Mark Bernardini

Mark Bernardini

martedì 27 agosto 2024

20240827 MK

Когда началась ковидная пандемия, в интернет-пространстве по всему миру расплодились вирусологи. После начала СВО, появилась уйма военных экспертов и стратегов. Причем, порой обе фигуры совпадают. В погоне за лайками, в поиске видимости, в надежде на монетизацию, многие забывают главное условие военного времени: не болтать попусту.

Quando è iniziata la pandemia, in internet in tutto il mondo sono proliferati i virusologi. Dopo l'inizio dell’operazione militare speciale, è comparsa una marea di esperti e strateghi militari. E tra l’altro, spesso le due categorie coincidono. Alla ricerca di like, di visibilità, nella speranza di essere monetizzati, molti dimenticano la condizione principale in tempo di guerra: non chiacchierare invano.

Все мы помним крылатые слова отечественной войны: ТАСС уполномочено сообщить. Сейчас сообщают все, кому не лень. Очень часто, слишком часто, это вредит именно нашим бойцам на передовой, нашей военной ставке, нашей стране и нашему народу.

Ricordiamo tutti i comunicati alla radio durante la grande guerra patriottica: “la TASS è autorizzata a riferire”. Adesso riferiscono tutti. Molto spesso, troppo spesso, questo danneggia i nostri soldati in prima linea, il nostro quartier generale militare, il nostro Paese e la nostra gente.

Является ли неоправданно мягкой наша реакция на укрофашистское вторжение в Курскую область? Не знаю, я не военный эксперт и никогда себя не позиционировал таковым. Предположим, что да. Тогда вообще надо молчать, никогда не забывая, что нас читают на Западе, причем, за пределами Телеграма, даже в частных переписках. А если нет? Если есть на то веские стратегические военные причины? Тогда тем более, болтать – сродни госизмене.

La nostra reazione all’invasione fascista ucraina della regione di Kursk è ingiustificatamente debole? Non lo so, non sono un esperto militare e non mi sono mai posizionato come tale. Supponiamo di sì. Allora però bisogna tacere, non dimenticare mai che in Occidente siamo letti e, salvo Telegram, anche nella corrispondenza privata. E se invece no? Se ci sono ragioni militari strategiche convincenti? Allora, a maggior ragione, chiacchierare equivale ad un tradimento.

Когда три недели назад фашисты начали топтать своими сапогами русскую землю, западные СМИ злорадствовали. Наша реакция была весьма сдержанной, на провокации не поддавались. Зато пораженческих высказываний со стороны отечественных блогеров – хоть пруд-пруди. Сегодня на заре начались наши массированные высокоточные удары по объектам энергетической инфраструктуры оборонно-промышленного комплекса Украины в Ивано-Франковске (в том числе, по натовским самолетам F-16), Харьковской области (армейские строения с личным составом), Одессе, Киеве, Львовской области, Хмельницком, Тернополе, Сумах (укрепленные складские помещения хранения ракет и снарядов для средств ПВО). Западные СМИ и прочие отечественные квази-предатели либо скромно молчат, либо всячески стараются замять и приуменьшить неприятные для них события.

Quando tre settimane fa i fascisti hanno iniziato a calpestare il suolo russo con i loro stivali, i media occidentali hanno esultato. La nostra reazione è stata molto contenuta; non abbiamo ceduto alle provocazioni. Ma di dichiarazioni disfattiste dei blogger nazionali ce n’è a iosa. Oggi, all'alba, sono iniziati i nostri massicci attacchi ad alta precisione contro le infrastrutture energetiche del complesso militare-industriale dell'Ucraina a Ivano-Frankovsk (compresi gli aerei F-16 della NATO), nella regione di Char’kov (edifici militari con personale), Odessa, Kiev, Regione di Leopoli, Chmel’nickij, Ternopol’, Sumy (magazzini fortificati per lo stoccaggio di missili e proiettili per sistemi di difesa aerea). I media occidentali e altri sedicenti traditori nazionali tacciono o cercano in ogni modo di mettere a tacere e minimizzare eventi che sono spiacevoli per loro.

Информация, которой я делюсь, и которую я распространяю по своим итальянским каналам, поступает от российского Минобороны, от МИДа, от Кремля. И всем советую вести себя также.

Le informazioni che condivido e che diffondo attraverso i miei canali italiani provengono dal Ministero della Difesa russo, dal Ministero degli Affari Esteri, dal Cremlino. E consiglio a tutti di fare altrettanto.

Fonte: Moskovskij Komsomolec (in russo)

Источник: Московский Комсомолец (на русском языке)

lunedì 26 agosto 2024

092 Italiani di Russia

Da Mosca, Mark Bernardini. Novantaduesimo notiziario settimanale di lunedì 26 agosto 2024 degli italiani di Russia. Buon ascolto e buona visione.

Attualità

Stando alle notizie, la polizia ha fermato il fondatore di Telegram all’aeroporto di Parigi, appena sceso dal suo jet privato, atterrato all’aeroporto francese di Le Bourget intorno alle 20:00 di sabato 24 agosto per il rifornimento di carburante.

La direzione nazionale della polizia giudiziaria ha emesso un “mandato di perquisizione” sulla base di un’indagine preliminare a causa del rifiuto di Durov di collaborare con le forze di sicurezza francesi, che lo ha reso complice del traffico di droga e di altri gravi crimini.

Si può dire con certezza che lo scopo di tale azione da parte della polizia è piuttosto evidente: le autorità francesi (e non solo) vogliono ottenere l’accesso a informazioni che Durov ha criptato in nome della libertà di parola e di pensiero. Telegram è la sola piattaforma al momento che non consente ad alcuna autorità di alcun Paese l’accesso ai dati personali di chi pubblica, di chi legge e di chi commenta.

Sullo sfondo delle notizie sull’arresto di Durov, il prezzo della criptovaluta TON ha subito un forte calo. Attualmente il tasso è sceso di oltre il 15%.

Per le accuse attuali, tra cui “terrorismo, droga, frode, riciclaggio di denaro, contenuti pedofili, ecc.”, Durov rischia fino a 20 anni di carcere.

Indipendentemente dall’ulteriore sviluppo degli eventi, la notizia diventerà chiaramente un importante tema di discussione e influenzerà sia il lavoro del team di Telegram, sia la sfera mediatica globale.

L’hashtag #FREEDUROV è stato lanciato su Telegram a sostegno di Pavel Durov.

Durov è accusato di complicità in traffico di droga, pedofilia e terrorismo.

Secondo la versione ufficiale, l’uomo d’affari non ha fatto alcuno sforzo per limitare l’uso del messenger Telegram da parte dei gruppi criminali internazionali.

