In sostanza, Orbán ha assunto
attivamente le sue funzioni. Aveva già visitato Kiev e per qualche motivo
Michel questo non lo ha commentato. Orbán ha dichiarato: “La missione di pace
continua. La prossima tappa è Mosca”. Cosa c’è di sbagliato in questo?
Negoziati con il primo ministro
ungherese Viktor Orbán
Vladimir Putin sta tenendo
colloqui al Cremlino con il primo ministro ungherese Viktor Orbán, arrivato in
Russia in visita di lavoro.
5 luglio 2024 14:00 Mosca,
Cremlino
* * *
V. Putin: Caro signor Primo
Ministro! Cari colleghi!
Benvenuti a Mosca, in Russia.
So che di recente, il 2 luglio,
credo, era a Kiev ed è venuto qui per discutere tutte le sfumature della
situazione che si è sviluppata nella direzione di Kiev, nella direzione
ucraina. Sono al suo servizio.
Probabilmente saprà del mio
discorso recentemente tenuto a Mosca alla direzione del Ministero degli Affari
Esteri. Espone le nostre posizioni riguardo ad una possibile soluzione
pacifica. E, naturalmente, sono pronto a discuterne con lei e parlare di alcune
sfumature. Spero che mi farà conoscere la sua posizione e quella dei vostri
partner europei.
Per quanto riguarda le relazioni
bilaterali, purtroppo stiamo registrando un forte calo del fatturato
commerciale, superiore al 35%. Ma nel complesso c’è qualcosa su cui lavorare.
Abbiamo progetti importanti in corso.
In ogni caso, siamo molto lieti
di vederla e abbiamo di che parlare.
Benvenuto, signor Primo Ministro.
V. Orbán (tradotto): Caro signor
Presidente!
Come ha già accennato, dal 1°
luglio l’Ungheria è diventata presidente del Consiglio dell’UE a rotazione.
Prima del nostro ultimo incontro, era prima della guerra, era febbraio 2022. E’
proprio questo che distingue questi nostri due incontri.
Le sono molto grato che anche in
condizioni così difficili ha accettato di ricevermi. Devo dirle che il numero
di Paesi che possono dialogare con entrambe le parti in conflitto sta
rapidamente diminuendo. Presto l’Ungheria diventerà, a quanto pare, l’unico Paese
in Europa che potrà parlare con tutti. Vorrei cogliere l’occasione per
discutere con lei una serie di questioni importanti. Vorrei anche conoscere la
sua posizione su una serie di questioni importanti per l’Europa.
Grazie.
Dichiarazioni alla stampa a seguito dei negoziati con il primo ministro
ungherese Viktor Orbán
5 luglio 2024 17:00 Mosca,
Cremlino
V. Putin: Caro signor Primo
Ministro! Signore e signori!
Si sono appena conclusi i
negoziati molto intensi con il Primo Ministro ungherese, Viktor Orbán.
E’ importante che, anche nell’attuale
difficile situazione geopolitica, continuiamo il dialogo.
Vorrei sottolineare che Russia e
Ungheria continuano la cooperazione in una serie di settori, principalmente nel
settore energetico. E i principi chiave sono il sano pragmatismo e il vantaggio
reciproco.
Proseguono i lavori sul progetto chiave
comune per l’ampliamento della centrale nucleare di Paks. La messa in servizio
della quinta e della sesta unità più che raddoppierà la capacità di questa centrale.
Ciò migliorerà l’approvvigionamento energetico dell’economia ungherese,
fornendo alle imprese industriali e alle famiglie energia poco costosa e
pulita. Nella costruzione di nuove unità vengono utilizzate solo le soluzioni
ingegneristiche e tecnologiche più avanzate e i requisiti di sicurezza fisica e
ambientale sono pienamente garantiti.
Naturalmente c’è stato uno
scambio di opinioni abbastanza approfondito, diretto e onesto sulle attuali
questioni internazionali, compreso il conflitto ucraino. Abbiamo anche parlato
dei possibili modi per risolverlo.
Il Primo Ministro ha parlato dei
suoi recenti incontri a Kiev, dove ha avanzato una serie di proposte e, in
particolare, ha chiesto un cessate il fuoco per creare le condizioni per l’inizio
dei negoziati con la Russia.
