martedì 23 luglio 2019

Elezioni parlamentari ucraine 2019

I media italiani, come al solito, vogliono essere più realisti del re. Apprendo da essi che i risultati delle elezioni parlamentari ucraine stanno a testimoniare che gli ucraini rifiutano i Partiti tradizionali.

Cos’è un Partito tradizionale? E’ un Partito che esista da molto tempo, plausibilmente da decenni. E’ vero, il Partito di Zelenskij ha superato il 40% ed è un Partito-contenitore creato dal nulla appena tre anni fa (2016). Andiamo però a vedere quali siano i risultati provvisori (oltre il 90% scrutinato).

PartitoLeaderVoti2014Fond.Collocazione
Sluga naroda
(Servo del popolo)
Zelenskij43,13%-2016“Partito universale”
libertarista
liberale
proeuropeo
democratico diretto
Oppozicionnaja platforma
(Piattaforma d’opposizione)
Bojko13,05%9,43%2010socialdemocratico
centrista
neutrale
euroscettico
Bat’kivščina
(Madrepatria)
Timošenko8,18%5,68%1999proeuropeo
euroatlantico
conservatore liberale
Evropejskaja solidarnost’
(Solidarietà europea)
Porošenko8,13%21,82%2001proeuropeo
nazionalista civico
conservatore liberale
democratico cristiano
Golos
(Voce)
Vakarčuk5,85%-2015proeuropeo
centrodestra
Radikal’naja partija
(Partito radicale)
Ljaško4,01%7,44%2010nazionalista ucraino
populista
agrario
Svoboda
(Libertà)
Tjagnibok2,17%4,71%1991nazionalista ucraino
nazionalsocialista
estrema destra
nazionalista etnico
Afflusso49,84%52,42%

Ne possiamo dedurre, intanto, limitandoci a quei Partiti che abbiano superato lo sbarramento del 5%, che solo due di essi su cinque sono nuovi, nel senso che non erano presenti alle precedenti elezioni del 2014, ed uno ha superato per miracolo lo sbarramento. Tra i rimanenti tre, Porošenko ha straperso, ma per ragioni ben diverse dall’età anagrafica del suo Partito; gli altri due hanno entrambi addirittura guadagnato qualcosa. Insomma, non mi pare sostenibile spacciare per vero quel che si desidera, se vero non è: troppo facile smentirlo.

Aggiungo che difficilmente il Partito Comunista avrebbe superato lo sbarramento, ma il fatto è che è stato messo fuorilegge, in nome della democrazia occidentale. Ed ha votato meno della metà degli aventi diritto.

Quattro Partiti su cinque, indipendentemente da tutto, si dichiarano “proeuropei”.

Un’ultima considerazione. Il Paese è ancor più spaccato: nelle regioni occidentali e nei seggi all’estero vince Porošenko (29,55%), nelle regioni del Donbass sotto l’esercito di Kiev (nelle Repubbliche Popolari di Doneck e Lugansk non si poteva votare) ha stravinto il Partito di Bojko.

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