lunedì 28 ottobre 2024

100 Italiani di Russia

Da Mosca, Mark Bernardini. Centesimo notiziario settimanale di lunedì 28 ottobre 2024 degli italiani di Russia. Ueilà, centesimo. Suona bene. Poi, tra meno di un mese, il 22 novembre, questo notiziario compirà due anni. Pazzesco. Buon ascolto e buona visione.

Attualità

Intervista rilasciata dal Ministro degli Affari Esteri della Federazione Russa Sergej Lavrov al settimanale “Argumenty i fakty”(21 ottobre 2024)

Punti chiave:

* I BRICS sono un raggruppamento di Paesi nel quale non esistono “leader” e “seguaci”, e che è privo di quel tipo di apparato burocratico che invece vediamo a Bruxelles, nell’ambito del quale i funzionari europei impongono le proprie decisioni: decisioni che non rispondono alle attese degli elettori di molti dei Paesi.

* Il principale elemento distintivo dei BRICS, così come delle altre organizzazioni istituite dai Paesi della Maggioranza mondiale e dell’Est globale senza la partecipazione dei Paesi occidentali, sta nel fatto che tali raggruppamenti vengono istituiti non per lottare contro qualcuno o per fargli la guerra, bensì per trarre comune beneficio da quei vantaggi competitivi di natura oggettiva che derivano dalla posizione geografica dei Paesi che ne fanno parte, dalla loro storia comune, vicinanza e affinità, e dall’interconnessione che caratterizza i loro sistemi economici.

Europa

* Sottolineo ancora una volta che i cosiddetti conservatori di destra sono leali nei confronti del proprio Paese e del loro popolo. Noi lavoreremo con tutti coloro che si rivolgeranno a noi proponendoci di dialogare, di cercare punti di incontro e di riflettere su come poterci adoperare insieme per migliorare la vita dei nostri cittadini.

Sicurezza Eurasiatica

* Noi proponiamo di condurre un dialogo sulla creazione di un’architettura di sicurezza eurasiatica su scala continentale, e sottolineiamo espressamente che le porte saranno aperte a tutti, a inclusione dei Paesi situati nella parte occidentale del continente eurasiatico.

Presentazione del libro “Le vere cause del conflitto russo-ucraino” pubblicato da Visione Editore.

(23 ottobre 2024, Villa Abamelek)

Il 23 ottobre 2024, a Villa Abamelek, presso la residenza dell’Ambasciatore della Federazione Russa in Italia, si è tenuta una serata speciale: è stato presentato il volume, pubblicato su iniziativa di Visione Editore, “Le vere cause del conflitto russo-ucraino”.

Il libro offre ai lettori italiani la possibilità di leggere l’articolo del Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin “Sull’unità storica di russi e ucraini” del 2021, il saggio “La creazione dell’Ucraina e il ruolo strutturante del nazionalismo ucraino” degli storici Eduard Popov e Kirill Ševčenko, nonché l’articolo “L’Ucraina come danno collaterale sulla strada dell’atlantismo militante” di György Varga, responsabile della missione OSCE in Russia nel 2017-2021.

Durante la parte ufficiale del programma, sono intervenuti Aleksej Paramonov, ambasciatore della Federazione Russa in Italia, l’editore Francesco Toscano e Bruno Scapini, scrittore, saggista, ambasciatore italiano.

A margine, segnalo che la traduzione dal russo all’italiano è stata realizzata dal sottoscritto, ma questo è secondario, irrilevante.

Dall’intervento dell’Ambasciatore della Federazione Russa in Italia Aleksej Paramonov alla presentazione del libro “Le vere cause del conflitto russo-ucraino” pubblicato da Visione Editore.

(23 ottobre 2024, villa Abamelek)

* Il grande merito di questa iniziativa editoriale risiede nel fatto che prende le distanze dalla tendenza alla semplificazione che, ultimamente, sembra dominare la sfera della politica globale. E’ animata piuttosto dal desiderio di analizzare e spiegare nel dettaglio le cause e gli antefatti della tragedia che oggigiorno vediamo imperversare nell’Europa dell’Est.

