In rete, è pieno di ragazzini brufolosi sfaccendati che provano piacere sessuale ad esercitare un potere censorio abnorme di cui sono stati investiti da adulti irresponsabili. Ho scritto più volte di quel che accade in Facebook. Questa volta, è il turno di Wikipedia.
Come è noto, questa sedicente enciclopedia viene stilata dagli utenti stessi ed appartiene ad una foundation non-profit statunitense, tanto per cambiare. Capita così che un ministro dei trasporti dell’Unione Sovietica negli anni Venti del secolo scorso venga definito in Wikipedia russa “terrorista sanguinario”. Ci sono anche dei casi più eclatanti: negli ultimi anni, per ragioni nazionalistiche ed estremamente provincialoidi (si chiama “complesso d’inferiorità”), ad opera delle nutrite comunità di fuoriusciti dalle ex repubbliche sovietiche e dal Comecon, subiamo una riscrittura di tutti i loro toponimi, complice Wikipedia italiana (che viene scritta da semplici utenti, da chiunque di noi, da chiunque di loro, giova ricordarlo) e persino, con mio grande rammarico, la Treccani. Scopro così che in italiano non si direbbe più Leopoli, bensì L’viv, non più Moldavia, ma Moldova, non Kišinëv, ma Chișinău. Non capisco (capisco benissimo) per quale ragione gli italiani accettino supinamente che gli venga insegnato l’italiano dagli europei orientali piuttosto che dagli statunitensi. Eppure, sarebbe sufficiente consultare la versione cartacea di un qualunque dizionario enciclopedico italiano serio.
Poi ci sono le versioni sideralmente opposte a seconda della lingua, per esempio per il Donbass tra Wikipedia russa e quella ucraina, o per la Palestina tra quella araba e quella ebraica. L’elenco sarebbe infinito (Kosovo, ecc.).
Nel mio caso, tuttavia, è successo qualcosa di diverso. In Russia e in Italia, scrivo su vari giornali e riviste, vengo intervistato, partecipo frequentemente a numerose trasmissioni televisive, come esperto di Russia in Italia e di Italia in Russia. Mi si chiede spesso come mai non si possa attingere a Wikipedia per avere informazioni su di me. Dopo tre lustri di presenza in Wikipedia, avevo deciso di soddisfare tali richieste. Sorpresa! Cancellata in pochi minuti, la mia sarebbe “autopromozione”. Sono semplicemente stato onesto, ho compilato la pagina a mio nome, anziché inviare il codice a qualcuno dei miei numerosi amici. E ci sono decine di pagine si giornalisti e blogger sconosciuti ai più.
Di più: la foto è stata giudicata in violazione dei diritti d’autore. Quest’ultima cosa ha del grottesco: il 18 ottobre 2017 ho fatto da interprete durante un incontro di una delegazione parlamentare italiana al Parlamento russo. Chiesi ad un mio conoscente di scattarmi una foto durante la traduzione col mio smartphone. Il 29 maggio 2020 sono stato intervistato da una rivista di Torino. Mi chiesero una foto ed io ho inviato proprio questa.
Qui le opinioni dei censori di Wikipedia si sono divise: c’è chi dice che i diritti d’autore appartengono a colui che ha scattato la foto (e, siccome nel frattempo è morto di Covid, ai suoi eredi, che non conosco), e chi invece alla rivista di Torino, nonostante che dalle proprietà della JPG risulti chiaramente che essa sia stata scattata tre anni prima dell’intervista. La redazione, da me consultata, mi ha rassicurato e confermato che, ovviamente, i diritti sono tutti miei.
Su una cosa però concordano tutti i censori, che si celano nell’anonimato di improbabili nickname: anziché limitarsi (immeritatamente) alla cancellazione della pagina e della foto, hanno sospeso il mio account. Poi ci sono quelli che, pur essendo io sospeso, mi hanno comminato ulteriori giorni di sospensione, per lo stesso “reato”.
La prossima volta che consultate Wikipedia, ricordatevi da chi viene sostenuta, in quanto ad affidabilità.
