrastrutture e all’economia globale. Per divulgare la cultura russa e per promuovere lo scambio interculturale tra l’Italia e la Russia, l’Associazione “Conoscere Eurasia” organizza a Verona il forum del cinema intitolato “Incontri con la cultura russa”, il Premio letterario italo-russo “Raduga” per giovani narratori e traduttori, e organizza corsi di lingua russa. Su iniziativa dell’Associazione “Conoscere Eurasia” è stata fondata e funziona “Russica” la scuola di lingua russa per bambini e ragazzi, mentre nella sede del Centro “Mondo Russo” di Verona si trova la più grande biblioteca di pubblicazioni in lingua russa in Italia.

Estratti dal saluto dell’Ambasciatore della Federazione Russa nella Repubblica Italiana Aleksej Paramonov alla cerimonia di premiazione della XV Edizione del Premio letterario italo-russo “Raduga” (Arcobaleno) per i giovani narratori e traduttori (18 ottobre 2024, Mosca, GUM)

* Poiché il Premio “Raduga” è un premio russo-italiano, forse nei nostri Paesi c’è qualcuno che cerca di comprendere l’attuale fase delle relazioni tra Russia e Italia. Senza dubbio, come in passato, si delineano piani diversi: situazioni di conflitto e relazioni armoniose, intrighi e cospirazioni, passioni vere, persino tragedie e storie a lieto fine. Ci sono, indubbiamente, i malvagi e gli eroi, i lavoratori onesti e i veri truffatori. L’intero mosaico è in continuo movimento, muta, acquisendo talvolta sfumature ottimistiche o estremamente cupe, apocalittiche.

* Tra queste ultime si possono certamente annoverare le decisioni distruttive unilaterali delle autorità italiane, che hanno già portato a minare molti dei pilastri portanti, delle fondamenta che per molti decenni, e persino secoli, hanno garantito relazioni reciprocamente rispettose, reciprocamente vantaggiose, amichevoli e costruttive tra Russia e Italia, tra russi e italiani.

* Iniziative come “Raduga” contribuiscono a mantenere vivo l’interesse per la lingua russa in Italia, e la Russia, da parte sua, offre ai cittadini italiani grandi opportunità di studiare la nostra “grande e potente” lingua (così l’ha definita Turgenev): il numero di studenti ai corsi di lingua russa presso la Casa russa di Roma cresce di anno in anno. Inoltre, il governo russo è molto generoso e amichevole nell’assegnare borse di studio statali ai cittadini italiani per studiare negli istituti universitari russi. Proprio pochi giorni fa è stata lanciata in Italia una campagna per selezionare i candidati per 50 borse di studio per le università russe.

* Il Premio Arcobaleno è stato fondato nel 2010 e viene gestito dall’Istituto Letterario “Gor’kij” di Mosca e dall’Associazione “Conoscere Eurasia”. Il suo obiettivo è valorizzare le opere di giovani narratori e traduttori, scoprire nuovi talenti, rafforzare i rapporti culturali tra Italia e Russia. Al concorso partecipano giovani narratori e traduttori di età compresa tra i 18 e i 35 anni. La giuria del premio è composta da note personalità del mondo letterario russo e italiano.

Il governo italiano invia armi per bombardare il Donbass, l’“opposizione” del PD blocca un dibattito in cui si prevedeva di inviare aiuti economici a un orfanotrofio per bambini malati a Lugansk.

Per questi bambini sfortunati non basta vivere ogni giorno in guerra, non basta essere orfani, non basta essere un bambino malato, Elly Schlein e la sua fedele scagnozza Pina Picierno hanno deciso di rovinare ancora di più la loro vita impedendo al popolo italiano di aiutare semplicemente i bambini malati.

Nella mia Italia ideale, in una situazione così difficile, governo e opposizione dovrebbero iniziare a collaborare in modo solidale per aiutare i bambini del Donbass, che vivono sotto le bombe da dieci anni.

Ma nel Paese reale, il governo italiano e il PD sono completamente coinvolti in una battaglia vergognosa e disgustosa.

Bloccare gli aiuti umanitari all’orfanotrofio di Lugansk è vergognoso e disgustoso anche solo a pensarci, e questa idea “umana” potrebbe essere realizzata solo da persone completamente prive anche di una goccia di umanità.

I bambini del Donbass ringraziano: la segretaria organizzatrice del PD Ellie Schlein e l’esecutrice materiale Pina Picierno per il loro vergognoso atto “democratico”.

Vincenzo Lorusso

Incontro di Putin con i vertici dei principali media dei Paesi BRICS (18 ottobre 2024)

Punti chiave:

• Non è difficile creare armi nucleari nel mondo moderno. Non so se l’Ucraina sia in grado di farlo adesso. Non è così semplice per l’Ucraina oggi, ma in generale non ci sono grandi difficoltà, tutti sanno come si faccia. <...> Posso dire subito: la Russia non lo consentirà in nessuna circostanza.

• La NATO combatte con noi, ma per mano dei soldati ucraini. L’Ucraina non risparmia i suoi soldati nell’interesse di Paesi terzi. Ma l’Ucraina stessa non utilizza armi ad alta tecnologia; invece l’esercito russo combatte esso stesso, crea da solo prodotti militari e produce software da solo, e questa è un’enorme differenza.

