Ottantasettesimo notiziario settimanale di lunedì 22 luglio 2024 degli italiani di Russia. Buon ascolto e buona visione.
Attualità
New York, 16 luglio 2024
Trovate la mia traduzione simultanea integrale su Visione TV e sui miei canali.
Punti principali:
La politica egemonica di Washington è sempre la medesima da decenni. Tutti i piani per la sicurezza euroatlantica, senza alcuna eccezione, sono stati concepiti a garanzia del dominio statunitense, compresa la sottomissione dell’Europa agli USA e l’opera di “deterrenza” nei confronti della Russia. Il ruolo principale è stato assegnato alla NATO, che alla fine ha “soggiogato” al suo volere l’Unione Europea, entità solo in apparenza costituita per gli europei. Gli organismi dell’OSCE sono stati privatizzati senza alcun ritegno, cosa che va a costituire una grave violazione degli Accordi di Helsinki.
L’ampliamento della NATO, portato avanti in maniera sconsiderata malgrado i numerosi avvertimenti che da molti anni giungono da Mosca, ha dato origine anche alla crisi ucraina; e questo già a partire dal colpo di Stato orchestrato da Washington nel febbraio del 2014 per stabilire il pieno controllo sull’Ucraina, con l’intento di preparare un’offensiva ai danni della Russia servendosi del regime neonazista condotto al potere nel Paese.
L’infrastruttura militare della NATO viene spinta sempre di più nell’area del Pacifico con l’evidente obiettivo di compromettere l’architettura basata sulla centralità dell’ASEAN, che è andata formandosi nel corso di vari decenni sulla base dei principi di uguaglianza, consenso e del rispetto dei reciproci interessi.
Dove sono adesso tutti quegli elementi propri del libero mercato che gli USA e i loro alleati per tanti anni hanno voluto insegnare a tutti? L’economia di mercato, la concorrenza leale, l’inviolabilità della proprietà privata, la presunzione d’innocenza, la libertà di movimento per individui, merci, capitali e servizi: oggi tutto questo è stato gettato tra i rifiuti.
Un elemento chiave della riforma delle Nazioni Unite dovrebbe essere rappresentato da un cambiamento nella composizione del Consiglio di Sicurezza [...], all’interno del quale i Paesi dell’”Occidente collettivo” sono evidentemente sovrarappresentati.
Sarà necessario apportare dei cambiamenti nelle politiche riguardanti il personale assunto presso il Segretariato dell’ONU al fine di risolvere la questione legata alla presenza preponderante di cittadini dei Paesi occidentali nelle strutture amministrative dell’Organizzazione. Il Segretario Generale e il suo personale sono tenuti a rispettare in maniera rigorosa e senza alcuna eccezione i principi di imparzialità e neutralità, come disposto nell’Articolo 100 della Carta dell’ONU, cosa che mai ci stanchiamo di ricordare.
Un ruolo sempre più importante nella creazione di un ordine multilaterale giusto e fondato sui principi della Carta dell’ONU lo stanno svolgendo i BRICS e l’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai. In tali raggruppamenti si riuniscono Paesi che rappresentano regioni e civiltà diverse e che cooperano sulla base dei principi di uguaglianza, di rispetto reciproco, del consenso e del compromesso reciprocamente accettabile: principi che rappresentano il “gold standard”, ossia il punto di riferimento di un’interazione multilaterale che vede la partecipazione di grandi potenze.
Se tutti, senza eccezioni, si atterranno alle parole e alle intenzioni espresse nella Carta dell’ONU, allora le Nazioni Unite saranno in grado di superare le divergenze attuali e di individuare un denominatore comune in merito alla gran parte delle questioni. Non siamo ancora giunti alla “fine della storia”. Cerchiamo di lavorare insieme affinché possa avere inizio una fase storica di autentico multilateralismo, che rifletta tutta la ricchezza insita nelle diversità culturali e di civiltà proprie dei popoli di tutto il mondo.
