Mark Bernardini

Mark Bernardini

venerdì 11 dicembre 1987

L'operazione "Cunami" è rinviata

di Il'ja Varšavskij

Gli intermediari stavano terminando gli ultimi preparativi al quartier generale. L'Aiutante entrò nella stanza ed avvisò che la ridislocazione delle truppe era terminata.

Il Generale diede un'occhiata ai presenti.

– Signori, vi ricordo le condizioni delle manovre per l'operazione “Cunami”. Le manovre avranno luogo a livello di divisioni, le squadre dei fucilieri verranno appoggiate dai carri armati, dai plotoni paracadutisti e dall'artiglieria. Inoltre, ciascuna parte avrà a disposizione batterie di missili atomici. La peculiarità di queste manovre consiste nel fatto che i “Giaguari” verranno comandati da un calcolatore elettronico. Scopo delle manovre è conquistare le postazioni detenute dagli “Orsi”. Prego, Sir, può immettere nel suo calcolatore i dati sulle posizioni di partenza.

– Okay! – gridò il Professore.

Fece un cenno all'Assistente e questi si mise a praticare sulla scheda i fori in una bizzarra successione.

Per un po', a partire dal momento in cui vennero immessi i dati necessari nel calcolatore, il quadro di questo si illuminò di varie lampadine colorate. Poi, sul quadro principale comparve una croce rossa luminosa.

– E' pronto? – chiese il Generale.

– Il calcolatore non è d'accordo sulla dislocazione proposta e chiede la redistribuzione, – rispose il Professore.

– E cosa vuole?

– Adesso vediamo.

Il Professore schiacciò un bottone verde sul quadro principale e dal calcolatore uscì un nastro di carta pieno di zeri ed unità.

– Curioso, – disse il Colonnello che fungeva da intermediario dei “Giaguari”.

L'Assistente contò i segni sul nastro e prese appunti sul suo taccuino.

– Chiede l'eliminazione delle riserve sui fianchi. Otto squadre fucilieri debbono occupare le postazioni lungo la linea del fronte.

– L'inizio lascia a desiderare, – disse il Generale. – Vuole lasciare i “Giaguari” senza nessuna copertura sui fianchi?

– Insiste perché due gruppi di carri armati da sfondamento si portino sui fianchi ed occupino le postazioni retrostanti i fucilieri.

– Geniale! – disse il Colonnello.

– C'è altro? – chiese il Generale.

– La bandiera della divisione deve essere collocata al centro, accanto alla batteria missili atomici, dietro i fucilieri.

– Stupendo! – esclamò il Colonnello. – Ha tenuto conto persino della bandiera!

Il Generale corrugò la fronte, ma non disse nulla.

– Sulla loro destra e sulla loro sinistra si debbono dislocare due batterie leggere, – continuò l'Assistente. – Accanto alle batterie vuole che si collochino i paracadutisti d'assalto.

– Spero che sia tutto?

– No: vuole che l'ospedale da campo sia tolto di mezzo.

– Per metterlo dove?

– Non deve partecipare affatto alle manovre.

Il Professore portò la mano al cuore ed emise un gemito.

– Cos'ha? – chiese il Generale.

– Una crisi cardiaca, – mormorò il Professore, accasciandosi sulla sedia. – Per favore, rimandiamo le manovre a domani. Vi prego!

***

Le luci della città erano ormai visibili quando il Professore, in ottima forma, ma con voce piuttosto scontenta, chiese all'Assistente:

– Ieri ha giocato di nuovo con lui a scacchi?

– Sì, Sir, perché?

– E il programma non l'ha più sostituito?

– N-n-non ricordo, – rispose imbarazzato l'Assistente.

– Me ne sono accorto! “N-n-non ricordo”! Non ha notato forse che stava dislocando i reparti militari come i pezzi sulla scacchiera?!

Il primo ad interrompere il silenzio che seguì fu l'Assistente:

– Comunque, peccato che non l'abbia fatto proseguire. Ieri funzionava a meraviglia. C'è mancato poco che non perdessi.

[Da “Fantastika 1964”, Moskva, Molodaja gvardija, 1964, pp. 226-228. Traduzione di Mark Bernardini, pubblicata in “Rassegna Sovietica”, N°6 1987]

Nessun commento:

Posta un commento