Sono iscritto a Facebook e V Kontakte dal 2007, cioè da 13 anni. Come sanno quanti mi seguono da più tempo, statisticamente Facebook mi banna trimestralmente, quattro volte all’anno, per un totale di 52 mesi. In altre parole, su 13 anni, sono rimasto imbavagliato per più di quattro anni. Memorabile la terzultima volta, a fine 2019, quando fui sospeso per avere affermato nel 2016 che Puškin era negro: con tre anni di ritardo, stabilirono che dovevo dire fosse di colore, o magari diversamente bianco. Per inciso, nel medesimo periodo di 13 anni, su V Kontakte sono stato bannato zero (zero!) volte. Eppure, scrivo le stesse cose in tutti i social network. Solo che Facebook è statunitense, mentre V Kontakte è russo. Ve lo consiglio, anche in esso potete scegliere la lingua italiana, come in Facebook.
Cosa è successo questa volta? Il 25 agosto 2020, commentando un articolo di Danilo Criscuolo, mi sono scontrato con tale Ernesto Everardi su Bielorussia e Naval’nyj. Quando è rimasto a corto di argomenti, ha mostrato la sua intima natura razzista, affermando che la mia diversità di opinioni sia dovuta al mio vivere in Russia, dove, visto il clima, mi si è congelato il cervello. Uno stereotipo di una banalità disarmante, che però nel PCI (da cui proveniamo entrambi) sarebbe stato sufficiente per essere sbattuti fuori dal Partito seduta stante. Gli ho risposto domandando: “se, dall'estero, ti dicessero che, come italiano, ti nutri esclusivamente di spaghetti e pizza, sei mafioso, non hai voglia di fare un cazzo, e passi la giornata a suonare il mandolino, come reagiresti?”. Bene, penso che abbiate già indovinato: il razzista in questione non è stato toccato, mentre il sottoscritto è stato bannato per un mese per… intimidazioni e bullismo.
Adesso vi spiego anche un piccolo dettaglio. Quando si è bannati, non si possono approvare le richieste di iscrizione nei gruppi che amministrate, né potete in essi eliminare lo spam ed eliminare gli spammatori. La domanda su quale sia l’attinenza del ban con questa ulteriore limitazione è ovviamente nel novero dei misteri di Fasciolibro.
Per fortuna, la mia vita si svolge nel mondo reale, non virtuale, ma è comunque un peccato. Nel corso di settembre, avrei voluto sicuramente parlarvi di Bielorussia, di Naval’nyj, di Covid in Russia, di referendum per il taglio dei parlamentari. E lo farò sicuramente, deve ancora nascere chi riuscirà a tapparmi la bocca. Potrete leggermi nel mio blog su Yandex Zen (a proposito: quello principale, che sarebbe questo qui, su blogspot, già da qualche anno è stato annichilito su Fasciolibro ufficialmente come spam), e poi in V Kontakte (profilo e gruppo “Italiani di Russia”), Odnoklassniki (profilo e gruppo "Italiani di Russia"), Telegram, Twitter, Instagram, WhatsApp. Su Fasciolibro ci rileggiamo a fine settembre. Forse.
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