* Anche nelle attuali circostanze, caratterizzate dal dominio assoluto della propaganda all’interno dei media occidentali, a farsi strada con tenacia sempre maggiore è la comprensione che l’Operazione Militare Speciale avviata dalla Russia nel febbraio 2022 aveva l’obiettivo di porre fine al conflitto in corso nell’Ucraina sud-orientale, conflitto scatenato dalle nuove autorità al potere in Ucraina contro una parte del loro stesso popolo. Come sappiamo, la Crimea, la Repubblica Popolare di Lugansk, la Repubblica Popolare di Doneck e, in seguito, anche le regioni di Zaporož’e e di Cherson si sono rifiutate di piegarsi al regime nazionalista giunto al potere a seguito del colpo di Stato anticostituzionale, sostenuto dall’esterno, che ha avuto luogo nel 2014. Dopotutto, sin dai primi giorni al potere, i nazionalisti si erano imposti di ripulire l’intero territorio ucraino da tutto ciò che c’era di russo: le persone, la lingua, la storia, la religione e i valori. E’ stato proprio così che ha avuto inizio il conflitto interno in Ucraina, costato la vita in otto anni a 14.000 civili e a quasi mille bambini.

* L’Ucraina attuale è un triste esempio di ciò che accade a un Paese che si sia lasciato sottomettere a ingerenze esterne mirate a influenzare le dinamiche interne del suo sviluppo, nel momento in cui tali forze esterne decidono di imporre una scelta geopolitica forzata e innaturale. Tra l’altro, a seguito della dissoluzione dell’URSS, nel 1991, la nuova, moderna Russia, a prescindere da ciò che se ne dice, non aveva motivo di rimproverarsi alcun tipo di condotta espansionistica. Al contrario, Mosca era pronta anche a diventare parte dello stesso Occidente, ma ha ricevuto in tal senso un sonoro rifiuto, per non dir di peggio. Nel frattempo, le strutture occidentali, ossia la NATO e l’UE, hanno dato inizio al loro infido avanzamento verso i confini della Russia.

* Il Presidente Vladimir Putin ha concluso il suo articolo del 2021 con queste parole: “La Russia non è mai stata e non sarà mai un’anti-Ucraina”. E neppure adesso lo è. Il folle, sanguinoso decennio di storia ucraina trascorso dagli eventi di Piazza Majdan del 2014 non può comunque cancellare i tre secoli e più in cui il popolo russo e quello ucraino hanno condiviso la propria esistenza. I nostri popoli sono legati da una storia e da una lingua comuni, ma anche dalla comune fede e da tradizioni culturali condivise. Char’kov, Kiev e Odessa, come altre città russe e ucraine, rimangono tuttora un lascito del grande patrimonio comune.

* Le speranze legate a una resurrezione di quell’Ucraina cristiana, ortodossa, amica, buona e amata da tutti, il cui ricordo è ancora vivo nei nostri cuori, sopravvivono tuttora. Il grande scrittore russo Nikolaj Gogol’ non fu mai del tutto sicuro di quale delle due nature prevalesse in lui: se quella russa, o quella ucraina. Ma era convinto che entrambe fossero un generoso dono di Dio e che, soltanto attraverso la loro unione e il loro divenire unitario, avrebbero potuto dare vita a qualcosa di assolutamente perfetto dal punto di vista umano.

La Stampa: Putin ha avuto un arresto cardiaco, è la fine!

Ha anche il Parkinson (Corriere)

E un cancro (Repubblica)

E poi il diabete (Secolo d’Italia)

Soffre di sindrome di Asperger (Ansa)

Per non parlare della sindrome di Cushing (SkyTg 24)

Per curarsi usa il sangue di cervo, praticamente è solo grazie a questo che resiste a tutte queste malattie (Corriere)

Ah, inoltre è ovviamente un “folle” che si crede onnipotente: “Nella sua mente una realtà parallela”! (Corriere)

Sulla convocazione al Ministero degli Esteri russo dell’Ambasciatore tedesco a Mosca.

Il 22 ottobre l’ambasciatore tedesco a Mosca è stato convocato dal Ministero degli Esteri russo per esprimere una forte protesta in relazione alla creazione, su iniziativa di Berlino, del quartier generale regionale del comando navale della NATO sulla base del quartier generale della Marina tedesca a Rostock, nella Germania orientale.

All’ambasciatore è stato detto che questo passo degli ambienti dirigenti tedeschi è la continuazione del percorso verso una revisione strisciante dei risultati della seconda guerra mondiale e della militarizzazione del Paese.