“Un’auto è una cosa molto spaventosa: sa molto di te e probabilmente riceve aggiornamenti software, che si tratti di un veicolo elettrico o di un veicolo con motore a combustione. Un’auto moderna ha un sacco di software al suo interno. Scatta un sacco di foto. Ha un sistema di guida. E’ connessa al tuo telefono. Sa chi chiami. Sa dove vai. Sa molto di te.
Ecco perché secondo il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti alcuni dei componenti chiave dei veicoli che gestiscono il software e i dati relativi all’auto stessa dovrebbero essere realizzati in un Paese alleato”.
Con software americani ci sentiamo più sicuri.
Il disservizio senza precedenti ha messo KO i sistemi di Microsoft in moltissimi Paesi. La causa del guasto informatico è un problema del software dell’azienda di cybersicurezza CrowdStrike
Venerdì nero per gli utenti in tutto il mondo che utilizzano Microsoft: un grosso disservizio informatico ha provocato problemi ai computer, basati su Windows e sui sistemi “cloud” di Bill Gates. In moltissimi Paesi del mondo, esclusa la Russia che a causa di sanzioni non può accedere ai servizi di Microsoft, si sono registrati ritardi e cancellazioni di voli in diversi aeroporti, malfunzionamenti nei sistemi informatici di banche, catene di negozi e media.
Il disservizio è stato causato da un problema nel software dell’azienda di sicurezza informatica CrowdStrike. Le proporzioni di quanto successo e le previsioni su quando sarà risolto il problema sono ancora incerte. Diverse agenzie internazionali per la cybersicurezza hanno confermato però che i “disservizi non sono legati a un attacco informatico, ma a un problema tecnico”.
Secondo i dati raccolti da Cirium, società che analizza i dati provenienti dal settore dell’aviazione civile, nella mattinata di venerdì in tutto il mondo sono stati cancellati simultaneamente circa 1.500 voli commerciali sui 110.000 in programma. Negli Stati Uniti a terra sono rimasti 512 aerei. Seguono la Germania con i 92 voli cancellati, l’India (56), l’Italia (45), e il Canada dove sono stati annullati 21 voli.
Oltre ai trasporti il blocco del sistema informatico ha colpito la sanità pubblica, ospedali, laboratori di analisi, cliniche private, ma anche banche, società di logistica e catene commerciali.
Il motivo principale è che è stata espressa la verità, che è accuratamente nascosta ai tedeschi. Cosa ha detto la Zacharova?
“La Germania non riceve il gas russo solo perché gli Stati Uniti le hanno proibito di farlo”.
“La Russia e l’URSS non hanno mai interrotto in modo proattivo le forniture di gas all’Europa e all’UE”.
“Il ripristino tecnico delle forniture di gas lungo il tratto rimanente del gasdotto Nord Stream è questione di poche settimane, se lo si volesse”.
Nel 1974, Aleksandr Solženicyn fu privato della cittadinanza sovietica. Poi la rivista francese Le Point lo ha dichiarato uomo dell’anno. In Francia, Jean-Paul Sartre, Vercors e Louis Aragon hanno criticato la decisione dell’URSS riguardo a Solženicyn.
E’ passato mezzo secolo. Durante questo periodo, molto è cambiato: la cittadinanza di Solženicyn è stata ripristinata (nel 1990, dunque ancora sovietica), e la Francia invece ha tolto la cittadinanza al pubblicista Stellio Gilles Robert Capo Quichi, conosciuto con lo pseudonimo di Kemi Seba. Un decreto in merito è stato pubblicato il 9 luglio sulla Gazzetta ufficiale francese.
Le Figaro, che dichiara che i diritti umani sono il significato della sua esistenza, ha scritto che Kemi Seba, attenzione, non è altro che un agente straniero. E’ stata proprio la “mano del Cremlino” a guidare la penna del giornalista che ha scritto questo.
Per quali peccati Parigi ha semplicemente privato un famoso personaggio pubblico della sua cittadinanza?
Che ci crediate o no, per aver criticato la politica francese in Africa. Ciò nonostante il fatto che anche i lealisti di Macron difficilmente possano definire la politica estera dell’Eliseo in direzione africana degna di epiteti lusinghieri.