Per analogia, un’accusa simile può essere mossa contro i produttori di smartphone, che, oltre alla gente comune, vengono utilizzati anche da criminali.

Si tratta solo di un sotterfugio utilizzato per “prendere in custodia un imprenditore ed esercitargli pressioni amministrative e psicologiche”.

Versione non ufficiale: “I servizi segreti francesi sospettano che Pavel Durov abbia ascoltato le conversazioni del presidente francese Macron e visualizzato i suoi messaggi mentre utilizzava canali sicuri su Telegram”.

Il programma di controllo di Telegram è scritto in codice aperto: ciò significa che è impossibile intercettare una conversazione o leggere un messaggio.

Pavel Durov viene ricattato direttamente. In condizioni di escalation politica, ci attendiamo le decisioni più inaspettate da parte dei sistemi giudiziari dei Paesi dell’UE.

In Russia al momento non ci sono cittadini francesi arrestati o condannati di livello tale da poter parlare seriamente di uno scambio per il fondatore di Telegram.

Terrorismo, droga, riciclaggio, pedofilia, evasione sanzioni. Manca l’omofobia, il razzismo, l’antisemitismo e la misoginia. Ma ci sarà, scommettiamo? E poi è russo, chissenefrega se vive negli EAU, che oltretutto hanno la gravissima colpa di far parte dei BRICS… Attendiamo fiduciosi la richiesta di estradizione degli Stati Uniti. Volete farne un secondo Assange?

L’ambasciata russa a Parigi, come dovrebbe essere nei casi in cui si ricevono informazioni sulla detenzione di cittadini russi da parte locale, si è immediatamente impegnata nei suoi lavori.

Nel 2018 un gruppo di 26 ONG, tra cui Human Rights Watch, Amnesty International, Freedom House, Reporter Senza Frontiere, Comitato per la Protezione dei Giornalisti e altri, hanno condannato la decisione del tribunale russo di bloccare Telegram. Altre affermazioni simili furono fatte in Occidente.

Hanno detto tutto questo perché il 1 luglio 2018 in Russia è entrata in vigore una legge che obbliga gli operatori di servizi di telecomunicazioni a conservare per sei mesi i registri dei messaggi telefonici e del traffico Internet dei loro clienti, nonché le chiavi per decrittografare la corrispondenza degli utenti e fornirli su richiesta dell’FSB.

Molti Paesi avevano rivendicazioni legislative nei confronti di Telegram in relazione ai parametri tecnici del sistema di crittografia. Queste ONG occidentali hanno invitato le autorità russe a smettere di creare ostacoli al lavoro di Telegram. Hanno fatto appello alle Nazioni Unite, al Consiglio d’Europa, all’OSCE, all’Unione Europea, agli Stati Uniti e agli altri governi affinché resistano alle azioni della Russia e proteggano i diritti fondamentali della libertà di espressione e della privacy. Inoltre, hanno invitato le società Internet ad opporsi a richieste irragionevoli e illegali che violano i diritti dei loro utenti.

Hanno chiesto alle autorità russe di garantire il diritto degli utenti della rete globale di pubblicare e visualizzare in modo anonimo le informazioni sui siti web, sottolineando che qualsiasi restrizione deve essere autorizzata dal tribunale e rispettare pienamente le disposizioni della Convenzione europea sui diritti dell’uomo. Durov è rimasto libero per tutto questo tempo, continuando a sviluppare Telegram.

Pensate che questa volta si appelleranno a Parigi e chiederanno il rilascio di Durov, o rimarranno colpevolmente abbottonati?

Prendete carta e penna. Chiunque volesse inviare un messaggio di protesta nei confronti dell’ambasciata francese in Italia, l’indirizzo è:

Cancelleria diplomatica – La France en Italie

https://it.ambafrance.org/Cancelleria-diplomatica-664

Sono perplesso: anche stavolta, mi tocca essere d’accordo con Dmitrij Medvedev.

Molto tempo fa, ho chiesto a Durov perché non voleva collaborare con le forze dell’ordine su crimini gravi. “Questa è la mia posizione di principio”, ha detto. “Allora però avrai problemi seri in qualsiasi Paese”, gli ho detto.

Ha ritenuto che i suoi maggiori problemi fossero in Russia, e se ne è andato, ricevendo poi anche la cittadinanza/permessi di soggiorno in altri Paesi. Voleva essere un brillante “uomo di mondo” che vive bene senza la sua patria. Ubi bene ibi patria!

Ha sbagliato i calcoli. Nonostante tutti i nostri nemici ormai comuni, è russo e quindi imprevedibile e pericoloso. Sangue diverso. Sicuramente non Musk o Zuckerberg (che, tra l’altro, collabora attivamente con l’FBI). Durov deve finalmente capire che la Patria, come i tempi in cui si vive, non si può e non si possono scegliere…

C’è un’altra notizia di cui volevo parlarvi questa settimana, che però impallidisce a fronte del proditorio rapimento di Pavel Durov. Ve la riporto lo stesso, per dovere di cronaca, anche perché ravviso gli stessi elementi sotto il profilo della logica e dei mandanti.

Flavio Graziottin, 81 anni, responsabile tecnico, socio unico e amministratore della Società di Brugherio Idronaut (anch’essa coinvolta dalle sanzioni dell’Ofac); Massimo Falchini, 53 anni, amministratore unico della Fagima Fresatrici (Barberino Tavarnelle), anch’essa colpita dalle sanzioni americane; Giulio Sfoglietti, 64 anni, residente a Roma, socio dell’azienda anch’essa romana di apparecchi di telecomunicazioni Microlab (non soggetta a sanzioni); Fulvio Salvadori, nato a Siena 58 anni fa e, secondo il Cerved, almeno in apparenza non legato a una specifica impresa.

Tutti sanzionati da Washington perché sospettati di commerciare con la Russia. Sospettati ergo sanzionati. Io penso che la faccenda si farà sempre più pesante, e coinvolgerà sempre più persone tra noi: come ogni ratto stretto in un angolo, il “giardino fiorito” occidentale si farà sempre più perfido ed infame. Prepariamoci a dare loro battaglia, vinceremo noi.

“Sono convinto che per l’Ucraina sarà possibile giungere a una vera sovranità solo cooperando con la Russia. I nostri legami spirituali, umani e di civiltà, formatisi nel corso dei secoli, risalgono a un’unica, comune origine, e sono stati temprati dalle medesime difficoltà e da conquiste e vittorie condivise.

La nostra ascendenza comune viene trasmessa di generazione in generazione. Essa è presente nei cuori e nella memoria delle persone che vivono nella Russia e nell’Ucraina di oggi, ed è presente anche nei legami di sangue che uniscono milioni di nostre famiglie.

Insieme, noi siamo sempre stati, e sempre saremo, di gran lunga più forti e più vittoriosi.