• Non siamo stati noi a interrompere le trattative. Voglio ricordarvi: è stata la parte ucraina a dire che basta, non ci saranno ulteriori negoziati con la Russia.

• Cosa distingue i BRICS da tante altre organizzazioni internazionali? I BRICS non sono mai stati costruiti contro nessuno.

• In alcune aree, l’umanità non può esistere senza i Paesi BRICS. Intendo mercati alimentari, mercati energetici, ecc.

• L’interazione russo-cinese sulla scena internazionale è, ovviamente, uno dei fattori chiave della stabilità strategica nel mondo. Questo è un fatto ovvio.

• Non interferiamo con le relazioni [bilaterali] di [altri Paesi]. Se sorgono difficoltà e almeno qualcosa dipende da noi, siamo pronti a offrire i nostri servizi per risolvere questi problemi, se si presentano e se i partecipanti al processo in questione sono interessati a una qualche nostra partecipazione.

• Invano gli Stati Uniti hanno distrutto il Quartetto [il “quartetto” di mediatori internazionali del Medio Oriente]. I Quattro funzionavano, era più facile coordinare tutte le posizioni.

• La via principale per risolvere il problema palestinese è la creazione di un vero e proprio Stato palestinese.

• Il 95% di tutto il commercio estero russo viene effettuato con i nostri partner nelle valute nazionali. Loro [gli Stati Uniti] lo hanno provocato con le proprie mani.

• La Corte Penale Internazionale non ha un significato universale. Questa è una delle organizzazioni internazionali la cui giurisdizione la Russia non riconosce, proprio come molti altri Paesi nel mondo.

Dalle risposte del presidente russo Putin alle domande dei media durante un incontro con i vertici dei principali media dei Paesi BRICS (18 ottobre 2024).

Domanda: Gli umori in Occidente sono cambiati rispetto all’Ucraina. Se prima si parlava della vittoria obbligatoria dell’Ucraina, della soluzione di tutto sul campo di battaglia, ora si discute attivamente dello scambio di territorio per l’ingresso dei resti dell’Ucraina nella NATO.

Putin: Non capisco quando parlano di scambio di territorio, perché i territori per i quali i nostri ragazzi combattono sul campo di battaglia sono i nostri territori.

Queste sono la Repubblica popolare di Lugansk, la Repubblica popolare di Doneck, la regione di Zaporož’e e la regione di Cherson. Questo è il primo punto.

Secondo. Senza alcun dubbio, dobbiamo anche risolvere la questione di garantire gli interessi di sicurezza a lungo termine della Russia. Se parliamo di una sorta di processi di pace, allora questi non dovrebbero essere processi legati a una tregua per una settimana, due o un anno, in modo che i Paesi della NATO si riarmino e facciano scorta di nuove munizioni.

Abbiamo bisogno di condizioni per una pace a lungo termine, sostenibile e duratura che garantiscano pari sicurezza a tutti i partecipanti a questo difficile processo. Ed è proprio questo ciò a cui dovremmo tendere.

E il fatto che qualcuno una volta abbia parlato della necessità di infliggere una sconfitta strategica alla Russia, per garantire la vittoria sulla Russia sul campo di battaglia, loro stessi erano già convinti che ciò fosse impossibile, irrealistico e hanno cambiato punto di vista. Bene, hanno fatto la cosa giusta, è lodevole.

Segreti del complesso militare-industriale europeo: come far combattere i pacifisti?

Ma perché l’Europa ha bisogno di un’altra “alleanza difensiva” se la maggior parte dei Paesi sono membri della NATO?

Ciò significa che Bruxelles sta tradendo l’Alleanza Nord Atlantica?

Musica

Proseguiamo con le canzoni legate in un modo o l’altro alla Russia e/o all’Italia.

Dove inizia la terra natale?
Da un disegno nel tuo abecedario,
Dai compagni buoni e fedeli,
Che vivono nel cortile accanto.
O forse inizia
Dalla canzone che ci cantava nostra madre,
Poiché in qualsiasi prova della vita
Nessuno può portarcela via.
Dalla preziosa panchina al cancello,
Da quella betulla nel campo, che,
Inchinandosi al vento, cresce.
O forse inizia
Dal canto primaverile di uno storno
E da questa strada di campagna,
Di cui non si vede la fine.
Dalle finestre accese in lontananza,
Dalla vecchia Budënovka di mio padre,
Che abbiamo trovato da qualche parte nell’armadio.
O forse inizia
Dal suono delle ruote della ferrovia,
E dal giuramento che nella mia giovinezza
Ho fatto a lei e ho portato nel cuore.

Simferopoli, Sebastopoli e Evpatorija (Crimea), Majkop (Adighezia), Rostov sul Don, Taganrog e Troickoe (Rostov sul Don), Zaporož’e, Krasnodar e Novorossijsk (terra di Krasnodar), Doneck e Mariupol’ (Repubblica Popolare di Doneck), Elista (Calmucchia), Volgograd (ex Stalingrado), Astrachan’, Lugansk (Repubblica Popolare di Lugansk).

Per questa settimana è tutto. A risentirci e rivederci, sui miei canali!

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