Vi è una grave violazione dello spirito e della lettera del Trattato sulla transazione definitiva nei confronti della Germania del 12 settembre 1990 (“Trattato 2+4”), in conformità con le disposizioni del paragrafo 3 dell’art. 5 che prevede l’obbligo di impedire lo stazionamento e l’impiego di truppe straniere sul territorio della ex RDT. Abbiamo chiesto spiegazioni immediate ed esaurienti a Berlino.

Emergono tragici parallelismi con la rimilitarizzazione della Renania da parte della Germania nel 1936, in violazione dei termini del Trattato di Versailles del 1919.

Da parte russa si è constatato che non solo i politici nelle capitali europee, ma anche i loro curatori a Washington sono stati contagiati da un’amnesia storica, avendo dimenticato quale disastro per i popoli dell’Europa e per la stessa Germania fosse stato allora portato dall’odio cieco verso l’URSS, e dal tacito consenso di Parigi e Londra alle azioni della leadership del Terzo Reich.

Ora, nell’attuale fase storica, gli ex alleati occidentali della coalizione anti-Hitler non solo hanno benedetto Berlino per la violazione diretta di uno dei documenti giuridici fondamentali internazionali, ma ne sono anche diventati diretti complici.

Washington, Bruxelles e Berlino devono essere consapevoli che l’espansione delle infrastrutture militari della NATO nel territorio dell’ex RDT avrà conseguenze molto negative e non rimarrà senza una risposta adeguata da parte russa.

Cultura

Ve lo ricordate, dopo tre ore e mezzo, Fantozzi con l’iconica frase per cui “La corazzata Potëmkin è una cagata pazzesca”? Fin da allora io ricordavo a tutti che quel film dura appena 75 minuti, mentre per la qualità de gustibus non sputazzellam est. Fatto sta, nel film “La Corazzata Potëmkin” compaiono come attori alcuni dei collaboratori di Ejzenštejn, tra cui spicca il regista e sceneggiatore Grigorij Aleksandrov nel ruolo dell’ufficiale Giljarovskij. Anche Ejzenštejn stesso si prestò come comparsa (nel ruolo di un abitante di Odessa), così come sua madre.

Ancora più interessante è il fatto che la “donna con la carrozzina”, nota in URSS come Beatris Vetol’di, era l’attrice italiana Beatrice Vitoldi.

Nata a Salerno nel 1895, a cinque anni si era trasferita a Riga con la famiglia per seguire il padre ingegnere, assunto dalla Russisch-Baltischen Waggonfabrik. Da Riga i Vitoldi si trasferirono a San Pietroburgo, dove il padre di Beatrice iniziò a lavorare per una fabbrica di macchine utensili.

La futura attrice partecipò attivamente alla Rivoluzione d’Ottobre e lavorò per il Proletkul’t, l’organismo fondato nel 1917 allo scopo di fornire le basi di una vera arte proletaria.

Nel 1925 conobbe Ejzenštejn che nella “Corazzata Potëmkin” le assegnò il ruolo della madre che spingeva la carrozzina nella celebre scena della scalinata di Odessa. Nonostante il piccolo ruolo, Beatrice divenne molto nota in Unione Sovietica, tanto che nel 1931 fu chiamata a lavorare presso l’Ambasciata sovietica a Roma (secondo alcune fonti, fu addirittura la prima ambasciatrice in Italia del neonato Stato sovietico).

Musica

Proseguiamo con le canzoni legate in un modo o l’altro alla Russia e/o all’Italia.

Perché siamo piloti

Il cielo è nostro, il cielo è la nostra casa

Per prima cosa, la prima cosa: gli aeroplani

– E allora, che mi dici delle ragazze?

– E poi le ragazze!

Mosca, Snežinsk e Ozërsk (regione di Čeljabinsk), Obninsk (regione di Kaluga), Zarečnyj, Lesnoj e Novoural’sk (regione di Sverdlovsk, Caterimburgo), Kerč’ e Sebastopoli (repubblica di Crimea), Alma Ata (Kazachstan), Desnogorsk (regione di Smolensk), Sarov (regione di Nižnij Novgorod e repubblica di Mordovia), Glazov (repubblica dell’Udmurtia), Kursk (distretto federale centrale), Krasnodar e Natuchaevskaja (territorio di Krasnodar), Baku (Azerbajdžan), Taškent (Uzbekistan), Balakovo (regione di Saratov), Elektrostal’ (regione di Mosca), Usol’e-Sibirskoe (regione di Irkutsk).

Per questa settimana è tutto. A risentirci e rivederci, sui miei canali!

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