martedì 25 febbraio 2020

Gli spazi della democrazia

Cominciano ad arrivarmi gli appelli per propagandare il referendum che pretenderebbe di ridurre i deputati da 630 a 400. E spiace che, per lo più, si tratti di persone con cui ho condiviso a sinistra i miei anni '70 e '80. Danno per scontato ciò che scontato non è. Io, per esempio, non solo sono contrario al dimezzamento, ma, fosse per me, addirittura li aumenterei. Mi spiego.

I padri costituenti non erano esattamente degli sprovveduti: avevano previsto 630 deputati e 315 senatori per un elettorato di 28 milioni di elettori. Vuol dire che ciascun deputato rappresentava 44.453 elettori. Attualmente, invece, essendo diventati quasi 51 milioni gli elettori, ogni deputato rappresenta 80.692 elettori. Con il taglio proposto, ogni deputato rappresenterà 127.089 elettori, quasi il triplo rispetto agli anni '40. Mi si restringono gli spazi della democrazia, ed io, da democratico e da comunista italiano, sono contrario. Possiamo discutere del perché un deputato italiano debba prendere più di un eurodeputato (unico caso nell'Unione Europea), per cui convenga di più lavorare a Montecitorio che in Rue Wiertz, ma non la rappresentanza.

Se qualcuno vuole condividere questo mio articolo in Facebook, tenete presente che da ottobre 2019 hanno bollato il mio blog come spam. Da allora, periodicamente, gli domando dove abbiano ravvisato alcun indizio di spam, ma loro semplicemente non mi rispondono. Una censura piuttosto sofisticata. Dunque, condividete dal mirror:

https://brezhnardini.blogspot.com/2020/02/gli-spazi-della-democrazia.html

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