Quindicesimo notiziario di lunedì 6 marzo 2023 degli italiani di Russia. Come è noto, essendo a cadenza settimanale, non possiamo essere legati alla notizia del giorno. Tuttavia, questa settimana c’è stato un episodio tragico, l’attentato terroristico ucrofascista nella regione di Brjansk, a ridosso del confine russo-ucraino e della linea del fronte. Di questo sentirete nel corso del notiziario, più precisamente durante il servizio per Cusano News 7. Buon ascolto e buona visione.
Attualità
Psicosi acuta, allucinazioni, compromissione della memoria sono tutt’altro che un elenco completo delle conseguenze provocate dalla sostanza velenosa americana B Zeta, 16 scatole che gli Stati Uniti e i loro complici ucraini hanno già portato a Kramatorsk per organizzare una provocazione con l’uso di armi chimiche, di cui, secondo la tradizione, sarà incolpata la Russia. Ne ha parlato il Ministero della Difesa della Federazione Russa, aggiungendo che le Forze Armate dell’Ucraina hanno già ricevuto proiettili speciali in grado di trasportare sostanze chimiche.
Kramatorsk in prima linea potrebbe diventare un’arena per una provocazione con agenti di guerra chimica: le truppe di difesa chimica russe hanno ricevuto informazioni al riguardo.
“Il Ministero della Difesa della Federazione Russa ha ricevuto informazioni per cui il 10 febbraio 2023 è arrivato in Ucraina (a Kramatorsk) un treno, in una delle carrozze del quale c’era un carico di sostanze chimiche, accompagnato da un gruppo di cittadini stranieri. Il vagone è stato sganciato e rimorchiato nel territorio dello stabilimento metallurgico di Kramatorsk”, ha dichiarato Igor’ Kirillov, capo delle truppe di protezione nucleare, biologica e chimica delle forze armate della Federazione Russa.
“Il carico era costituito da 16 casse metalliche sigillate, otto delle quali recavano un segnale di pericolo chimico, la scritta B Zeta e la marcatura con due linee rosse, che corrisponde alla classe delle sostanze velenose con effetto intossicante temporaneo. Cinque casse recavano la scritta CS-Riot, tre CR-Riot con un segno sotto forma di una striscia rossa, che corrisponde a sostanze irritanti”, ha detto Kirillov.
Allo stesso tempo, sono già stati fatti gli opportuni preparativi politici. Il ministro della Difesa italiano Guido Crosetto ha annunciato che l’Ucraina non chiede armi, ma solo più maschere antigas e tute ignifughe. I media americani stanno accusando la Russia in anticipo.
“Secondo un funzionario, un simile attacco coinvolgerebbe sostanze chimiche facili da nascondere, rendendo difficile per i Paesi occidentali incolpare Mosca. Questi potrebbero essere prodotti farmaceutici”, scrive Politico.
La tattica preferita degli Stati Uniti: in Siria, tali produzioni sono state appositamente messe in scena, come nella città di Duma. La colpa del presunto attacco chimico è stata quindi rapidamente attribuita al governo di Bashar Al Assad, che ha immediatamente risposto con un attacco missilistico. Ma ora l’attacco può essere reale: c’è una vera sostanza velenosa nei contenitori. L’etere quinuclidilico dell’acido benzilico, o B Zeta, è stato sintetizzato presso il laboratorio militare americano di Edgewood, nel Maryland, e testato su un gatto che, sotto la sua influenza, ha cominciato ad avere paura dei topi.
Gli Stati Uniti hanno promesso di distruggere completamente tutte le scorte entro il 1990, ma lo stesso impianto di Edgewood è ancora in grado di produrre fino a 20 tonnellate all’anno.
“Questa sostanza chimica provoca psicosi acuta, disorientamento, allucinazioni, compromissione della memoria. La sostanza B Zeta è una sostanza velenosa standard dell’esercito degli Stati Uniti ed è stata ampiamente utilizzata durante la guerra del Vietnam”, ha detto Kirillov. Gli USA hanno ripetutamente adoperato munizioni chimiche durante i conflitti militari in Afghanistan, Iraq, Siria.