Ho letto ora tutta la discussione, dato che sono iscritto da anni alla mailing-list di WP. E niente: quelli che si lamentano come te non vedono l'ora di infilarcisi. Lo sbaglio fondamentale sta nel fatto di non aver alcuna pazienza. Entrate a gamba tesa e in mezz'ora credete di conoscere tutto il tecnicismo che regola Wikipedia; e se uno perde tempo a spiegarvelo pazientemente, vi accomodate sullo scranno a giudicare. Se invece di fare il supponente perdevi un po' del tuo prezioso tempo in lettura, avresti trovato tutte le risposte alle regole del "permesso in merito ai diritti d’autore". Invece no, te la prendi con chi ha avuto la pazienza di darti consigli. Sono un utente registrato e attivo di WP da anni con oltre 18.000 edit all'attivo, tuttavia ancora non comprendo quale meccanismo scatta nella testa di chi, come te, crede di conoscere e sapere tutto del progetto Wikipedia, quando io stesso ancora mi sento neofita.
RispondiEliminaCaro Anonimo, ho voluto approvare il tuo "j'accuse" proprio perché sono diverso da te e dai fascistelli di Wikipedia, ma ti pongo parecchie domande:
Elimina1)Io mi chiamo Mark Bernardini e non mi nascondo dietro l'anonimato, tu?
2)Io ho 59 anni, tu?
3)Io ho lavorato sul primo computer nel 1984, avevo 22 anni, era un Olivetti a cristalli liquidi, otto righe da venticinque caratteri in BASIC, tu?
4)Ho programmato l'alfabeto cirillico, salvandolo su audiocassette, ben prima che inventassero i dischetti da dodici pollici e l'MS-DOS, tu?
5)Sono stato moderatore in decine di BBS (non esisteva internet, né reti sociali), tu?
6)Sono registrato su Wikipedia da quando esiste, tu?
7)Negli anni, ho rischiato in Wikipedia russa quello che ora mi accade in quella italiana, perché ho corretto il fatto che due degli architetti (italiani) della stazione Rimskaja (Romana) della metropolitana di Mosca si chiamavano, rispettivamente, Imbrighi e Quattrocchi, non Imbrigi e Quatroci (due cognomi inesistenti, come è evidente), tu?
8)«Se invece di fare il supponente perdevi un po' del tuo prezioso tempo in lettura, avresti trovato tutte le risposte». Concordo. Parlavi di te stesso, vero?
Sono contento che tu abbia approvato il commento, altri non l'avrebbero fatto: è punto a tuo favore. Tuttavia io non accuso te, ma tua scarsa collaborazione e, lo si evince anche dalla tua risposta, considerando che stando del “fascistello di Wikipedia” a me e colleghi. Certo, ho esagerato un po’ nel darti del supponente; d'altronde ho letto tutta la conversazione dalla mailing-list, e mi è difficile non considerare quell’aspetto.
RispondiEliminaComunque voglio rispondere a qualche tua domanda, anche se non le trovo pertinenti alla discussione, perché un divulgatore come te dovrebbe ben conoscere cosa accorre chiedere e soprattutto chiedersi.
Per rispondere, in parte alla tua prima domanda: l’anonimato non inficia certo la buona contribuzione al progetto WP, dato che ci sono decine di migliaia di utenti registrati e no pronti a controllare. L’anonimato in rete non è sempre sinonimo di malafede, anche se in molti lo fruttano per scopi subdoli o per spacciare menzogne.
Ho 58 anni e collaboro attivamente a tutti i progetti WP da 13 anni.
Poi elenchi il tuo strabiliante CV a cui WP dovrebbe inchinarsi.
Alla 6 e 7 non posso rispondere; alla 8 ho già chiesto venia.
Aggiungo solo che WP non è una piattaforma promozionale, e che nessuno ha il diritto, o il dovere di credersi enciclopedico solo perché si è “deciso di soddisfare tali richieste”.
Un consiglio: ci sono migliaia di pagine di spiegazione che in assai pochi consultano. La prima, forse la più importante, che mi viene in mente è “Wikipedia:Cinque pilastri”: basta che la digiti nello spazio di ricerca in alto a destra così come l’ho scritta io.
Quella pagina potrà portanti ovunque, anche alle famigerate regole del copyright, basta solo pazienza, curiosità e voglia di imparare: io ho imparato, tu ne sarai capace?
Non condivido manco una virgola di quanto scrivi (a proposito, e l'italiano?), ma odio ripetermi, è sufficiente quanto ti avevo già risposto.
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