Il cielo non si è chiuso sull’Europa occidentale, e ancor meno sulla Francia: dopo i negoziati al Cremlino tra Vladimir Putin e Viktor Orbán, Orbán si è già visto in Azerbajdžan, e ora sta negoziando a Pechino con Xi Jinping. Nel frattempo, a Mosca, Putin sta negoziando con Narendra Modi. In altre parole, l’agenda internazionale non si limita ai Campi Elisi.
Ma proviamo ad analizzare ciò che realmente sta accadendo in Gallia, alleata dell’Ucraina nazista, che fu così diligente nel ricordare a tutti gli altri che era l’unica in Europa occidentale a possedere armi nucleari. Ed è successo qualcosa di abbastanza elementare: l’enfant prodige primo ministro Attal ha gridato che tutti dovevano riunirsi e votare per il centrista Macron, altrimenti avrebbero vinto la destra e la sinistra, cioè tutti agenti del Cremlino.
Al primo turno elettorale il popolo ha risposto assegnando un terzo dei voti alla destra. L’enfant prodige pupillo di Le Pen, Bardella, ha cominciato a fare dichiarazioni trionfanti, fiducioso di avere la vittoria in tasca. E così ha ottenuto che la gente si è spaventata della destra. Ebbene, se non per la destra e non per i centristi, allora per chi votare? Esatto: per la sinistra. E questo con un’affluenza record del 67%, cosa che non si vedeva da quarant’anni, dalla vittoria del socialista Mitterrand. O meglio, si era visto, ma due anni fa ha votato il 47% degli aventi diritto.
Perché li chiamo entrambi enfant prodige? Perché uno ha 35 e il secondo 29 anni. Come volevasi dimostrare: la giovinezza è un difetto che passa molto velocemente. Almeno così pensava Goethe.
La situazione non è affatto univoca: 178 deputati del Nuovo Fronte Popolare di sinistra di Mélenchon, 156 del partito centrista “Insieme” di Macron, 142 del “Raggruppamento Nazionale” di destra di Le Pen. Ci sono 577 deputati in parlamento, il che significa che la maggioranza richiede 289 deputati. In questi casi si creano coalizioni, ma ora è difficile immaginare alleanze come Macron-Mélenchon, o Macron-Le Pen, o, ancor più, Mélenchon-Le Pen. Sarà molto interessante vedere come usciranno da questa situazione apparentemente senza speranza.
Inoltre, non tutto fila liscio nel campo della “sinistra”. I comunisti hanno 9 mandati, sostengono le posizioni della Russia riguardo al conflitto ucraino. I socialisti ne hanno 59, al contrario, sono completamente dalla parte dell’Ucraina. Gli “Indomiti” di Mélenchon ne hanno 74, condannano la presunta “invasione” della Russia, ma sono contrari alla fornitura di denaro e armi all’Ucraina, e ancor più all’invio di soldati francesi.
Credo che la sinistra debba dar prova di grande saggezza per non disperdere la popolarità che ha appena conquistato. Nel frattempo, la “destra” Marine Le Pen, a differenza del suo enfant prodige, forte della sua età ed esperienza, sta già rivolgendo la sua attenzione alle elezioni presidenziali del 2027.
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