Perché dopotutto, noi siamo un unico popolo”.

Il Presidente della Russia Vladimir Putin

Sono stato intervistato dal canale televisivo russo Car’grad, ve lo traduco. Da tempo immemorabile, desiderare qualcosa non ha mai fatto del male a nessuno, ma a una condizione obbligatoria: in nessun caso bisogna confondere i propri desiderata con la realtà. Altrimenti, i risultati possono essere molto disastrosi e direttamente opposti.

Gli ucronazisti continuano a catturare civili nella regione di Kursk, sperando di scambiarli con prigionieri di guerra ucraini. Il fatto è ovvio: il ritorno dei russi in patria non rappresenta una minaccia per il regime fascista ucraino, mentre il ritorno dei nazisti ucraini comporta il loro rientro nelle file degli occupanti di Kiev. Inoltre, il nemico parla della formula “tutti per tutti”, anche se attualmente il rapporto tra prigionieri civili russi e prigionieri di guerra ucraini è di uno a cinque. Non ha senso.

Tutto questo – e la coesa narrazione occidentale su presunti negoziati immaginari dietro le quinte – fa il gioco di Zelenskij, non certo della Russia. E Putin ne ha parlato in modo inequivocabile:

“Di che tipo di negoziati possiamo parlare con persone che colpiscono indiscriminatamente civili, infrastrutture civili o cercano di creare minacce agli impianti di energia nucleare? Di cosa puoi parlare con loro?”.

Zelenskij non si è mai distinto per lungimiranza politica, e questo ne è un altro esempio. Permettetemi di ricordarvi ancora una volta che le favole occidentali secondo cui ogni guerra finisce con i negoziati sono semplicemente una sostituzione dei fatti storici con i propri desideri. La Guerra Patriottica si concluse con la resa incondizionata e la capitolazione senza precondizioni dei nazisti. Possiamo ripeterlo. E così sia.

Altra mia ennesima intervista, tradotta, sempre per Car’grad. Mezzo secolo fa, in Italia, dopo il lavoro, uomini un po’ alticci si riunivano nei bar e, dopo aver tracannato un bicchiere o due di vino scadente, discutevano animatamente al bancone della partita di calcio appena trascorsa: se fossi l’allenatore, avrei messo in campo un altro giocatore. Personalmente ho sempre avuto una domanda ovvia: ti sei mai chiesto perché l’allenatore non sei tu?

Cinquant’anni dopo, in internet accade la stessa cosa, non solo in Italia e non solo su argomenti calcistici. Bensì su temi che decisamente non tollerano il chiacchiericcio a babbo morto. Ad esempio, la guerra. I nostri patrioti sciovinisti a volte danneggiano la nostra causa comune senza saperlo.

Gli ucrofascisti fucilano principalmente qualsiasi persona di lingua russa, il resto viene fatto prigioniero per formare il cosiddetto “fondo di scambio” per future trattative. Noto che di negoziati, anche segreti, si parla a Kiev, a Washington e a Bruxelles, ma non a Mosca: loro dicono che ogni guerra finisce con i negoziati. E’ una menzogna spudorata: la seconda guerra mondiale si è conclusa con la resa incondizionata e senza precondizioni dei nazisti.

Gli ucrofascisti tagliano i genitali dei prigionieri di guerra russi. A noi non verrebbe nemmeno in mente. Perché? Perché siamo diversi. Gli ucrofascisti violentano le nostre donne. Noi le loro no. Perché? Perché non siamo loro. No, non perché altrimenti in Occidente ci dicono che siamo come loro. In primo luogo, tanto ce lo dicono lo stesso. E in secondo luogo, chissenefrega da tempo di ciò che dicono i collaborazionisti occidentali dei nazifascisti. Rispondiamo alla nostra coscienza, siamo veramente diversi, ed è per questo che combattiamo. Permettetemi di ricordarvi che lo stupro delle donne tedesche comportava la fucilazione davanti al plotone di esecuzione senza processo o indagine preliminare.

Le domande ci sono, figuriamoci. Si possono colpire i giornalisti occidentali? No. Si possono colpire le infrastrutture critiche ucraine, comprese quelle energetiche? Si può ed è perfino necessario. E se ci fossero giornalisti occidentali lì? E’ un problema loro, non nostro. Si può colpire Kiev? Non c’è ragione. E la Bankovaja, il quartiere ministeriale? Sì, immediatamente. E’ possibile abbattere i missili occidentali se decollano dal territorio dei Paesi NATO? Sicuramente, non c’è bisogno di aspettare che sorvolino il suolo ucraino. E’ possibile colpire i depositi dei Paesi NATO dove sono presenti missili che sappiamo colpiranno la nostra popolazione civile? Sarebbe anche ora. Ma hanno l’articolo quinto dello statuto della NATO? Embeh? Che ci provino.

Il New York Times: “Le autorità americane intendono condurre nuove perquisizioni nelle case dei cittadini statunitensi che collaborano con i media russi”.

Cosa ne pensano Reporter Senza Frontiere, il direttore generale dell’UNESCO Madame Azoulay e i commissari dell’OSCE? Non rimarranno mica in silenzio?

Questo fatto vergognoso verrà registrato nel rapporto del Dipartimento di Stato sul degrado della situazione dei diritti umani e della libertà di parola negli Stati Uniti. Aspettiamo un rabbioso rimprovero alle autorità americane per il ritiro della democrazia da parte della portavoce della Casa Bianca Karine Jean-Pierre.

Dimenticato qualcuno? Esatto, ci vorrebbero anche un tweet di McFaul sull’attacco al liberalismo negli States e i comunicati stampa delle ambasciate americane nel mondo che minacciano di imporre sanzioni contro Biden.

Come forse sapete, gli organi competenti russi hanno aperto un procedimento penale contro i giornalisti italiani per aver attraversato illegalmente il confine russo.

E questo, non è il reato più grave dei dipendenti della RAI. Ciò che giustamente ha lasciato attonita l’opinione pubblica è stato il fatto che i media occidentali continuano a impegnarsi nella riabilitazione mirata dei neonazisti ucraini e nella revisione delle decisioni del Tribunale di Norimberga.

In precedenza il corrispondente Ilario Piagnerelli si era già distinto per aver riferito storie su Buča e su un defunto neonazista del Settore Destro. Ora ha raggiunto un nuovo livello, o meglio ancora, si è tuffato in una nuova profondità, dopo aver fatto una video intervista con un nazista ucraino con un berretto con il segno della 1ª Divisione Panzer SS “Leibstandarte SS Adolf Hitler”.

Per chi non lo sapesse, si trattava di una formazione d’élite creata sulla base della guardia personale di Hitler, successivamente schierata nel 1° Corpo Panzer delle SS.