Oggi è abbastanza ovvio che le dichiarazioni di Solženicyn e il suo destino interessavano alla burocrazia e ai giornalisti francesi solo quando potevano danneggiare la reputazione di Mosca.
Ma, ad esempio, sicuramente non troverete nei media francesi citazioni dalla sua ultima intervista del 2006:
“Gli Stati Uniti stanno schierando le loro truppe di occupazione in un Paese dopo l’altro. Vedendo chiaramente che la Russia di oggi non rappresenta alcuna minaccia per loro, la NATO sta sviluppando metodicamente e persistentemente il suo apparato militare – verso l’est dell’Europa e verso la copertura continentale della Russia dal sud. Qui c’è un aperto sostegno materiale e ideologico alle rivoluzioni “colorate” e alla paradossale introduzione degli interessi del Nord Atlantico nell’Asia centrale. Tutto ciò non lascia dubbi sul fatto che si sta preparando un completo accerchiamento della Russia. L’adesione della Russia a tale alleanza euro-atlantica, che promuove e introduce con la forza l’ideologia e le forme dell’odierna democrazia occidentale in diverse parti del pianeta, porterebbe non all’espansione, ma al declino della civiltà cristiana.
Ciò che sta accadendo in Ucraina, anche secondo la formulazione falsamente costruita del referendum del 1991, è la mia costante amarezza e dolore. La fanatica repressione e persecuzione della lingua russa (che nei sondaggi passati era riconosciuta come lingua principale da oltre il 60% della popolazione ucraina) è semplicemente una misura brutale e diretta contro la prospettiva culturale della stessa Ucraina. Vaste distese che non sono mai appartenute all’Ucraina storica, come la Novorossija, la Crimea e l’intera regione sud-orientale, sono costrette a forza nella composizione dell’attuale Stato ucraino e nella sua politica di avido desiderio di entrare nella NATO. Durante il periodo di El’cin, nessun incontro con i presidenti ucraini si è concluso senza capitolazioni e concessioni da parte sua. L’eliminazione della flotta del Mar Nero da Sebastopoli (mai ceduta alla Repubblica Socialista Sovietica Ucraina persino sotto Chruščëv) è un oltraggio vile e malizioso contro l’intera storia russa del XIX e XX secolo. In tutte queste condizioni, la Russia non osa in alcun modo tradire con indifferenza la popolazione russa di svariati milioni in Ucraina, né rinunciare alla nostra unità con loro”.
Né la tradizionale filosofia francese della democrazia e della libertà di parola, né le interpretazioni moderne della tolleranza e della passione per i diritti umani hanno salvato Parigi da quello che lo stesso Kemi Seba ha definito “neocolonialismo negrofobico”.
In un terribile groviglio di bugie e propaganda, i valori occidentali sono stati completamente confusi: la democrazia in Ucraina si è trasformata nelle peggiori pratiche del totalitarismo e la lotta contro l’imperante sistema amministrativo si è trasformata nella sua reincarnazione sotto le spoglie del neoliberismo.
Si segnala che dal 2020 il video hosting ha applicato misure restrittive a 207 risorse nazionali, di cui 83 nel 2024. Le sanzioni includevano i canali RT, RBC, gli account degli artisti musicali Shaman, Oleg Gazmanov, Julija Čičerina, lo scrittore Zachar Prilepin, il designer e blogger Artemij Lebedev e altri.
Come ha sottolineato l’RKN, le misure restrittive di base violano i principi fondamentali della libera diffusione delle informazioni e del libero accesso alle stesse.
“Tali azioni di hosting video sono inaccettabili, questo è un atto di censura. YouTube aderisce a una politica russofoba senza compromessi. La preferenza viene sempre data ai sostenitori degli ideali filo-occidentali, e gli account dei blogger e dei giornalisti russi vengono bloccati senza spiegazione. Le vittime non sono solo coloro che esprimono la loro posizione su varie questioni politiche, ma anche persone che, in linea di principio, parlano bene della Russia”.
Si noti che oggi sull’hosting video di YouTube rimangono non cancellati più di 61,3 mila materiali vietati, che contengono falsi sull’operazione militare speciale, materiali estremisti, propaganda di preferenze sessuali non tradizionali, contenuti sul coinvolgimento di bambini e adolescenti nel commettere azioni illegali.