Considerando lo stato delle cose,
anche tenendo conto di ciò che abbiamo sentito oggi dal Primo Ministro, Kiev
non è ancora pronta ad abbandonare l’idea di condurre una “guerra fino alla
vittoria”.
E la nostra iniziativa di pace è
stata delineata di recente nel mio incontro con la direzione del Ministero
degli Affari Esteri della Federazione Russa. La sua attuazione, a nostro
avviso, consentirebbe di fermare le ostilità e di avviare i negoziati. Inoltre,
questa non dovrebbe essere solo una tregua o una sospensione temporanea del
fuoco, né una sorta di pausa che il regime di Kiev potrebbe utilizzare per
recuperare le perdite, riorganizzarsi e riarmarsi. La Russia sostiene la fine
completa e definitiva del conflitto. Le condizioni per ciò, come ho già detto,
sono state esposte nel mio intervento al Ministero degli Esteri. Stiamo
parlando del ritiro completo di tutte le truppe ucraine dalle repubbliche
popolari di Doneck e Lugansk, dalle regioni di Zaporož’e e Cherson. Ci sono
altre condizioni. Ma questo è un argomento da considerare in modo abbastanza
approfondito nel corso di un possibile lavoro congiunto.
Tenendo conto del fatto che l’Ungheria
presiede il Consiglio dell’Unione Europea dal 1° luglio, Orbán ed io abbiamo
avuto uno scambio di opinioni sullo stato delle cose nelle relazioni tra Russia
e Unione Europea, che attualmente sono al loro punto più basso. Abbiamo parlato
anche dei possibili principi di una futura, anch’essa possibile, architettura
di sicurezza in Europa.
In generale, i negoziati sono
stati tempestivi e, credo, utili per entrambe le parti. Naturalmente, il Primo
Ministro ha presentato il punto di vista occidentale che peraltro conoscevamo,
anche dal punto di vista degli interessi dell’Ucraina. Tuttavia, siamo grati al
signor Primo Ministro per aver visitato Mosca. Lo percepiamo come un tentativo
di ripristinare il dialogo e dargli ulteriore slancio.
V. Orbán (tradotto): Signore e
signori!
Caro signor Presidente!
Oggi ho incontrato il Presidente
della Russia per l’undicesima volta. La particolarità di questo incontro è che
si svolge durante una guerra, in un momento in cui l’Europa ha davvero bisogno
di pace. Per l’Europa la pace è la cosa più importante. Riteniamo che il
compito principale dei prossimi sei mesi della nostra presidenza europea sia la
lotta per la pace.
In generale, come ho già detto al
signor Presidente, l’Europa ha bisogno di pace. Negli ultimi due anni e mezzo
ci siamo resi conto che senza diplomazia, senza canali di comunicazione, non
raggiungeremo la pace. La pace non arriverà da sola, bisogna lavorare per
ottenerla.
Sono stati proprio i modi per
raggiungere la pace quelli di cui ho discusso oggi con il signor Presidente.
Volevo sapere qual è la strada più breve per porre fine alla guerra. Volevo
sentire e ascoltare l’opinione del signor Presidente su tre questioni
importanti: cosa pensa delle iniziative di pace attualmente disponibili, cosa
pensa anche del cessate il fuoco e dei negoziati di pace, in quale sequenza
possono svolgersi, e la terza cosa che mi interessava, è la visione dell’Europa
dopo la guerra. Sono grato al signor Presidente per la conversazione aperta e
onesta.
Signore e signori!
Negli ultimi due anni e mezzo non
c’è stato praticamente nessun Paese che potesse entrare in contatto con nessuna
delle due parti in guerra. L’Ungheria è uno dei pochissimi Paesi di questo
tipo. Ecco perché questa settimana ero a Kiev ed ecco perché ora sono a Mosca.
Ho imparato per esperienza che le
posizioni sono molto distanti tra loro. Ci sono molti passi da compiere per
avvicinarsi alla fine della guerra. Tuttavia, abbiamo fatto il passo più
importante: abbiamo stabilito un contatto. E continuerò a lavorare in questa
direzione.
Grazie.
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