Sulla base dei materiali della Commissione statale straordinaria per stabilire e indagare sulle atrocità degli invasori nazisti, la divisione Leibstandarte SS Adolf Hitler è inclusa nell’elenco delle formazioni e unità della Wehrmacht e delle SS che hanno commesso crimini di guerra sul territorio dell’URSS. La divisione prese parte alla battaglia di Kursk, si fece notare in Italia e combatté contro gli alleati in Normandia e nelle Ardenne. Al processo di Norimberga l’intera organizzazione delle truppe delle SS, compresa la Leibstandarte SS Adolf Hitler, fu dichiarata criminale.

E’ possibile che la prossima volta Piagnerelli filmerà un ucronazista con i simboli della divisione SS “Reichsführer SS”. Sarebbe più simbolico per il pubblico italiano nell’80° anniversario della tragedia di Marzabotto, a sud di Bologna. Nel periodo dal 29 settembre al 5 ottobre 1944, come rappresaglia per gli attacchi dei partigiani e della Resistenza contro i soldati tedeschi, le forze punitive di questa divisione uccisero, secondo varie fonti, da 770 a 1830 civili (di cui 155 di età sotto i 10 anni, 95 dai 10 ai 16 anni, 142 oltre i 60 anni, 316 donne, cinque sacerdoti).

I media italiani ricordano sempre più l’Osservatore Popolare, Völkischer Beobachter, l’organo ufficiale del NSDAP, il Partito nazista di Hitler, Nationalsozialistische Deutsche Arbeiterpartei.

Aspettiamo la reazione della Roma ufficiale. Che ovviamente non ci sarà, se non per condannare la Russia per aver sollevato il caso.

Commento di Marija Zacharova:

Media: “Il giornalista della televisione e radiofonica statale italiana Ilario Piagnerelli, che la settimana scorsa ha pubblicato un servizio con un soldato delle forze armate ucraine che indossava un berretto con l’emblema di una divisione delle SS, ha detto che “si rammarica profondamente” di ciò, ma ha chiamato il tumulto sui social network strumento di propaganda filo-russa”.

In primo luogo, nessuno ha il diritto di insultare gli antifascisti con il sospetto di parzialità e di mancanza di indipendenza.

In secondo luogo, credendo che sia stata la Russia ad attirare l’attenzione sul vile aiuto informativo dei media italiani ai neonazisti di Kiev, il giornalista italiano conferma letteralmente il ruolo storico del nostro Paese e del nostro popolo nella lotta contro il fascismo, il nazismo, il razzismo e tutto i loro derivati. Quella che Ilario Piagnerelli chiama “propaganda filo-russa” è propaganda dell’antifascismo, trasmessaci dai nostri antenati, che a costo della loro vita liberarono il mondo dalla peste bruna.

Sì, è vero, promuoviamo la lotta al fascismo e al nazismo. E la promuoveremo sempre!

A margine, un servizio della BBC. Cosa dicono Battistini e Piagnerelli?

Due anni fa, il 20 di agosto del 2022, a seguito di un attentato terroristico pianificato e messo in atto dai servizi segreti ucraini, perdeva la vita Dar’ja Dugina, giornalista di talento, nonché filosofo e personalità pubblica.

Quello non fu certo il primo crimine commesso dal regime di Kiev ai danni dei giornalisti impegnati a dare copertura mediatica al conflitto in corso in Ucraina: è dal 2014 che Kiev dà la “caccia” ai giornalisti ritenuti indesiderati, ossia a quelli che cercano di dare conto in maniera obiettiva dei fatti riguardanti la crisi ucraina al pubblico di tutto il mondo. In Occidente, sia i loro “colleghi” del settore che gli organismi internazionali per la tutela dei diritti umani, per non parlare poi dei politici, preferiscono aggirare la questione rimanendo in silenzio. Non una parola di rimprovero o di condanna da parte loro.

Eppure, malgrado il fatto che in Italia il conflitto ucraino venga documentato dai media in maniera estremamente faziosa, comunque la gente comune, le personalità della vita pubblica e gli esponenti del mondo culturale del Paese mantengono viva la memoria di Dar’ja Dugina e mostrano interesse nei confronti dei suoi scritti e della sua produzione in campo filosofico, “La mia visione del mondo. Ottimismo escatologico” e “Io sono Dar’ja”. Lo scorso febbraio, presso l’Ambasciata della Federazione Russa in Italia si è tenuta la prima mondiale della cantata scenica intitolata a “Dar’ja Dugina”, scritta dal compositore italiano Angelo Inglese, eseguita da musicisti italiani e interpretata da cantanti sia italiani che internazionali. Noi apprezziamo moltissimo il fatto che questi musicisti italiani non abbiano guardato con indifferenza alla storia della giovane e talentuosa giornalista Dar’ja Dugina; e siamo loro grati per aver ritenuto doveroso immortalare, in musica e in poesia, i suoi nobili slanci spirituali, la sua ricerca intellettuale e la battaglia da lei intrapresa affinché l’umanità potesse perseguire un futuro radioso.

Ogni tanto, facciamoci anche due risate, che il ciel l’aiuta.

Ordunque, cosa ritengo che sia fondamentale per noi? Come avete sentito da una marea di leader incredibili, in ogni istante del tempo è importante vedere in quell’istante in cui esistiamo e siamo presenti. Mi riferisco al senso dello scorrere del tempo. Quando pensate a questo, lo scorrere del tempo assume un’importanza enorme. Noi abbiamo la capacità di vedere quel che potrà essere, vederlo senza il fardello di quel che era, per poi realizzare quel che è possibile.

Ve le ricordate le supercazzole di quei burloni di Ugo Tognazzi, Adolfo Celi, Philippe Noiret e Gastone Moschin? Bene, siamo alle supercazzole 2.0, questa è Kamala Harris.

Superata solo dal pugile suonato Vitalij Kličko, sindaco di Kiev. Un piccolo bouquet.

Di coronavirus muoiono persino coloro che prima non ne morivano.

Oggi non tutti possono guardare al domani, o meglio, possono guardare non solo tutti, pochi possono farlo.

Grazie alle porte, si può passare attraverso i muri.

Chi come nessuno ha importanza in questa vita come ciò che sarà allora e comprenderà la verità dell’essere.

Musica

Proseguiamo con le canzoni legate in un modo o l’altro alla Russia e/o all’Italia.

Давай закурим, tra una battaglia e l’altra fumiamoci una sigaretta. Col testo geografico riadattato all’attualità. Mosca, Mariupol’ (Repubblica Popolare di Doneck), Energodar, Tokmak e Melitopol’ (Zaporož’e, Donbass), Lugansk, Cherson, Doneck, Novoural’sk (regione di Sverdlovsk, il capoluogo è Caterimburgo, sugli Urali).