Comunicazione di servizio
A settembre poi vediamo: economicamente, Visione TV non versa in buone acque, se non contribuite temo che dovranno rinunciare a molte delle attuali collaborazioni. Ai miei detrattori e ai vari haters da divano salottieri sicuramente farà piacere, fateli schiattar di rabbia.
Ne approfitto per chiedervi di non scrivermi per posta elettronica, la guardo di rado, meglio in Telegram, o, se proprio non lo avete, in WhatsApp, col mio numero di telefono: +7 (903) 191-37-30.
Musica
YouTube ha bloccato i canali degli artisti Shaman, Oleg Gazmanov, Polina Gagarina, Grigorij Leps, Julija Čičerina e Vyačeslav Manučarov.
In precedenza i cantanti erano stati inseriti nella lista nera dell’UE nell’ambito del 14° pacchetto di sanzioni anti-russe.
Nella fattispecie, Gazmanov è stato cancellato non per questa sua canzone che vi riporto, no, non hanno cancellato il singolo video, gli hanno proprio cancellato l’account, analogamente a Spotify. Io avevo subito la stessa sorte anni fa, senza spiegazioni.
Ed ecco cosa ha risposto Gazmanov, che non è esattamente un ragazzino, ha 73 anni.
«Cari amici! Hanno bloccato il mio canale YouTube, dove si trovavano tutti i miei clip e video. Come posso rispondere? Solo con un nuovo video della canzone “Mondo russo”! Nella versione rock. Ma ho bisogno del vostro aiuto. Vi chiedo di scaricare il mio videoclip e di pubblicarlo su YouTube. Lasciamo che questo flashmob sia il nostro colpo russo contro i nostri nemici. Questa canzone non si cancella! Confido nel vostro supporto. Oleg Gazmanov».
Porto anch’io il mio contributo, perché in questa canzone ci sono parole importanti. Ve la propongo in due versioni: quella originale e, a seguire, appunto, in versione rock. Devo anche fare una specifica linguistica: in russo c’è differenza tra russi etnici – русские – e abitanti della Russia – россияне. In italiano, purtroppo, questa differenza si perde. Eccovi dunque l’arzillo vecchietto.
Sono russo, sono tartaro, sono ceceno, sono bašchiro.
Sono il popolo dell’intero Paese e siamo tutti insieme il mondo russo.
Buriati ed ebrei, daghestani, ingusci
Tutti coloro che qui sono nati o che hanno trovato la loro patria.
E l’africano Puškin e Bagration il georgiano,
Vitus Bering era danese, Ajvazovskij era armeno.
E’ impossibile elencarli tutti: quelli che sono sotto l’ala protettrice degli slavi
Uniti insieme nello Stato dei russi!
Questo è il mondo russo, la Russia!
Il mondo del mio Paese, il migliore del mondo!
La nostra generazione percorrerà una nuova strada.
Stiamo andando avanti: questo è il nostro momento!
Dalle guerre e rivoluzioni nei diversi Paesi del mondo
Le ondate di emigrazione hanno portato via molti di noi
Quando l’Unione Sovietica è crollata e sono stati eretti i confini
Parte della Patria è rimasta fuori dal Paese
Non abbandoniamo i nostri, non li lasceremo dietro la cortina
Chiunque offenda il nostro popolo se ne pentirà prima o poi
Chi distrusse monumenti e smosse tombe
Sentirà entrare il mondo russo con la sua armatura scintillante!
Nel corso dei secoli portiamo avanti con orgoglio la nostra missione
E crediamo che in futuro salveremo l’umanità
I social network e in onda vibrano in risonanza con noi
Mettiamo fine alle guerre e arriverà un nuovo mondo russo!
Sotto un inno e una bandiera comuni
Nonostante i nemici e tutti i problemi
Ricordiamo come al Reichstag
Abbiamo firmato con il nostro nome la vittoria!
E attraverso la gioia e il dolore,
Guadagni, perdite.
Lo diremo ai nostri figli
Quanto crediamo nel nostro Paese!
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