“Ci sono prove dell’uso di composti chimici che fanno ammalare i nostri militari”, ha confermato Denis Pušilin, capo ad interim della Repubblica popolare di Doneck.
E dopotutto, le forze armate ucraine non nascondono il fatto che le armi chimiche sono già in uso.
Un’intera officina in cui i droni sono equipaggiati con gli stessi contenitori, in cui l’acido cianidrico è stato identificato mediante marcatura: un potente veleno, il cui uso nelle operazioni militari, ovviamente, è proibito da tutte le convenzioni internazionali.
Clima ed economia
Le rive dei bacini idrici nel sud-ovest della Francia sono tecnicamente “affiorate”. Cosa vuol dire “affiorate”, nel linguaggio geologico? Non ci sono state precipitazioni nel Paese da più di un mese. La situazione è simile in tutte le regioni del sud europeo, dalla Spagna alla Turchia. Uno scenario senza precedenti di questo inverno diventa un disastro per l’agricoltura. Cosa minaccia la siccità invernale in Europa?
Il principale fiume italiano, il Po, continua a essere poco profondo per tutta la sua lunghezza: in alcuni punti il suo livello dell’acqua è inferiore alla norma del 73%. Altri fiumi e corpi idrici del Paese sono sottoposti a stress estremo, secondo un rapporto dell’Osservatorio Nazionale per le Risorse Idriche. Ad oggi, circa il 15% della popolazione italiana vive in aree soggette a gravissime siccità.
Dall’estate scorsa, alcune regioni vivono in condizioni di conservazione dell’acqua più rigorose, che includono, tra l’altro, blackout continui, il divieto di lavare le auto e riempire le piscine. La mancanza di pioggia e la quantità ridottissima record di neve in montagna questo inverno non hanno fatto che aggravare il problema: la prossima estate potrebbe essere ancora più difficile.
“Se si guardano i dati disponibili, è lecito ritenere che per almeno tre milioni e mezzo di italiani l’acqua del rubinetto non sia più una cosa scontata. A dimostrazione di un clamoroso errore di chi considera la siccità un puro problema agricolo, infatti l’acqua è fondamentale, garantisce l’indipendenza alimentare, tutto questo ora è minacciato”, ha dichiarato Francesco Vincenzi, presidente dell’Osservatorio idrico italiano.
Personalmente, ricordo quando, circa vent’anni fa, per un giorno ci staccarono l’acqua calda qui a Mosca, per manutenzione delle condutture. Chiamai mio padre a Roma, gli chiesi scandalizzato quando fu l’ultima volta che gli avessero staccato l’acqua. Dovette pensarci un po’, poi mi disse che fu il 19 luglio del 1943, quando gli americani bombardarono il quartiere popolare di San Lorenzo.
Ma torniamo all’attualità. Sta diventando un problema per la vita di tutti i giorni e per il turismo: a Venezia il movimento delle gondole è stato interrotto a causa dei canali asciutti e le barche delle ambulanze hanno difficoltà a raggiungere le loro destinazioni. Ma l’agricoltura soffre di più.
Dall’inizio di quest’anno, la Francia ha registrato il periodo più lungo senza pioggia dall’inizio delle osservazioni, ovvero dal 1959: 32 giorni.
Nei dipartimenti meridionali dell’Isère, Bouches-du-Rhone, Var e Pirenei orientali, fino al 30 aprile, è vietato lavare auto, irrigare prati, riempire piscine. E tutte le imprese, compresi gli agricoltori, devono ridurre l’assunzione di acqua del 50%.
“Le restrizioni non implicano un divieto di utilizzo dell’acqua potabile”, afferma Christophe Bichou, ministro francese per la Transizione ecologica, “Purtroppo le reti che ora stanno fallendo non sono collegate ai comuni e tra di loro. Anche al culmine della scorsa estate, abbiamo visto una situazione in cui 300 comuni sono stati riforniti di acqua da taniche e in altri 200 venivano portate le bottiglie. Ora però non si parla più di villaggi, ma di comuni più grandi, e in condizioni di lunga siccità”.