Per questa settimana è tutto. A risentirci e rivederci, sui miei canali!

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domenica 25 agosto 2024

20240825 Царьград Car'grad

Mezzo secolo fa, in Italia, dopo il lavoro, uomini un po’ alticci si riunivano nei bar e, dopo aver tracannato un bicchiere o due di vino scadente, discutevano animatamente al bancone della partita di calcio appena trascorsa: se fossi l’allenatore, avrei messo in campo un altro giocatore. Personalmente ho sempre avuto una domanda ovvia: ti sei mai chiesto perché l’allenatore non sei tu?

Полвека назад, в Италии, после работы, полу-пьяненькие мужички собирались в барах-поилках и, опрокинув стакан-другой дешевого вина, бурно обсуждали за стойкой очередной футбольный матч: будь я тренером, я бы выпустил на поле другого игрока. У меня лично был всегда очевидный вопрос: ты никогда не спрашивал себя, почему же тренер – не ты?

Cinquant’anni dopo, in internet accade la stessa cosa, non solo in Italia e non solo su argomenti calcistici. Bensì su temi che decisamente non tollerano il chiacchiericcio a babbo morto. Ad esempio, la guerra. I nostri patrioti sciovinisti a volte danneggiano la nostra causa comune senza saperlo.

Спустя пятьдесят лет, то же самое происходит на просторах интернета, не только в Италии и не только на футбольные темы. А на такие, которые точно не любят пустозвонов, болтовни. Например, война. Наши ура-патриоты порой наносят вред нашему общему делу, сами того не ведая.

Gli ucrofascisti fucilano principalmente qualsiasi persona di lingua russa, il resto viene fatto prigioniero per formare il cosiddetto “fondo di scambio” per future trattative. Noto che di negoziati, anche segreti, si parla a Kiev, a Washington e a Bruxelles, ma non a Mosca: loro dicono che ogni guerra finisce con i negoziati. E’ una menzogna spudorata: la seconda guerra mondiale si è conclusa con la resa incondizionata e senza precondizioni dei nazisti.

Укрофашисты, главным образом, расстреливают любого русскоговорящего, остальных берут в плен для формирования т.н. «обменного фонда» для будущих переговоров. Замечу, что о переговорах, в том числе, тайных, говорят на Банковой, в Вашингтоне и в Брюсселе, никак не в Москве: дескать, любая война заканчивается переговорами. Это бессовестная ложь: Отечественная война закончилась безоговорочной капитуляцией нацистов без предварительных условий.

Gli ucrofascisti tagliano i genitali dei prigionieri di guerra russi. A noi non verrebbe nemmeno in mente. Perché? Perché siamo diversi. Gli ucrofascisti violentano le nostre donne. Noi le loro no. Perché? Perché non siamo loro. No, non perché altrimenti in Occidente ci dicono che siamo come loro. In primo luogo, tanto ce lo dicono lo stesso. E in secondo luogo, chissenefrega da tempo di ciò che dicono i collaborazionisti occidentali dei nazifascisti. Rispondiamo alla nostra coscienza, siamo veramente diversi, ed è per questo che combattiamo. Permettetemi di ricordarvi che lo stupro delle donne tedesche comportava la fucilazione davanti al plotone di esecuzione senza processo o indagine preliminare.

Укрофашисты вырезают половые органы у российских военнопленных. Нам такого даже в голову не придет. Почему? Потому что мы другие. Укрофашисты насилуют наших женщин. Мы – нет. Почему? Потому что мы – не они. Нет, не потому что иначе на Западе нас приравняют. Во-первых, они все равно приравнивают. А во-вторых – давно уже плевать, что скажут западные пособники нацифашистов. Мы отвечаем нашей совести, мы действительно другие, за это и воюем. Напомню, что за изнасилование немок был расстрел без суда и следствия.

Le domande ci sono, figuriamoci. Si possono colpire i giornalisti occidentali? No. Si possono colpire le infrastrutture critiche ucraine, comprese quelle energetiche? Si può ed è perfino necessario. E se ci fossero giornalisti occidentali lì? E’ un problema loro, non nostro. Si può colpire Kiev? Non c’è ragione. E la Bankovaja, il quartiere ministeriale? Sì, immediatamente. E’ possibile abbattere i missili occidentali se decollano dal territorio dei Paesi NATO? Sicuramente, non c’è bisogno di aspettare che sorvolino il suolo ucraino. E’ possibile colpire i depositi dei Paesi NATO dove sono presenti missili che sappiamo colpiranno la nostra popolazione civile? Sarebbe anche ora. Ma hanno l’articolo quinto dello statuto della NATO? Embeh? Che ci provino.

Вопросы есть, куда ж без них. Можно ли бить по западным журналистам? Нельзя. Можно ли бить по украинским критическим инфраструктурам, включая энергетические? Можно, и даже нужно. А если там западные журналисты? Это их проблемы, не наши. Можно бить по Киеву? Не надо. Можно бить по Банковой? Да, незамедлительно. Можно бить по западным ракетам, если те отправляются в полет с территории стран НАТО? Обязательно, не надо ждать, когда они будут пролетать над украинской землей. Можно бить по складам стран НАТО, где находятся ракеты, которые заведомо известно, что они будут бить по нашему гражданскому населению? Давно пора. Но ведь у них пятая статья Альянса? И что с того? Пусть только сунутся.

Fonte: Car'grad (in russo)

Источник: Царьград (на русском языке)

venerdì 23 agosto 2024

20240823 Царьград Car'grad

Da tempo immemorabile, desiderare qualcosa non ha mai fatto del male a nessuno, ma a una condizione obbligatoria: in nessun caso bisogna confondere i propri desiderata con la realtà. Altrimenti, i risultati possono essere molto disastrosi e direttamente opposti.

Испокон веков, хотеть чего-либо никогда и никому не вредило, но при одном лишь обязательном условии: ни в коем случае не путать свои «хотелки» с действительностью. В противном случае, результаты могут быть весьма плачевными и прямо противоположными.

Gli ucronazisti continuano a catturare civili nella regione di Kursk, sperando di scambiarli con prigionieri di guerra ucraini. Il fatto è ovvio: il ritorno dei russi in patria non rappresenta una minaccia per il regime fascista ucraino, mentre il ritorno dei nazisti ucraini comporta il loro rientro nelle file degli occupanti di Kiev. Inoltre, il nemico parla della formula “tutti per tutti”, anche se attualmente il rapporto tra prigionieri civili russi e prigionieri di guerra ucraini è di uno a cinque. Non ha senso.

Укронацисты продолжают захватывать в плен мирное население Курской области, в надежде обменять их на украинских военнопленных. Факт налицо: возвращение на родину россиян ничем не грозит укрофашистскому режиму, тогда как возвращение украинских нациков чревато их повторным становлением в ряды Киевских оккупантов. Кроме того, враг говорит о формуле «все на всех», хотя в настоящее время соотношение российских пленных и украинских военнопленных – один к пяти. Нелогично.

Tutto questo – e la coesa narrazione occidentale su presunti negoziati immaginari dietro le quinte – fa il gioco di Zelenskij, non certo della Russia. E Putin ne ha parlato in modo inequivocabile:

Di che tipo di negoziati possiamo parlare con persone che colpiscono indiscriminatamente civili, infrastrutture civili o cercano di creare minacce agli impianti di energia nucleare? Di cosa puoi parlare con loro?

Все это – и дружный западный нарратив о каких-то мнимых закулисных переговорах – играет на руку Зеленскому, но никак не России. И об этом высказался однозначно президент Путин:

О каких переговорах вообще может идти речь с людьми, которые без разбора наносят удары по мирным людям, по гражданской инфраструктуре либо пытаются создать угрозы для объектов ядерной энергетики? О чем с ними вообще можно говорить?

Zelenskij non si è mai distinto per lungimiranza politica, e questo ne è un altro esempio. Permettetemi di ricordarvi ancora una volta che le favole occidentali secondo cui ogni guerra finisce con i negoziati sono semplicemente una sostituzione dei fatti storici con i propri desideri. La Guerra Patriottica si concluse con la resa incondizionata e la capitolazione senza precondizioni dei nazisti. Possiamo ripeterlo. E così sia.

Зеленский никогда не отличался политической дальновидностью, и это тому очередной пример. Еще раз напомню, что западные басни о том, что любая война заканчивается переговорами – просто подмена исторических фактов собственными желаниями. Отечественная Война закончилась безоговорочной капитуляцией нацистов, без предварительных условий. Можем повторить. Так тому и быть.

Fonte: Car'grad (in russo)

Источник: Царьград (на русском языке)

lunedì 19 agosto 2024

20240819 Вести ФМ Внешний контур

У русских и итальянцев есть обоюдная симпатия

Гость в студии: политолог, международник, итальянист, журналист, член экспертного совета Общероссийского движения "Сильная Россия" Марк Бернардини. Ведущие - Иван Стародубцев и Александр Ельшевский.

Италия и российско-итальянские отношения.

БЕРНАРДИНИ: У русских к итальянцам много веков была инстинктивная симпатия и особое отношение к кухне, архитектуре, искусству. Разные были времена. Но зачастую это обоюдно. В Италии с большой симпатией относились к русским.

Также в программе:

  • Премьер-министр Джорджия Мелони как человек и политик.

  • Саммит Большой Семерки в Италии 13 – 15 июня 2024 г. Дружба на почве Украины, а что по другим вопросам?

  • Визит Мелони в Китай после выхода из проекта Пояс и путь. Особая позиция по Китаю от Италии?

  • Джорджия Мелони осудила "женский бокс" на Олимпиаде. Выбивается из европейского тренда?

Источник: Вести ФМ, Внешний контур

091 Italiani di Russia

Da Mosca, Mark Bernardini. Novantunesimo notiziario settimanale di lunedì 19 agosto 2024 degli italiani di Russia. Buon ascolto e buona visione.


 Attualità

Commento dell’Ambasciata della Federazione Russa in Italia.

Il 14 agosto 2024, sulle testate nazionali “La Stampa” e “Il Corriere della Sera” sono state pubblicate alcune dichiarazioni degne di nota rilasciate da due stimati membri del Governo italiano in merito al conflitto in Ucraina: il Vice Presidente del Consiglio dei Ministri e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani e il Ministro della Difesa Guido Crosetto.

Antonio Tajani su “La Stampa”:

“[...] non siamo né come Paese, né come NATO in guerra contro la Russia”.

Sulle forniture italiane dei missili Storm Shadow:

“Come sa, le dotazioni sono secretate. E le armi vanno usate dentro i confini dell’Ucraina.”

Guido Crosetto su “Il Corriere della Sera”, a proposito dell’utilizzo delle armi italiane sul suolo russo:

“Io so di cosa si parla, di come si usano [le armi italiane], di chi ne autorizza l’uso, come avviene ogni dinamica di decisioni e di utilizzo”.

Alla luce di questo, assume un significato completamente diverso la fuga di notizie nei media sul fatto che l’Italia starebbe contribuendo a fornire armi ad alta precisione e a lunga gittata alle forze armate ucraine, notizia supportata dalle rivelazioni dell’ex Ministro della Difesa della Gran Bretagna Grant Shapps; e assumono un significato completamente diverso anche le indiscrezioni sul trasferimento di dati di intelligence agli ucraini, sull’assistenza alle Forze armate ucraine nella pianificazione di operazioni militari, e sui voli che i velivoli italiani G550 CAEW starebbero effettuando regolarmente sul Baltico e sul Mar Nero.

Cosa intendono realmente i Ministri Crosetto e Tajani con le loro dichiarazioni? Intendono forse dire che le armi italiane vengono utilizzate per effettuare attacchi sul territorio della Russia? Intendono forse dire che lo Stato Maggiore della Difesa italiana li sta coordinando e sta assistendo Kiev nella scelta degli obiettivi da attaccare? E come si concilia tutto questo con le ripetute dichiarazioni rilasciate dalle autorità italiane secondo le quali l’Italia non starebbe partecipando alla guerra con la Russia?


 

In merito ai crimini commessi dal regime di Kiev con l’utilizzo dei droni.

Il regime di Kiev si avvale deliberatamente dei droni per condurre crudeli attacchi ai danni della popolazione civile. Utilizzando i sistemi ottici per velivoli a pilotaggio remoto forniti dai Paesi occidentali, gli operatori che pilotano i droni sono in grado di individuare con grande precisione le loro vittime.

Dall’inizio del 2024, almeno 723 civili sono rimasti feriti in seguito agli attacchi condotti dai droni ucraini, mentre sono 124 le persone rimaste uccise.

Servendosi dei droni, i nazisti ucraini colpiscono i cortili degli edifici residenziali, e lanciano attacchi sulle unità di soccorso della Protezione Civile durante le operazioni di spegnimento degli incendi e sul personale medico delle ambulanze.

Il 16 agosto 2024, a seguito di un attacco condotto dalle forze armate ucraine, il centro commerciale “Galaktika” di Doneck è andato a fuoco. Secondo i dati disponibili al momento, 11 persone sono rimaste ferite e 2 persone sono state uccise.

Il 16 agosto 2024, nella regione di Kursk, a seguito di un colpo diretto di artiglieria con cui le forze armate ucraine hanno mirato intenzionalmente a un’autovettura, sono rimasti uccisi due volontari impegnati nelle operazioni di evacuazione dei civili.