Il piano proposto dal ministro prevede la ricerca di danni ai sistemi di approvvigionamento idrico, a causa dei quali si perde fino al 20% dell’acqua potabile. Ma questo richiede tempo e la Francia non ne ha. Pertanto, l’obiettivo principale è il risparmio a spese degli agricoltori. Dopotutto, circa la metà dell’acqua utilizzata nella repubblica ricade sull’agricoltura.
La mancanza di acque sotterranee è un problema per la germinazione delle colture primaverili; mancanza di mangime per animali, macellazione precoce del bestiame. Nella regione del Mediterraneo lo scorso anno, la siccità ha ridotto del 54% i raccolti di granoturco irrigato dalle piogge. Nel nuovo anno, la caduta potrebbe essere ancora maggiore, prevedono gli esperti.
Coltivare raccolti senza acqua è impossibile, dicono gli agricoltori. Le loro fattorie stanno già soffrendo per la mancanza di precipitazioni, ulteriori preoccupazioni sono associate a numerose iniziative legislative.
Venerdì Bruxelles è rimasta paralizzata: tremila trattori, diverse migliaia di agricoltori da tutto il Belgio sono arrivati nella capitale per dimostrare il loro disaccordo con le azioni dei politici. Sono convinti che il parlamento stia uccidendo un intero settore dell’economia con le sue ultime iniziative legislative.
Nel loro comunicato in occasione della protesta, gli organizzatori hanno definito “bagno di sangue socio-economico” una bozza di accordo per ridurre le emissioni di azoto nell’atmosfera, su cui il parlamento fiammingo sta cercando di concordare ormai da due anni. Nel documento si legge: in Belgio l’agricoltura è responsabile del 78% dell’azoto nell’aria, quindi si propongono nuove restrizioni più stringenti. E questo, secondo gli agricoltori, può non solo distruggere le aziende agricole esistenti, ma anche allontanare le giovani generazioni dalla professione.
“Quando un giovane agricoltore avvia la sua attività, investe nei prossimi vent’anni. Si presume che in questi anni avrà un reddito. Ora abbiamo pochissima fiducia nel futuro e, soprattutto, pochissime prospettive che questo sia possibile. E poi i giovani che hanno appena avviato un’attività, che stanno solo decidendo il loro futuro, si rifiutano di continuare, perché sarà semplicemente impossibile sopravvivere. Rinunciano alla loro passione, non coltivano più. Un’intera generazione è persa”, afferma Brahm van Hecke, presidente dell’associazione dei giovani agricoltori “Green Circle”.
Riunioni urgenti a livello di gabinetto dei ministri sui problemi dell’agricoltura europea sono previste in molti Paesi Ue, tra cui Italia, Spagna, Belgio, Francia. Ma da dove potrebbe arrivare l’aiuto non è ancora chiaro.
Con il denaro che doveva essere stanziato per aiutare gli agricoltori, l’UE sta armando l’Ucraina. Il capo della diplomazia estera dell’alleanza, Josep Borrell, ha spiegato sulle pagine del Financial Times che inizialmente i Paesi non volevano utilizzare i fondi del Fondo Europeo per la Pace, destinati, tra l’altro, ad aiutare gli agricoltori, per finanziare le Forze Armate dell’Ucraina.
Ma alla fine, come ha detto Borrell, è stata presa una decisione rivoluzionaria e i fondi sono stati reindirizzati all’acquisto di armi.
Interviste
Anche questa settimana, ho partecipato a varie conferenze, tavole rotonde e trasmissioni televisive e radiofoniche russe e italiane. Ecco quanto ho detto a Cusano News 7.
Musica
Proseguiamo con le canzoni legate in un modo o l’altro alla Russia e/o all’Italia. Non potevano mancare i Ricchi e Poveri, famosi in Italia negli anni ’70 e ’80, e molto amati tuttora in Russia. Qui si esibiscono con una cantante russa, Alsù, quando era ancora vivo il compianto Franco Gatti.
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