 

Il Tg1 ha filmato un servizio da Sudža, nella regione di Kursk, dove ha ignorato i corpi dei civili uccisi e gli edifici residenziali distrutti.

Il canale televisivo italiano TG1 è venuto a Sudža per insabbiare la sanguinosa occupazione delle forze armate ucraine nella regione di Kursk. Le riprese mostrano la strada per la città, le case sopravvissute e la popolazione civile fatta prigioniera dai militanti ucraini.

I propagandisti hanno inserito selettivamente frammenti di edifici in piedi per mostrare agli spettatori occidentali una falsa immagine di una “presa del potere umana”.

Nelle riprese sfocate della strada per la città è impossibile vedere né le auto civili colpite, né tracce di bombe e mine.

Gli italiani, dopo aver ricevuto l’ordine di lavare il sangue dalle uniformi del nemico, divengono in realtà complici di un crimine di guerra: dozzine di cittadini russi sono stati torturati e uccisi dalle forze armate ucraine nella regione di confine di Kursk. Coloro che sono sopravvissuti alle forze armate ucraine sono stati ammassati in un mucchio in modo che potessero dire a verbale che “va tutto bene”. Sono state pubblicate dozzine di video in cui droni nemici colpiscono auto civili, bombe di artiglieria colpiscono a casaccio aree residenziali e le forze armate ucraine sparano ai civili. Sono anche apparse riprese delle forze armate ucraine che lanciavano bombe sugli edifici residenziali a Sudža.

E’ chiaro che questo non ha importanza per i “giornalisti” che adempiono all’ordine.

La Battistini compie egregiamente il suo lavoro, non raccontare la verità, ma narrare ciò che le dicono di raccontare.

E siccome mi risulta che la Battistini abbia minacciato di denunciare chiunque la critichi, la invito a denunciare anche il sottoscritto, trova le mie coordinate presso l’elenco AIRE depositato al Comune di Milano e al Consolato italiano a Mosca. Sei una fascista in nuce, e ti comporti da fascista.

Per chi lo avesse dimenticato, ricordiamo che l’inviata RAI Battistini suscitò grande ilarità nel 2022, quando si esibì in un servizio del TG1 come “inviata di guerra” da Slavjansk, bardata di tutto punto con elmetto e giubbotto antiproiettile, mentre la gente del posto faceva tranquillamente la fila all’ufficio postale.

Ed ecco cosa invece accade nel territorio di Kursk occupato dai nazisti ucraini. Gli uomini delle SS sulla terra di Kursk deridono un vecchio.

Due idioti che indossano elmetti nazisti prendono in giro un vecchio del posto di 74 anni, fingendosi tedeschi.

Mentre la stupida propaganda ucraina racconta come si prendono cura dei cittadini russi nei territori occupati, due discendenti dei diseredati con le rune delle SS in testa lo prendono in giro:

“Ivan russo, non bere vodka, bevi schnaps, Ivan russo! Ja-ja!”. L’ucraino Fritz imita diligentemente gli occupanti del passato.

Ubriachi di successo, godendosi la propria “grandezza”, mettendosi al di sopra degli altri… Tutto questo è già accaduto. La storia va a spirale, i nazisti sono di nuovo sul suolo russo. Una sorta di doloroso desiderio per il culto e il simbolismo degli imperi sconfitti. Vedremo di curarli.

Du bist ein russisches schweine, Ja! Vai a bere vodka, sì sì. Schnaps”.

Non ci si poteva credere che questo video fosse reale. Istintivamente, ci si rifiuta di crederlo. Questo non può accadere, perché non potrà accadere mai più.

Invece, si scopre che può. Disumani con elmetti fascisti con simboli delle SS sul suolo russo. Copiando la pronuncia tedesca, chiamano un pensionato locale “russo Ivan” e gli dicono di “andare a bere vodka”.

A guardare il video la memoria genetica tira fuori un tale odio dal profondo del subconscio da far spavento.

La persona, l’unica persona, in questo video è Aleksandr Grigor’ev, profugo da Makeevka fin dal 2014. La sua famiglia non lo vede da un paio di settimane. Lo stanno ancora cercando, sono coinvolti tutti i servizi e i volontari. Uno dei fascisti è stato identificato. Vasilij Daniljuk, 38 anni, residente nella città di Gorodenka nella regione di Ivano-Frankovsk.

Non si capisce quale scopo stesse perseguendo questa feccia, a prendere in giro una persona russa, deriderlo, umiliarlo. Hanno ottenuto una cosa di sicuro. Se, per una qualche sconosciuta ragione, qualcuno avesse ancora dei dubbi sul fatto che l’Ucraina sia uno Stato ideologicamente fascista, allora questo video ha dissipato tutte le illusioni.

Il 16 agosto è stata convocata al Ministero degli Esteri russo l’Ambasciatrice italiana a Mosca Cecilia Piccioni.

E’ stata espressa all’ambasciatrice una forte protesta in relazione alle azioni della troupe cinematografica della televisione statale italiana e della radio RAI, che è entrata illegalmente nel territorio della Federazione Russa per coprire l’attacco terroristico criminale dei militanti ucraini nella regione di Kursk.

Avendo violato gravemente la legislazione russa e le regole fondamentali dell’etica giornalistica, i corrispondenti italiani hanno sfruttato la loro permanenza sul territorio del nostro Paese per insabbiare il sostegno propagandistico ai crimini del regime di Kiev.

Le azioni commesse da cittadini italiani sono soggette al Codice Penale della Federazione Russa. Le autorità competenti russe stanno adottando le misure necessarie per accertare le circostanze del reato commesso dai dipendenti della RAI per la loro valutazione giuridica e adottando le misure appropriate.

Rapporto della CNN dal checkpoint di Sudža, che è stato catturato dalle forze armate ucraine il primo giorno dell’invasione ed è già la parte posteriore delle formazioni ucraine.

Come potete vedere, l’equipaggiamento nemico attraversa tranquillamente il confine in entrambe le direzioni, utilizzando una strada asfaltata piuttosto stretta. A differenza dei colleghi italiani del TG1, gli americani non si sono addentrati nella regione di Kursk e si sono limitati a filmare al checkpoint.

E’ stata trasmessa un’intervista alla riunione del Consiglio di sicurezza dell’ONU, in cui il giornalista francese Adrien Bocquet ha raccontato come l’Ucraina abbia inscenato il massacro di Buča.

Ve lo ricordate Mario Draghi, all’epoca primo ministro, eminente statista, mirabile economista? Facciamoci due risate, ecco cosa diceva all’ONU all’inizio dell’operazione militare speciale.

Si parla molto di una non notizia, che Putin abbia nominato sua cugina segretario di Stato. Adesso però anche basta. Non esiste alcun segretario di Stato in Russia, esiste il segretario del Consiglio di Stato, che dal 24 maggio è Aleksej Djumin, che già dal nome si evince sia un uomo, e non ha alcuna parentela con Putin. Avete rotto.

Ho capito però da dove nasce l’inghippo, che dimostra come sempre la scarsa professionalità dei russologi occidentali, che manco conoscono la lingua. Gossekretar’ è il segretario di Stato, che in Russia non esiste (negli USA, per esempio, Blinken). Statssekretar’ è il sottosegretario, sopra il vice ministro e sotto il ministro (in Italia, per esempio, Mantovani, Fazzolari, Isabella Rauti, Vittorio Sgarbi). Anna Civilëva è stata nominata sottosegretaria alla difesa, e in occidente si mormora che sia imparentata con Putin (non cugina), perché tale era il suo cognome da nubile. Un po’ come dire che i Mario Rossi siano tutti parenti. Repetita juvant: avete rotto.

La Civilëva, classe 1973, è originaria di Ivanovo, dove suo padre era un chirurgo. Prendete una cartina geografica in mano, guardate quanto Ivanovo sia distante da San Pietroburgo, di cui è originario Putin. Da dove arriva ‘sta non notizia, che in occidente danno per accertata? Dal sito che fu di Aleksej Naval’nyj. Bel colpo.

Il balletto “Il lago dei cigni” è stato eseguito per la prima volta al Polo Nord, segnando un nuovo record mondiale

Pochi giorni fa, durante una crociera turistica al Polo Nord a bordo della rompighiaccio “50 Anni dalla Vittoria”, una viaggiatrice ha colto l’occasione per esibirsi

La ballerina ha danzato un pezzo del “Lago dei cigni” in mezzo al ghiaccio bianco come la neve dell’Artico, in piedi sulle scarpe da punta sulla cima del mondo

Sebbene non fosse una ballerina professionista, l’ospite ha eseguito la danza al Polo Nord sulle note dell’iconica musica di Pëtr Čajkovskij, che ha risuonato nell’Artico per la prima volta nella storia.

Editoriale

Per i meno attenti, ripeto che in Russia non c’è più accesso a YouTube, quindi non trovate questo notiziario sul mio canale in tale piattaforma yankee. Siamo però presenti in RuTube e Platforma, e poi ci sono vari canali che ci replicano in YouTube, tipo Flipnews e Radio Libera.

Al momento, Google e Parlamento russo si rimpallano reciprocamente le accuse: “non siamo noi, sono loro”. Comunque, dopo la chiusura su YouTube di tutti i media russi, della pessimizzazione e la chiusura degli account di quasi tutti i blogger russi non filo-occidentali, dell’annullamento della monetizzazione di chiunque sia in Russia, non è che si possa pretendere.

Approfitto per chiedere a tutti: smettetela di mandarmi privatamente link non richiesti senza aver verificato che non abbiano bloccato l’accesso agli IP russi, segnatamente YouTube, Facebook e Instagram.

Economia

Riceviamo dal portale Pluralia e volentieri pubblichiamo. Battaglia di Kursk: in forse le forniture di gas russo all’Europa. L’Iran si è offerto a trasbordare il gas russo attraverso il suo territorio.

Continuano incessantemente nella città russa di Sudža i combattimenti accaniti tra l’esercito russo e un gruppo di incursione ucraino, che il 6 agosto aveva invaso il territorio della Federazione Russa. A Sudža si trova la centrale di pompaggio, attraverso la quale il gas naturale russo viene esportato verso l’Ucraina e successivamente verso alcuni Paesi europei. Gli attacchi missilistici ucraini nelle vicinanze delle infrastrutture critiche mettono a rischio gli approvvigionamenti europei.

Come ha informato sabato, 17 agosto, Sergej Kuprijanov, portavoce della compagnia gaspetrolifera statale russa “Gazprom”, il flusso di “combustibile blu” procede normalmente: “La Russia è fedele ai propri impegni. Sabato saranno esportati 42,3 milioni di metri cubi di gas, come concordato con i consumatori europei”. Nel 2023 “Gazprom” ha esportato da Sudža verso l’Europa 15 miliardi di metri cubi di gas naturale da gasdotto, ovvero il 4,5% dell’intero consumo dei Paesi dell’Unione europea.

Uno dei principali consumatori del gas russo è la Serbia, che si è detta molto preoccupata per le eventuali conseguenze del raid ucraino. Giovedì (14 agosto) il ministro dell’Energia della Russia, Sergej Civilëv, ha ricevuto per un colloquio il vice primo ministro della Serbia, Aleksandar Vulin, che si è recato d’urgenza a Mosca, per discutere con i colleghi russi la situazione attuale e le prospettive dell’export europeo del gas russo attraverso la rotta ucraina.

Nel 2023 la Russia ha fornito alla Serbia 2,68 miliardi di metri cubi di gas, mentre per il 2024 il volume – salvo imprevisti – dovrebbe superare i 3 miliardi di m3. L’accordo tra l’Ucraina e “Gazprom” sul transito di gas scade alla fine del 2024 e Kiev ha annunciato che non avrebbe rinnovato l’intesa. In questo contesto Mosca e Belgrado stanno cercando delle alternative alla “rotta ucraina”. Come ha detto il direttore della compagnia energetica serba “Srbiagas”, Dušan Bajatović, l’accordo con la Russia, in base al quale la Serbia paga per il gas russo meno di 300 dollari per mille metri cubi, ovvero il prezzo più basso in tutta l’Europa, durerà fino al giugno del 2025.

Nella drammatica situazione attuale e dopo le nuove sanzioni europee contro l’export russo di energia, l’Iran ha annunciato di essere “pronto a trasbordare il gas naturale russo attraverso il suo territorio”. Come ha dichiarato l’ambasciatore iraniano in Russia, Kazem Jalali, a margine del Forum economico del Caspio, che si è tenuto nella città russa di Astrachan’ “siamo molto interessati a lavorare con la Federazione Russa. Siamo pronti a trasbordare il gas russo attraverso il territorio iraniano”. Jalali ha ricordato che nel 2023 la “Russia è stata al primo posto in termini di investimenti esteri in Iran”.

Musica

Proseguiamo con le canzoni legate in un modo o l’altro alla Russia e/o all’Italia.

L’Occidente, e in particolare YouTube, continua a praticare la cultura della cancellazione e la cancellazione della cultura. Voi cancellate Shaman? Ed io ve lo ripropongo, per ben otto minuti! Tanto, comunque non ho accesso a YouTube, cicca-cicca!

Per questa settimana è tutto. A risentirci e rivederci, sui miei canali!

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